AGI - Non che ormai fosse sto granché di segreto, anzi, dopo le anticipazioni del Messaggero e la conferma con un’intervista proprio all’AGI, nemmeno si è provato a far finta che il ritorno di Morgan alla cattedra dei giudici di X Factor fosse una sorpresa; ma ora l’annuncio è stato ufficiale: la voce dei Bluvertigo, con le vesti del figliol prodigo, sarà di nuovo in onda su Sky, a occupare quella sedia che, di fatto, al di là dei post su Instagram autoincensanti da santone del cantautorato contemporaneo, lo ha reso il personaggio che è.
Un ritorno 'azzeccato'
Soprattutto perché Morgan andrà a coprire il vuoto lasciato da Rkomi, non proprio il più frizzante dei volti passati da quelle parti; azzeccato perché in pochi come lui hanno voglia e tempo di confrontarsi con i propri follower sui social, anche se come un boomer qualsiasi che scrive, in evidente stato di autocelebrazione divina, sulle note del telefono e poi screenshotta e pubblica, e i social sono certamente la più affezionata terra di pascolo di chi segue X Factor.
Azzeccato perché la preparazione di Morgan è indubbia, come è indubbia la sua capacità di stare davanti alle telecamere, di intrattenere, utilizzando il linguaggio della musica, ma fondamentalmente perché il pubblico altro non aspetta che una delle sue uscite scoordinate, che sgambettino un po' il rituale di uno show che, arrivato all’ennesima edizione, fisiologicamente, arranca. Di nuovo Morgan dunque, nonostante tutto; e di “nonostante” ce ne sono diversi da tirar fuori.
I motivi del ritorno
Morgan che torna alla cattedra nonostante, proprio a dialogo con l’AGI, poche settimane fa, abbia trattato chi lo ha voluto nuovamente in quel ruolo, quindi Sky e Fremantle, la società che produce lo show, come disperati che elemosinavano pietosamente la sua presenza salvifica, “Sono Mr. Wolf – ha detto – mi chiamano quando i programmi stanno morendo” e ancora: “Se lo faccio, lo faccio esclusivamente per soldi”.
Nonostante tutte le volte in cui il pubblico in studio si è visto puntato contro un dito medio di risposta ai fischi. Nonostante dunque si sia dimostrato essere un personaggio, nel bene e nel male, incontrollabile, cosa che naturalmente al pubblico piace, ma piace molto meno a chi deve mantenere sulle rotaie uno show di enormi dimensioni. Nonostante anche le “derive” dello show, e dei meccanismi discografici legati allo show, più volte denunciate e a oggi rientrate, probabilmente, lo ha ammesso serenamente lui, mettendo mani al portafoglio.
Ma queste sono questioni tecniche, immaginiamo ampiamente discusse nelle stanze dei bottoni di Sky, dove evidentemente qualche rospo nelle ultime settimane sono stati costretti a ingoiarlo; lato pubblico invece è chiaro che Morgan possiamo considerarlo un usato sicuro, quello di giudice di X Factor è un ruolo perfetto per lui, specie da quando la discografia italiana, a ben ragione o meno, si è dimenticata che sarebbe anche uno che fa musica e non solo un saltimbanco da schermo piatto.
Morgan pigliatutto insomma, soprattutto l’attenzione, dato che per il resto il cast resta sempre lo stesso: Fedez, Dargen D’Amico e Ambra accanto a lui alla cattedra e Francesca Michielin alla conduzione, uno schema che l’anno scorso ha funzionato bene e che il cantautore milanese potrà solo impreziosire, soprattutto in termini di share. Bisognerà solo vedere come.