Minuto 2: C’è posta per Amadeus. Archiviata la toga da don Matteo Fiorello raggiunge Amadeus vestito da Maria De Filippi (l’aveva promesso in caso di boom di ascolti nella prima serata): caschetto biondo, abitino nero con polsini e colletto bianco, scarpe con tacco, e cinturino occhiali in mano e caramella defilippesca in bocca, all’amico Amadeus l’imitatore della regina di Amici rimarca la sua generosità (“non ho mai fatto una cosa così in vita mia, sembro Boris Johnson piastrato, la D’Urso mi inviterà come caso umano con il Ken umano”). Segue imitazione di Maria (“Buonaserrraa, silenzioo, aprrri la busta”) discesa in platea ad abbracciare il neodirettore di Raiuno Coletta, in prima fila tra l’ad Salini e la first lady del festival, Giovanna Civitillo in Amadeus, per l’occasione in abito lungo rosso che fa molto Kelly LeBrock in “Woman in red”. La gag raggiunge l’apice con la telefonata in diretta della vera Maria De Filippi, che si presta a presentare il Festival con effetto playback sul labiale di Fiorello in favor di telecamera. Per Fiorello-Maria c’è anche il bouquet di fiori d’ordinanza, il minimo sindacale, Amadeus dovrebbe fargli un monumento. #GraziedelFiore
48esimo minuto; l'angolo degli ismi. Perché non date fiori anche agli uomini, questo è razzismo floreale! Perché prendi per mano le donne del festival, questo è manismo. Razzismo, manismo, fiorismo, canzonismo, plastichismo. Giocando sul tormentone prefestival del maschilismo di Amadeus, Fiorello lancia il tormentone della serata, da lì in poi tutta coniugata in ismo. . #Fiorellismo.
Un’ora e 18 minuti: Twerking queen: In tuta brillantinata e attillata con pennacchi su una spalla scoperta, su un polso e dalle ginocchia in giù, con effetto doposcì Moon boot, Elettra canta “Musica (e il resto scompare)”. La performance ci mette poco a salire di tono: merito del primo piano sul lato B e del suo sexy-dimenamento (il famoso twerking di cui l’ex coach di The Voice è una campionessa assoluta) regalato per la prima volta nella storia alla platea dell’Ariston. #Innovatrice
1 ora e 23: Il tennista numero uno del mondo/momento “pallismo”. Toh, chi c’è in platea, tra Alba Parietti e Alberto Matano? Ma Novak Djokovic, il tennista serbo numero uno del mondo, neovincitore degli Open d’Australia,con sua moglie Jelena. E di chi è notoriamente amico? Ma di Fiorello, impallinato con il tennis che lo trascina sul palco accanto a lui e a Amadeus, per due palle (spuntano le racchette “e “c’è del pallismo”). Seguono due chiacchiere in italiano e, apoteosi il karaoke di “Terra promessa” di Eros Ramazzotti, di cui il tennista, si apprende, va pazzo. Pare che conosca pure Amadeus, ammesso al coretto. Quando Fiorello e Novak palleggiano sul palco, invece al direttore artistico tocca il ruolo di raccattapalle.#SanremoOpen
1 ora e 43: Tette, cosce (e crampi). Dalle scale scende l’ospite Sabrina Salerno, quella di “Boys boys boys” degli anni Ottanta, in abito lungo nero con profonda scollatura sul décolleté e spacco vertiginoso sulla coscia. Lei confessa di avere un crampo al piede, Amadeus da parte sua le svela che da ragazzo in cameretta aveva un suo poster anni Ottanta e coraggiosamente (in quell’antica foto Salerno è in costume e maglietta con la scritta “Sexy girl”, si prevedono reazioni…) lo mostra. Salerno contrattacca con foto giovanile di Amadeus, irriconoscibile. #Chilafalaspetti.
2 ore e 7 minuti, Ferro canta Ranieri con Ranieri: “E vorresti urlare… soffocare il ciel…è tutta colpa del destino se non ti ho vicino…”. Massimo Ranieri e Tiziano Ferro cantano “Perdere l’amore” e non ce n’è per nessuno. Il primo scravattato in giacca e camicia azzurra, il secondo debitamente incravattato, scatenano cori e standing ovation. Seguono abbracci, Ferro che invita il collega al suo concerto al San Paolo di Napoli e Ranieri che si lancia, in napoletano, in una proposta di adozione artistica: “Stasera mi devi chiamare papà..”. #Coppiadassi.
2 ore e 21: Gli occhi (e il coraggio) di Paolo. Sul palco, da ospite, accolto da Amadeus che l’ha scartato all’ultima selezione delle nuove proposte ma fortissimamente voluto all'Ariston, accompagnato dal rapper Kumalibre e da suo fratello Rosario (“l’eroe di questa storia, le mie gambe, le mie braccia”) arriva Paolo Palumbo 22 anni, sardo, elegantissimo nel suo abito da performance festivalerio. Malato di Sla da quattro anni è costretto su una sedia a rotelle, canta attraverso un riproduttore vocale sonoro che funziona grazie a un sensore ottico, e la sua è una lezione di determinazione e di vita. “Io sto con Paolo” il brano rap che racconta com’è cambiata la sua vita, (“Il mio corpo è diventato una prigione”, “Sono la montagna che va da Maometto pur restando disteso nel letto “Scusate la voce da casello autostradale”) precede il discorso che rivolge a tutti noi, troppo spesso distratti rispetto alla fortuna che la vita ci riserva: “Chiudete gli occhi e cominciate a pensare che la vostra quotidianità venga interrotta, che vi venga tolto il piacere di fare una respiro profondo o di bere un bicchiere d’acqua. Nel vostro piccolo aiutate il prossimo non buttate via la vostra vita”. Quella di Paolo e dei suoi preziosi e indimenticabili occhi che bucano il video al Festival è la storia di un ragazzo sfortunato? No, quella di un ragazzo che non si è arreso: “I limiti sono solo dentro di noi”. #StiamotutticonPaolo
2 ore e 38 minuti, Momento reunion: “Questo è un sogno! A Sanremo abbiamo la formazione originale dei Ricchi e Poveri!!”. Amadeus sprizza felicità quando dopo 40 anni dalla storiaccia della liaison della bionda Occhiena con il marito della brunetta Angela e dalla relativa scissione del gruppo, i Ricchi e Poveri in quartetto si presentano in cima alla scala dell’Ariston, neanche troppo cambiati nonostante siano tutti settantenni. La brunetta in tailleur pantaloni bianco e l’ancora più bionda di allora in rosa salmone scendono tenendosi addirittura per mano, senza neanche una spintarella o uno sgambetto, il baffo Franco è in smoking bordeaux, l’ex biondo ora sobriamente castano in blu. Cantano felicemente “Sarà perché ti amo”, “Mamma Maria” “La prima cosa bella” (si aggrega pure Fiorello) e sembra di tornare magicamente a 40 anni fa. Il pubblico canta, balla, si scalda (compreso, con sprezzo del pericolo, il “vecchio abbonato” 87enne in prima fila). #Higlander
4 ore e 13: Attenti al Cally. A notte fonda, (è ormai passata l’una) viene dato il via libera al rapper Junior Cally, l’orco cattivo della vigilia del Festival. Senza la maschera con cui si esibiva ai tempi del suo brano a contenuto femminicida e con lo sguardo quasi spaurito, di cattivo ha giusto le bretelle di cuoio nero piazzate sopra il completo. Intona il suo brano antipopulista “Non ho i superpoteri ma tra tutti riconosco chi fa la voce grossa e “però si capisca che odio il razzista che pensa al Paese ma è meglio il mojito E pure il liberista di centro sinistra che perde partite e rifonda il partito” Dalla platea pochi applausi e qualche fischio (e Cally finisce pure ultimo in classifica #Tuttoqua?
4 ore e 19, la stampa vien di notte. La conduttrice del Tg1 Emma D'Aquino si lancia in un monologo sulla situazione del giornalismo nel mondo ( 49 colleghi uccisi nel mondo nel 2019, l'Italia al 43° posto nella classifica della libertà di stampa 19 giornalisti italiani sotto scorta”. “Non lasciateci soli perché la libertà è partecipazione” come cantava il grande Gaber. La collega Laura Chimenti invece legge una lettera d'amore indirizzata alle sue tre bambine. #Giornalistedonnemamme