E ra settembre scorso, cioè (incredibilmente per come sono poi andate velocemente e in direzione opposta le cose), appena sei mesi fa: a Roma, al centro Palatino si presentava, in pompa magna, la nuova Rete 4, con i protagonisti dell’illuminato corso Mediaset celebrati da Pier Silvio Berlusconi, presenti in carne e ossa e pure riprodotti nei cartonati pubblicitari piazzati nella sede capitolina di Mediaset: Nicola Porro, Gianluigi Nuzzi, Roberto Giacobbo, Barbara Palombelli e Gerardo Greco, quest’ultimo strappato a una brillante carriera Rai, coronata (era il suo ultimo incarico prima del passaggio a Mediaset) dalla direzione del Gr e di Radio1 per imprimere una svolta alla rete berlusconiana con la conduzione del nuovo programma W l’Italia.
Come si sa, dopo 13 puntate la trasmissione, poco premiata dagli ascolti è stata archiviata, e Greco, che nel frattempo era andato a dirigere il Tg4, il 26 febbraio è stato fatto fuori. Non solo dal notiziario, ma dall’azienda, dove era stato assunto, solo sei mesi fa appunto, con un contratto da direttore a tempo indeterminato. Fonti aziendali spiegano all’Agi che il licenziamento di Greco è arrivato dopo che Mediaset gli aveva gli aveva proposto un’uscita soft, con un accordo economico ritenuto però non congruo dal conduttore. Lo strascico giudiziario, a questo punto, sembra inevitabile.
Una svolta "antisovranista"
Per capire meglio perché si sono rotti i rapporti è utile però tornare a quel giorno di settembre al centro Palatino: quasi in un angolo e non dotato di cartonato pubblicitario personalizzato c’era pure Mario Giordano, presente nel palinsesto con “Fuori dal coro” una “trasmissioncina” così la definì poi lui, che segue il Tg4. Messo in disparte (ma perlomeno presente al Palatino) perché poco organico alla svolta televisiva antisovranista e antipopulista chiesta da Silvio Berlusconi dopo le ultime elezioni politiche, convinto che volti e conduzioni come il suo e come quello di Paolo Del Debbio e Maurizio Belpietro, che infatti al Palatino non c’erano, neanche per presentare una “trasmissioncina”, avessero tirato la volata alla Lega, a scapito di Forza Italia. Ad affiancare volti Mediaset già noti come Palombelli, Porro e Nuzzi erano stati chiamati quindi Giacobbo, per il coté scienza e misteri e per quanto riguarda la politica, il più sobrio Greco, piazzato poi pure al Tg4 al posto di Rosanna Ragusa donna azienda che per qualche mese aveva preso il posto dell’ex direttore Mario Giordano e che da condirettore di Greco che era, da due giorni è ufficialmente il nuovo direttore.
Ma che ha fatto di male l’ex conduttore di Agorà? Colpa degli ascolti? La stessa Mediaset dice all’Agi che non si tratta tanto di share quanto di frizioni di Greco con l’azienda dopo la chiusura del suo talk. Che avesse preso male quella chiusura, insomma. Ma c’è anche un’altra lettura, trainata da Dagospia , che vorrebbe Greco finito nel mezzo di un braccio di ferro sulla linea dell’informazione Mediaset: trasmissione populiste versus quelle più sobrie, in vista delle elezioni europee. Da una parte ci sarebbe il direttore generale dell’informazione Mauro Crippa più morbido, a tutela del futuro dell’azienda, verso i due partiti di governo e quindi teso a privilegiare, restaurandoli, i programmi populisti. Dall’altra il fronte forzista che pensa invece alla tutela politica di Berlusconi, capeggiato dal direttore dei contenuti Alessandro Salem.
Berlusconi, come ha riportato Dagospia, in diretta a Pomeriggio 5 è arrivato perfino a lamentarsi contro le ospitate di Alessandro Di Battista sottolineando la mancanza di inviti di esponenti di Forza Italia nei talk del Biscione. Adesso gliene stanno facendo un’altra perché il populista Del Debbio è stato clamorosamente richiamato in servizio, con l’imminente programma settimanale Dritto e rovescio. Ma il match non finisce qui. Si andrà tennisticamente parlando al terzo set perché con il compito, si dice, di arginare Crippa, privilegiando la linea informativa antipopulista a metà marzo si insedierà a Mediaset, in arrivo da La7 Marco Ferrante: coordinerà tutti i programmi informativi.