AGI - Si affida a una squadra di poliziotti molto sgangherati che oziano nel loro tranquillo commissariato dove non succede mai nulla, all’alchimia comica di un cast corale capeggiato da Claudio Bisio, al fascino della Puglia e a un campione dei remake come il regista Luca Miniero, ‘Cops-una banda di poliziotti’, la commedia Sky original in due appuntamenti (ma già pronta a diventare una collection in stile 'I delitti del BarLume'), in onda da lunedì 14 e dal 21 dicembre su Sky Cinema e in streaming su NOW TV.
Dopo film campioni di incassi come ‘Benvenuti al Sud’ e ‘Sono tornato’, per questa commedia tv dal sapore cinematografico il regista prende le mosse ancora una volta da un film straniero, lo svedese ‘Kops’ di Josef Fares, per la sua comedy crime prodotta da Sky e Banijay Italia che ambientata nell’immaginaria Apulia, “la città più tranquilla d’Italia” racconta la comica strategia “criminale” della squadra di poliziotti (si comincia con un furto di dentifrici) quando apprendono che il loro commissariato è a rischio chiusura per mancanza di attività. Se i reati non ci sono, non resta che commetterli in proprio, è la filosofia esaltata da un cast stellare nella commedia girata tra Lecce, Nardò e San Vito: Claudio Bisio è il commissario Cinardi, appena trasferito nel commissariato di Apulia sicuro di poter vivere la nuova collocazione come una parentesi di pace in attesa della pensione.
Francesco Mandelli è ‘Benny the cop’ che parla e si atteggia come un poliziotto del Bronx, tutto “fuck!” e “shut up!”, capriole e inseguimenti ma vive ad Apulia con la nonna che lo sfama. Pietro Sermonti è “Nicola o’ sicc”, il sovraintendente Nicola Gargiulo, un indolente che fuma marijuana “a scopo terapeutico” così soprannominato per la pancia (una protesi) alimentata dalla moglie e collega, l’ispettrice Maria Crocifissa Cercola (Giulia Bevilacqua), che utilizza l’auto di servizio per portare i figli a scuola e ogni mattina si presenta in commissariato con il suo ciambellone.
Guglielmo Poggi è Tommaso Guerra, il giovane centralinista del commissariato, con la cresta e i capelli gialli, gay dichiarato sempre pronto a interpretare in chiave omofoba ogni frase dei colleghi. Stefania Rocca è la rigida e algida Margherita Nardelli (subito ribattezzata dal gruppo scopainc…o”) , emissaria del ministero inviata ad Apulia per chiudere il commissariato, Dino Abbrescia lo strepitoso venditore di panini (che nasconde un segreto decisivo per lo sviluppo della trama) dall’alito pestilenziale per via della sua dipendenza dalla cipolla di Tropea.
Giovanni Esposito interpreta Anaconda fratello del boss Zu Tore, spaccia cocaina con la copertura del ristorante “Riso patate e Co” e soffre di personalità multipla con le varie identità che dialogano in diversi dialetti. Compare quando si scoprirà che Apulia non è la cittadina tranquilla che tutti credono, costringendo Cinardi e i suoi uomini a fare sul serio, tra scene action e un’irresistibile comicità demenziale che segue la scia di ‘Una pallottola spuntata’ e ‘Scuola di polizia’.
“Volevamo illustrare un mondo imperfetto e raccontare la polizia da un punto di vista diverso puntando sulla parodia sul genere crime dal quale siamo invasi”. Luca Miniero spiega così il suo taglio registico chiarendo che pur partendo dal film svedese ‘Kops’ di Josef Fares, la sua miniserie non è un semplice remake: “Kops lo abbiamo utilizzato come miccia, adattando il primo episodio, il secondo ha una trama tutta nuova”.
Chiarendo che “la globalizzazione ha globalizzato anche le idee, ciò che è importante è saperle sviluppare” Miniero ha spiegato che sono diversi anche l’umorismo e la geografia che genera la trama: “La delinquenza stranamente sparita da Apulia ha un motivo legato al Sud ”. Il lavoro di adattamento si è focalizzato principalmente proprio nella resa dei personaggi dai protagonisti a quelli di contorno (in stile 'Commissario Montalbano') come la signora fanatica dei santi che in commissariato pretende la riparazione del suo sciacquone: “Ne esce una commedia che racconta con ironia la vita di una provincia del sud del paese giocando con gli stilemi della religiosità e della tradizione”, continua il regista.
Per Bisio Cops è la quarta avventura con Miniero e la sua prima volta da poliziotto. E’ il commissario Cinardi che negli anni ’70 ha lottato contro la criminalità organizzata e adesso dopo tanto stress arriva in Puglia deciso a rilassarsi in attesa della pensione dedicandosi al suo pianoforte. “Siamo dei buoni che devono fare i cattivi per salvare il posto di lavoro” è la perfetta sintesi di Bisio che sottolinea quindi surrealità vincente della miniserie: “Il mio Cinardi ha anche sfumature malinconiche ma mi divertiva più quella comica demenziale che gli fa rubare il dentifricio”.
Bisio ha difeso quindi, in merito all’ispirazione della miniserie al film svedese ‘Kops’, la nobiltà dell’operazione: “Non sono un amante totale dei remake ma quando c’è una idea bella non vedo perché ignorarla”, ha premesso raccontando che Dany Boom, il regista di ‘Giù al nord’ dal quale è stato tratto il cult di Miniero ‘Benvenuti al Sud’ che lo ha visto protagonista, gli ha detto che il film era riuscito meglio dell'originale migliore dell'originale dell’originale.