M ettere su muscoli per difendersi dai bulli. La carriera di John Cena, uno dei wrestler più amati al mondo, è nata così. Lo ha rivelato in una breve intervista all’Huffington Post raccontando di come, per sfuggire alle prepotenze di due ragazzi durante gli anni dell’high school, chiese ai suoi genitori il permesso di iscriversi in palestra e aumentare la sua massa corporea.
La campagna “Come As You Are”
Il campione della WWE ha deciso di raccontare l’aneddoto, già svelato qualche anno fa, in occasione della presentazione di una campagna messa in piedi dall’azienda di scarpe Crocs di cui è testimonial insieme ad altri artisti come l’attrice Drew Barrymore. “Amavo il rap e vestivo seguendo la moda dell’hip hop che allora non era famosa come oggi”. Un modo di esprimersi che non andava a genio a tutti.
Il messaggio della campagna è rivolto a tutti i ragazzi che hanno difficoltà ad accettarsi “come sono” per colpa dei giudizi o, nei casi peggiori, a causa delle persecuzioni subite dai loro coetanei. Cena ha spiegato come aver aumentato, in poco tempo, la sua massa corporea abbia convinto i bulli a desistere dai loro atteggiamenti molesti ma che, allo stesso tempo, la strada intrapresa non possa essere una soluzione valida per risolvere un problema così diffuso. “Oggi è molto più difficile essere adolescente e i social, oltre a concedere a tutti la parola, danno la possibilità di far uscire la parte più negativa e cattiva”.
“Il wrestler che non deve mai apparire debole”
Non è un fatto banale che una rivelazione del genere sia arrivata da un mondo che ha nella forza, nella lotta e nell’invulnerabilità le sue principali peculiarità. Un mondo in cui mostrarsi deboli è altamente sconsigliato e gli atteggiamenti, dentro e fuori dal ring, siano incentrati su un diffuso machismo. Cena è convinto che combattere questa forma di celebrazione fisica, prosperante nel wrestling, possa aiutare moltissimi adolescenti a combattere le proprie battaglie quotidiane. Anche senza ricorrere a misure drastiche come quella di trasformare, per sempre, il proprio corpo in un’arma di difesa.