AGI - È 'Vermiglio' di Maura Delpero il film che rappresenterà l'Italia alla 97esima edizione degli Academy Awards nella sezione miglior film internazionale.
Il Comitato di Selezione per il film italiano da designare agli Oscar, istituito dall'Anica su incarico dell'Academy of Motion Picture Arts and Sciences, riunito davanti a un notaio e composto da Pedro Armocida, Maria Rita Barbera, Cristina Battocletti, Giorgia Farina, Francesca Manieri, Guglielmo Marchetti, Paola Mencuccini, Giacomo Scarpelli, Giulia Louise Steigerwalt, Alessandro Usai, Cecilia Zanuso, ha votato il film di Maura Delpero per rappresentare il nostro Paese nella selezione per la categoria International Feature Film Award. La scelta è stata fatta, spiega la giuria, con la seguente motivazione: "per la sua capacita' di raccontare l'Italia rurale del passato, i cui sentimenti e temi vengono resi universali e attuali".
'Vermiglio', film che ha vinto il Leone d'argento alla Mostra del cinema di Venezia, concorrerà per la shortlist che includerà i quindici migliori film internazionali selezionati dall'Academy e che sarà resa nota 17 dicembre 2024. La pellicola della Delpero è stata selezionata tra 19 titoli autocandidati, tra cui 'Parthenopè di Paolo Sorrentino, dato per favorito. L'annuncio delle nomination (la cinquina dei film nominati per concorrere al premio) è previsto per il 17 gennaio 2025, mentre la cerimonia di consegna degli Oscars si terrà a Los Angeles il 2 marzo 2025.
'Vermiglio' è "un paesaggio dell'anima, un 'Lessico famigliare' che vive dentro di me, sulla soglia dell'inconscio, un atto d'amore per mio padre, la sua famiglia e il loro piccolo paese. Attraversando un tempo personale, vuole omaggiare una memoria collettiva". Così la regista bolzanina Maura Delpero parla del suo secondo film, con cui ha vinto il Leone d'argento alla Mostra del cinema di Venezia e candidato per l'Italia all'Oscar.
"Mio padre ci ha lasciati un caldo pomeriggio d'estate. Prima di chiuderli per sempre, ci ha guardati con occhi grandi e stupiti di bambino - racconta Maura Delpero - l'avevo già sentito che da anziani si torna un po' fanciulli, ma non sapevo che quelle due eta' potessero fondersi in un unico viso. Nei mesi a seguire è venuto a trovarmi in sogno. Era tornato nella casa della sua infanzia, a Vermiglio. Aveva sei anni e due gambette da stambecco, mi sorrideva sdentato, portava questo film sotto il braccio: quattro stagioni nella vita della sua grande famiglia".
"Una storia di bambini e adulti, tra morti e parti, delusioni e rinascite, del loro tenersi stretti nelle curve della vita, e da collettività farsi individui - continua la regista - una storia d'alta quota, con i suoi muri di neve. Di odore di legna e latte caldo nelle mattine gelate. Con la guerra lontana e sempre presente, vissuta da chi è rimasto fuori dalla grande macchina: le madri che hanno guardato il mondo da una cucina, con i neonati morti per le coperte troppo corte, le donne che si sono temute vedove, i contadini che hanno aspettato figli mai tornati, i maestri e i preti che hanno sostituito i padri. Una storia di guerra senza bombe, nè grandi battaglie. Nella logica ferrea della montagna che ogni giorno ricorda all'uomo quanto sia piccolo".
Maura Delpero, 49 anni il 3 ottobre, è nata a Bolzano. Dopo gli studi in lettere, a Bologna e Parigi, e in cinema, a Buenos Aires, con i suoi primi documentari, su tutti Signori professori e Nadea e Sveta, entrambi premiati al Festival di Torino, esplora il confine tra finzione e non finzione. Il suo film d'esordio, 'Maternal', è stato premiato al 72esimo Festival di Locarno e ha partecipato a oltre cento appuntamenti internazionali. 'Vermiglio' è il suo secondo film, premiato col Leone d'argento per la migliore regia all'81esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.