AGI - Torna "House of Dragons" dopo un ritardo legato agli scioperi che hanno paralizzato le produzioni televisive e cinematografiche. La seconda serie di otto episodi prenderà il via domenica prossima, riportando i fan nel mitico continente di Westeros, ambientato quasi due secoli prima degli eventi di "Il Trono di Spade", di cui la serie è uno spin-off. Riprende con Rhaenyra (Emma D'Arcy) alla conquista del trono del suo defunto padre, re Viserys, contro il suo fratellastro Aegon (Tom Glynn-Carney).
"Questo è un mondo profondamente coinvolgente e penso che siano le connessioni tra i personaggi a far sì che le persone tornino per saperne di più", ha detto lo showrunner Ryan Condal. La prima serie è stata un enorme successo, con quasi 10 milioni di spettatori solo negli Stati Uniti per il primo episodio andato in onda nel 2022 su HBO.
Condal dice che è "più oscuro e solenne" de "Il Trono di Spade", reso un fenomeno culturale dal dark humor, dal sesso piuttosto esplicito e dalla violenza e che va visto come una metafora della rivalità tra le potenze nucleari. "Ci sono queste due superpotenze, i neri e i verdi. Ognuno di loro ha armi nucleari - i draghi - con la differenza che "i draghi sono senzienti. Sono bestie viventi con i propri pensieri e sentimenti. E, solo perchè un essere umano cavalca un drago non significa che il drago farà sempre esattamente quello che l'umano vuole e desidera".
La serie rimane incentrata sulla famiglia Targaryen, ma Condal ha detto che in questa stagione verranno introdotti numerosi nuovi personaggi provenienti da ambienti meno privilegiati. "Gran parte dell'umorismo che emerge dalla serie originale deriva dallo scontro culturale". I fan possono aspettarsi anche momenti più scioccanti da Daemon, interpretato da Matt Smith, fedele alla sua regina ma anche ossessionato dal trono. "Daemon rimane sempre il personaggio più volubile e imprevedibile, ma si spera che ce ne siano diversi". La terza stagione è già in lavorazione, ma è rimasta in fase di scrittura.