AGI - “Più che Vulvia, sembro la nonna di Vulvia”… Se le premesse sono queste, non c’è dubbio che riproponendo dopo vent’anni la sua esilarante conduttrice di “Rieducational channel” dell’ “Ottavo nano” Corrado Guzzanti sarà la star della seconda edizione di ‘Lol, chi ride è fuori’. Dove dopo i fasti di Lillo Petrolo e del suo tormentone “so’ Lillo” dello scorso anno, dal 24 febbraio nella gara a rimanere seri facendo ridere gli altri si daranno battaglia, insieme a Guzzanti, Virginia Raffaele, Mago Forest, Diana Del Bufalo, Maccio Capatonda, Maria Di Biase, Alice Mangione, Gianmarco Pozzoli, Tess Masazza e Max Angioni.
Il meccanismo del comedy show Amazon original prodotto da EndemolShine Italy, rivelazione tv dello scorso anno, quando in piena pandemia la ricerca della risata tv era anche un’opzione terapeutica, è semplice: far ridere gli altri concorrenti senza farsi sfuggire neanche un sorriso, pena l’espulsione (l’anno scorso vinse Ciro Priello dei The Jackal, ma il trionfatore morale è stato senz’altro Lillo, quest’anno riproposto come “incursore” che spariglierà il gioco, a sopresa).
Guzzanti punterà sui suoi cavalli di battaglia di epoca dandiniana, da Vulvia all’adolescente Lorenzo, tutto calcio e niente libri e cultura (era quello del “Leopardi è morto de gobba”) e non mancheranno neanche le sue intramontabili imitazioni dell’ex ministro Tremonti e di Antonello Venditti.
Da concorrente (le sei puntate sono già state registrate) si è divertito parecchio: “L’ho presa come una terapia comica d’urto, dopo due anni di pandemia avevo bisogno di lanciarmi in questa sorta di sport estremo dove ho attraversato vari stati d’animo. Mi sono sentito talvolta a disagio, in questo show si vede anche la disperazione del comico, dalla quale nascono spesso le cose migliori ma mi sono soprattutto alleggerito”, racconta
Una maratona comica, un’esperienza nuova per lei
“ In effetti avevo sottovalutato la fatica fisica, dimenticando di avere una certa età ho fatto un po’ come quelli che si iscrivono alla maratona di New York senza essere allenati”.
Nel gioco punterà solo sui suoi personaggi storici come Vulvia e Quelo o vedremo delle novità?
“Visto che lo scopo del gioco è far di ridere gli altri punterò anche sull’improvvisazione, perché lo spiazzamento, la generazione della sorpresa funzionano di più della performance dichiarata, dalla quale è più facile difendersi, evitando la risata”.
Chi sono i colleghi-avversari che ha temuto di più?
“Virginia Raffaele, il mago Forest e Maccio Capotonda, difficile resistere alla loro comicità. Ma, cast a parte, non sarei mai riuscito a trattenere le risate se mi fossi trovato davanti a Donald Trump”.
Ma in quale situazione della vita non riesce proprio a trattenere le risate?
“Non vado più ai funerali, perché li rovino. Per reazione rido nervosamente, non è carino. E allora mando i fiori”.