AGI - Alessandro Gassmann interviene sul tema dello sciopero degli attori, sceneggiatori e registi di Hollywood che da giorni hanno deciso di fermarsi bloccando il grande business che ruota intorno al mondo cinematografico e televisivo. Era da oltre 60 anni che non accadeva.
Sul banco degli imputati ci sono le retribuzioni, i profitti e la minaccia dell’Intelligenza Artificiale, un vero e proprio incubo che rischia di far saltare posti di lavoro e pone la questione dei diritti di immagine di un attore le cui pose, possono essere facilmente riprodotte senza bisogno della sua presenza in scena.
"Quando succede, come in America, che chi fa nascere storie, chi crea, viene messo in condizione di lavorare sottopagato e con ritmi accelerati, proprio perché nei budget il lavoro di scrittura viene considerato poco - commenta Gassmann all'AGI - una reazione è giustificata e necessaria. Fa piacere vedere alcune star di Hollywood partecipare alla lotta con convinzione. Viva la creatività e la libertà".
Interpellato anche per una riflessione sull'Italia, Gassmann afferma che "L’industria cinematografica americana non può essere paragonata a quella Italiana, per dimensioni e per il peso che le star hanno sui budget dei film. Il cinema, a mio modo di vedere - conclude l'attore e regista - è un lavoro di squadra, dove tutti collaborano remando nella stessa direzione".