S iete in treno, mancano 10 minuti alla fine dell’ultimo episodio della vostra serie preferita quando arrivate in stazione. Dovete scendere per forza. Vi rassegnate e vi avviate verso l’ufficio, ma per tutto il giorno non aspettate altro che vedere cosa succederà al vostro personaggio preferito. Se la BBC riuscirà nel suo intento, tra poco tutto questo sarà passato remoto.
L’emittente britannica ha intenzione di rivoluzionare il mondo delle serie tv, partendo da un assunto: gli episodi delle fiction durano troppo e le persone, impegnate ogni giorno in complicati spostamenti con i mezzi di trasporto, non hanno tempo per gustarseli. La soluzione? Scaricare un riassunto della puntata della durata dello spostamento previsto. Oppure – questa è l’alternativa – scaricare solo le clip della storia del personaggio che ci interessa. In altre parole, offrire agli spettatori una serie cucita addosso ad ognuno di loro.
Cosa sarà tagliato
A fare da cavia sarà la serie gangster Peaky Blinders, creata da Steven Knight e ambientata dopo la prima guerra mondiale. La fiction, prodotta da BBC 2 è distribuita da Netflix. “I principio base è quello di arrivare a una versione più corta della puntata attraverso il taglio di elementi aggiuntivi alla narrazione, come le musiche, i titoli, ecc.”, fa sapere la BBC.
Le serie più viste? Quelle cult. In replica…
Rispetto a una decina di anni fa, oggi le serie tv rappresentano un prodotto di serie A che muove parecchi soldi e sulle cui sceneggiature, produzioni e musiche si cimentano i grandi nomi del cinema e della musica. Tra i più noti Ron Howard, che ha prodotto “Genius”, la serie di National Geographic che vede Goeffrey Rush interpretare Einstein. E poi Mick Jagger, mente pensante e produttore di Vinyl, che raccontava (è stata sospesa) l'industria musicale americana degli anni ’70.
Quanto agli attori, si dividono tra il grande e il piccolo schermo. Come, ad esempio, il due volte premio Oscar Kevin Spacey, che indossa i panni di Frank Underwood in “House of Cards”. O come fa anche Benedict Cumberbatch, volto – ma soprattutto cervello – di Sherlock Holmes nella serie “Sherlock” della BBC.
Tra una stagione e un’altra (l’intervallo dura due anni) Cumberbatch ha trovato il tempo di interpretare “Doctor Strange” e Alan Turing, in “The Imitation Game”. Mai le serie tv avevano raggiunto il livello qualitativo di cui godono oggi. Eppure di fronte a un prodotto originale e una replica gli spettatori scelgono quasi sempre la seconda. Lo dicono i numeri, ripresi da Quartz: i contenuti nuovi, originali, prodotti da Netflix e Amazon Prime, coprono appena il 20% del tempo trascorso a guardare le serie sui due colossi dell’intrattenimento. Il restante 80% guarda vecchi prodotti in replica, tra i quali spicca l’intramontabile “Friends”. Sono le vecchie serie a trainare gli abbonamenti. E pensare che Netflix spende 8 miliardi di dollari all’anno in nuovi prodotti.