AGI - Festeggia i 50 anni ma non li dimostra. Fa parte di una tradizione glamour ormai consolidata ma ogni volta stupisce per la sua originalità e novità. Ecco a voi il Calendario Pirelli 2024, dal titolo “Timeless” (senza tempo, eterno).
A firmarlo è Prince Gyasi, visual artist ghanese di 28 anni, che spiega così il significato della 50esima edizione di “The Cal”, presentato a Londra: “Non siamo nati ‘senza tempo’ ma lo diventiamo. Tutti i personaggi ritratti hanno saputo riconoscere le proprie capacità e si sono affermati. Hanno trovato il loro punto di forza, cambiando il proprio destino. Questo significa essere infiniti”.
“L’ispirazione del mio calendario - racconta ancora Gyasi - sono i miei ricordi d’infanzia”. E i personaggi immortalati, con i colori e i contrasti decisi che lo hanno reso famoso, sono per lui “come dei supereroi senza tempo nei quali possiamo identificarci”.
Ventisei scatti, 13 ‘personaggi’. E due location, Londra e il Ghana. Gyasi è l’ultimo dei 40 artisti che hanno realizzato il Calendario, che ufficialmente ha già 60 anni di storia sulle spalle, anche se dopo l’edizione del 1974 la pubblicazione è stata interrotta per un decennio (causa la recessione economica mondiale dovuta alla crisi petrolifera) ed è ripresa poi dal 1984.
E’ la prima volta che “The Cal” - come è soprannominato l’iconico Calendario - viene affidato alla curiosità e all’obiettivo di un fotografo africano e questo avviene “in un momento in cui il futuro ci lega all’Africa, un Paese giovane che sta crescendo e lo farà sempre di più”, sottolinea l’amministratore delegato di Pirelli, Marco Tronchetti Provera.
“L’Africa per noi italiani è alle porte di casa e sarebbe sbagliato non cercare di costruire qualcosa insieme. Questo giovane artista che porta con sè tradizione ed energia – spiega ancora Tronchetti Provera parlando di Gyasi - ci invita a guardare al futuro. ‘Timeless’ vuol dire che il passato non è un peso, è la storia, e che bisogna guardare avanti: questo ci sembrava un po' il senso di questo progetto”.
Una volta ottenuto l’incarico di realizzare gli scatti, Gyasi ha iniziato a pensare ai personaggi che avrebbe voluto coinvolgere e a quello che avrebbero potuto significare per lui, basandosi sul senso della comunità dell’Africa occidentale. Ha mischiato i vari ingredienti e ha trasformato il tutto in un racconto che permette alle persone di essere ‘senza tempo’.
Per Gyasi si è trattato di esaltare la perseveranza e la coerenza dei protagonisti dei suoi scatti. “Quando guardi un personaggio come Naomi (la supermodella britannica Campbell, ndr) vedi in lei la Time Stopper, cioè colei che ferma il tempo. Non appartiene alla mia generazione, ma è ancora un’icona. L’ho ritratta – rivela l’artista ghanese – con una serie di dettagli ed elementi diversi, alcuni dei quali molto astratti, perché ho molto lavorato nella costruzione del set intorno alla sua fotografia”.
Seguendo lo stesso filo logico, nel Calendario queste idee finiscono per essere sintetizzate in un manifesto dedicato a “coloro che potrebbero essere senza tempo” e destinato a incoraggiare le persone, soprattutto i giovani, a imparare, creare e a loro volta ispirare. Quei giovani che rappresentano il nostro futuro e nei quali Gyasi ripone una fiducia immensa se è vero che è anche cofondatore di Boxedkids, una organizzazione non-profit che aiuta i bambini di Accra a ricevere un’istruzione.
A rappresentare e a esaltare la cultura afro nel Calendario non c’è comunque solo la Venere Nera (giunta alla quinta collaborazione con Pirelli). Tra gli altri, Gyasi ha immortalato l’attore Idris Elba, l’ex calciatore Marcel Desailly, l’attrice Angela Bassett. A sorpresa c’è anche un personaggio inedito, Otumfuo Osei Tutu II, Re degli Ashanti, una tribù indipendente del Ghana. Un modo sicuramente originale scelto dal fotografo per ricordare con orgoglio le proprie origini e l’Africa tutta.