V ederlo al cinema, senza pause e interruzioni, è tutta un’altra cosa. Parliamo di “Fabrizio De André - Principe Libero”, il film dedicato al cantautore genovese, andato in onda su Rai Uno, in due puntate, il 13 e il 14 febbraio.
La pellicola, che molti hanno visto sul grande schermo a gennaio, ha diviso il pubblico. Soprattutto quello della rete. Nonostante il regista, Luca Facchini, abbia lavorato con Dori Ghezzi, storica compagna di De André, per realizzare un’opera che potesse restituire al pubblico un’immagine coerente ed emozionante dell’artista.
Il finale tagliato
Il film, senza darvi degli spoiler, si chiude ricordando l’ultimo grande concerto di De André. Quello fatto insieme alla PFM. Più precisamente ripropone la versione di “Bocca di Rosa” cantata insieme ai figli. Per una questione di tempo, però, la Rai ha deciso di sfumare la performance tagliando i titoli di coda. Incombeva, insomma, l’inizio di “Porta a Porta”. Hanno rimediato così, con un tweet e una clip.
Nella seconda e ultima parte di "Principe Libero" , in onda ieri sera , è stato interrotto il live di De André in "Bocca di rosa" e tagliati i titoli di coda.
— Rai1 (@RaiUno) 15 febbraio 2018
Nello scusarci vi riproponiamo la clip finale.
A questo link le puntate integrali ➡ https://t.co/Si3li6ikMc#Rai1 pic.twitter.com/aBsv3WLsLO
L’anarchia e la censura politica
Siamo alla vigilia di elezioni molto sentite e alcuni utenti hanno suggerito che la sceneggiatura avesse, un po’ maliziosamente, dimenticato alcune posizioni molto precise di Faber. Dietrologismo e complottiamo della peggior specie.
Ma che veramente ve aspettavate che su Rai uno in prima serata facessero vedere come la pensava De Andrè? A due settimane dalle elezioni? Io pure so ottimista però diamoce una regolata.
— In punta di sella (@inpuntadisella) 15 febbraio 2018
L’uomo o la musica?
Il film si concentra soprattutto sull’uomo De André. E sul suo rapporto con la famiglia, l’amore, Genova e la Sardegna. A molti, però, è mancata la componente creativa e musicale. (Ma quanto sarebbe durato il film se non si fossero fatte scelte precise a riguardo?)
Non mi ha convinto il film, che definirei quasi più fiction. Mi aspettavo qualcosa in più sul processo creativo che sulla sua figura di uomo, da cui non mi sembra che #DeAndré ne esca proprio benissimo. #principelibero
— Carlo Boccaccino (@carlobokc) 15 febbraio 2018
Deludente e fastidioso (per chi lo conosce a fondo)
Le critiche arrivano soprattutto da chi conosce profondamente l’opera di Fabrizio De André. Chi non ne ha solo un ricordo ma ha dedicato tempo per capire l’uomo e la poetica.
Mettiamola così: lo sceneggiato su De André è un po' deludente e fastidioso per chi conosce molto bene De André (ma comunque lo si guarda con affetto, pur sentendosene traditi). Per tutti gli altri è una lodevole opera pop divulgativa.
— Alberto Infèlise (@albertoinfelise) 15 febbraio 2018
Un film su Dori?
C’è anche chi ha denunciato il fatto che l’impronta di Dori non solo sia evidente nella costruzione dell’opera ma sia oltremodo ingombrante.
Non me ne voglia Dori Ghezzi, ma il film era su De André non su di lei. #PrincipeLibero
— iPep (@Giusgood) 14 febbraio 2018
Ma quanto fuma?
Troppe sigarette e troppo alcol. Molti tweet hanno parlato di un cattivo esempio che non è stato abbastanza rimarcato e che è costato molto a De André.
Durante sto film, anche ai non fumatori viene voglia di fumare. #PrincipeLibero
— Ɩcα ☭ (@vedicara193) 14 febbraio 2018
L’accento di Marinelli
Un romano che interpreta un genovese. Non è piaciuto a tutti. Nonostante De André parlasse, cantasse e raccontasse storie fondendo linguaggi e dialetti. Sono in pochi, però, quelli a cui Marinelli non è piaciuto: per il coraggio di interpretare un ruolo difficilissimo, per aver cantato in maniera così convincente, per aver restituito un po’ del cantautore a tutti noi. Insomma, la questione dell’accento è davvero poca cosa.
Certo che se in una serie dove si racconta la storia di De André passo per passo - e pure bene - vi focalizzate solo ed unicamente sull’accento di Marinelli qualcosa non va. #PrincipeLibero
— Carla Romano (@KariiR__) 14 febbraio 2018
Ed è la stessa Dori Ghezzi a sottolinearne la bravura.
"Ma fare le pulci all'accento di Marinelli sarebbe una vera sciocchezza. L'importante è che qui ritrovi la sua storia umana e la sua intensità."
— yleniah (@yleniaindenial) 13 febbraio 2018
Se Dori Ghezzi dice questo non so chi siete voi per criticare l'accento di Luca. #PrincipeLibero
"È come se Fabrizio fosse da sempre dentro di lui. Non ha avuto bisogno di 'farsi' una maschera, di adottare artifici, non ha dovuto essere diverso."
— yleniah (@yleniaindenial) 13 febbraio 2018
-Dori Ghezzi su Luca Marinelli. #PrincipeLibero pic.twitter.com/u40uX3N5kw
E a voi? È piaciuto?