AGI - "Chi si esibisce a Roma sa che è una città accogliente, aperta e rispetta in maniera sacrale le donne, quindi chi si esibisce rispetta questo altrimenti, ovviamente, scende immediatamente da quel palco. Tony Effe ha un successo pazzesco e sarà emozionato di esibirsi nella sua città". Con queste parole, l'assessore al Turismo e grandi eventi di Roma, Alessandro Onorato, aveva risposto alla domanda dei giornalisti, durante la presentazione del concerto di Roma di Capodanno, sulla presenza sul palco di Tony Effe. Il 33enne trapper romano, infatti, malgrado un grandissimo successo popolare, è al centro di infinite polemiche per i suoi testi sessisti e violenti.
Fin dalle ore successive all'annuncio, malgrado l'assessore abbia cercato di smorzare le polemiche, l'indignazione delle associazioni in difesa delle donne e di tantissimi privati (oltre a tanti esponenti, soprattutto dell'opposizione) è montata sui social al punto che sembra imminente la decisione del sindaco Roberto Gualtieri di sostituire Tony Effe con un altro artista per l'atteso concerto al Circo Massimo del 31 dicembre. In quanto al trapper, autore della hit 'Sesso e samba' in cui duetta con Gaia, per ora su Instagram si è limitato a un messaggio d'amore per Roma e, a suo modo, ha cercato di assicurare sui suoi sentimenti nei confronti delle donne. Ecco il testo: "Sono onorato di cantare a Circo Massimo nella mia città. Voglio ringraziare il Comune per questa opportunità. Rispetto e amo tutte le donne. Mi dispiace che qualcuno ancora pensi il contrario". E conclude con: "Roma ci vediamo a capodanno". Ma a questo punto sembra difficile che accadrà sul palco del Circo Massimo.
La replica del menagement dell'artista
In merito alle recenti polemiche intervenute circa la partecipazione dell’artista “Tony Effe” al Capodanno del Comune di Roma, le società Friends&Partners spa e Vivo Concerti srl, quali organizzatrici dell’evento, precisano quanto segue. Nel prendere atto della scelta del Comune di Roma di cancellare la presenza dell’artista all’evento, pur nel rispetto delle decisioni di tale Istituzione e dei suoi organi, dobbiamo rappresentare il nostro vivo stupore e dispiacere poiché tale decisione è stata presa in assenza di alcuna valida motivazione, dopo il raggiungimento di un accordo fra le parti e addirittura dopo l’annuncio e la conferenza stampa in cui veniva annunciata e pubblicizzata la presenza di Tony all’evento.
"Pegaso Management, il management di Tony Effe, aggiunge come appaia evidente il danno di immagine subito dall’Artista a causa di questa situazione, avendo peraltro appreso quanto stava accadendo solamente dai titoli di giornale. - prosegue la nota - Pegaso, pur riservandosi ogni ulteriore riflessione, aggiunge come sia innegabile che questa vicenda abbia esposto Tony Effe a una forte pressione mediatica, rischiando di compromettere l’immagine e la carriera di uno degli artisti più rilevanti di questo 2024, trattandosi di un artista che, con la sua musica, è stato un forte motivo di aggregazione per tanti giovani che abbiamo incontrato nel corso di quest'anno".
Se dovessere essere bloccata l'esibizione di Tony Effe a Roma, la stessa misura deve valere anche per il prossimo festival di Sanremo dove il rapper, nonostante i suoi testi violenti e sessisti, è stato accolto a braccia aperte dalla Rai e da Carlo Conti. Lo afferma il Codacons. "Non si capisce perché se i testi di Tony Effe sono troppo violenti e offensivi verso le donne per il concerto di Capodanno, gli stessi testi possono andare bene per un evento nazional popolare come il festival di Sanremo - afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi -. Una ipocrisia inaccettabile e ci chiediamo dove fossero le donne dei vari partiti politici quando il Codacons ha chiesto alla Rai e Carlo Conti di non consentire la partecipazione a Sanremo di rapper e trapper autori di testi violenti e sessisti".
"Rispetto al concerto di Capodanno è estremamente più inopportuna la partecipazione di Tony Effe al festival di Sanremo, evento che ha un seguito immensamente maggiore, e siamo scandalizzati dal fatto che oltre al Codacons nessuno abbia protestato per la assurda decisione di Carlo Conti e della Rai di invitare al festival rapper, non solo Tony Effe, responsabili di testi gravemente lesivi delle donne e potenzialmente pericolosi per il pubblico più giovane", conclude Rienzi.