La guerra dei talk show
La guerra dei talk show

La guerra dei talk show

antonella piperno
Paolo Del Debbio
Alessandro Serranò / Agf - Paolo Del Debbio
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Sarà un fragoroso ritorno quello di Paolo Del Debbio, in prima serata su Retequattro, con un’intervista al vicepremier Matteo Salvini. Non solo perché il conduttore populista che ha dato il megafono alle piazze urlanti, inizialmente escluso dal palinsesto della rete Mediaset si prende la sua rivincita rientrando con un nuovo programma settimanale.

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Ma perché il suo “Dritto e rovescio” va a inasprire la guerra dei talk del giovedì (sulla rete prende il posto di “Freedom” di Roberto Giacobbo, che ha finito la sua prima edizione) contendendo ascolti alla corazzata di Corrado Formigli, che con il suo “Piazzapulita” de La7 viaggia su una media del 6,6 per cento e al neonato talk di Raidue “Popolo Sovrano” di Alessandro Sortino che dopo una faticosa partenza si presenta alla sua quarta puntata con ascolti in leggera risalita (l’ultima puntata ha registrato il 3,8 di share).

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Da Del Debbio a Greco e ritorno

Del Debbio, ex reuccio di "Quinta colonna", non era stato incluso nella nuova e sobria Retequattro che aveva scelto di dedicarsi all’infotainment puntando su nuovi volti, come Gerardo Greco, che ha poi fatto una brutta fine, licenziato da Mediaset dopo la chiusura del suo talk e dopo pochi mesi di direzione del Tg4.

Intervistato dalla Stampa, oggi il direttore di Retequattro ha detto di Greco: “Avevamo puntato su di lui, che alla Rai era un numero uno, ma l’innesto culturale non ha funzionato”. Mentre della riabilitazione di Del Debbio, chiamato a risollevare gli ascolti (secondo la vox politico-televisiva era stato estromesso perché il suo programma populista, come quello di Maurizio Belpietro, alle urne aveva favorito la Lega rispetto a Forza Italia, il partito di casa) ha spiegato che lo aveva fermato “perché avevamo capito che era finito il racconto delle piazze urlatrici”.

Con il ritorno di Del Debbio il pubblico di Retequattro quindi non riavrà lo stile populista cui era abituato? Sì e no. Con Dritto e Rovescio il conduttore non manderà i suoi inviati nelle piazze è vero, ma le piazze se le porterà in studio.

Come funziona il nuovo programma

Nella serata di debutto, ad esempio dopo l’intervista a Salvini sulla manifestazione contro il razzismo della scorsa domenica a Milano, su immigrazione, Tav e reddito di cittadinanza, il pubblico, selezionato e diviso per categorie potrà interloquire con il ministro con domande, storie personali, denunce di problemi.

In particolare sarà data la parola, fanno sapere dalla rete "a un bisognoso, a un disoccupato e a un imprenditore". A seguire, con il sottosegretario agli Affari regionali Stefano Buffagni (M5S) e con Mariastella Gelmini (Forza Italia), Del Debbio parlerà dello sciopero dei driver di Amazon contro le condizioni di lavoro imposte dall’azienda e della proposta del governo di tutelare i “rider delle app”.

E poi Del Debbio stesso ci metterà la faccia, con un reportage a Milano, dal centro alle periferie, dalle eccellenze al degrado per testimoniare il “dritto e rovescio” della città. Un taglio, il suo che potrebbe andare ad infastidire, per somiglianze popul-sovraniste, soprattutto Popolo Sovrano, più che Piazzapulita, che, con Gad Lerner e tra gli altri Alessandro Sallusti in studio, sfodera un reportage esclusivo sull’inferno delle prigioni dei migranti in Libia, attraverso le voci e le testimonianze video di carcerieri e carcerati.

Nel talk di Raidue dove Daniele Piervincenzi continua il suo viaggio nelle piazze dello spaccio, si affronterà invece il tema della natalità in Italia, discutendo su chi può permettersi economicamente di fare figli oggi, sui relativi problemi di chi li vorrebbe ma non può e sul decreto Pillon sull’affidamento e il mantenimento dei figli di genitori separati. Ai dati di ascolto il compito di decretare il vincitore.

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