AGI - Fabio Fazio con il suo talk show da record ‘Che tempo Che fa’ approda sul Nove con tutta la squadra. Trasloca dalla Rai dunque, ma mantiene il format originario per “non disorientare” il pubblico, con qualche sorpresa e new entry, come l’irrefrenabile Ornella Vanoni. Come ha spiegato durante la presentazione della 21esima edizione del programma, che andrà in onda dal 15 ottobre sulla rete ammiraglia del gruppo Warner Bros Discovery: “Sarà tutto uguale. Il pubblico troverà Che tempo Che fa sul Nove, con me, Luciana, che devo dirlo è il più grande talento comico di sempre, Filippa, Nino Frassica, Roberto Burioni, Michele Serra” e tanti altri.
Cambia lo stato d’animo. Questa è “una seconda possibilità di rinascita, e dopo 40 anni rinascere è il più bel regalo che si possa ricevere”. Inoltre “l’opportunità di avere tutto nuovo e tutto da fare non è scontata”. Fazio ringrazia il nuovo gruppo, non solo per l’accoglienza calorosa ma per la 'tenacia”, sono stati sei anni di corteggiamento. Per la Rai nessuna parola negativa. “Non ho mai detto che ci hanno cacciati, e non ho mai usato la parola epurazione”, dice spiegando ciò che è avvenuto: “Se siamo a marzo e il contratto scade a giugno, e dopo mesi non succede niente, uno decide di continuare altrove. Ma non siamo scappati di notte come il gatto e la volpe”.
Semplicemente è arrivata "un’offerta importante". Forse più diretta sebbene sempre con lo schermo dell’ironia Littizzetto: sul Nove "Ci vogliono bene? Ci vogliono più che altro..", dice tar le risate della platea. Sta di fatto che l’esperienza in Rai non si dimentica e non si lascia alle spalle: ci si porta “tutto dentro”. “Mai sentirete una parola contro la Rai, e non perché è il piatto in cui ho mangiato ma perché è il piatto in cui ho cucinato” e chiude l’argomento.
Acqua sul fuoco anche da Littizzetto: “Le chiusure non portano bene, i contro non portano mai a niente di buono. L’apertura, l’inclusione, la circolazione delle persone, anche in base ai talenti a quello che si è capaci di fare, sono la cosa migliore. In un mondo globalizzato fare tutte queste scatole non ha più senso” e anzi il passaggio al nuovo Canale “mi sembra sia un upgrade, un andare avanti”.
Dopo rinascita, la parola ricorrente, sulle labbra di Fazio, è “libertà”. “L’ingrediente fondamentale per fare televisione credo sia quello di essere liberi” dice riferendosi alla “libertà di essere contemporanei: la televisione non può avere il limite di nessuna narrazione precostituita - spiega - perché altrimenti non riesci a raccontare la realtà e a essere contemporaneo”.
A chi chiede se adesso si sente più libero rispetto alla Rai ammette “Questo sì assolutamente sì, c’è un’aria di leggerezza” per poi aggiungere subito “tornare a fare il nostro mestiere parlando delle cose che facciamo è una cosa che ho cercato di fare sempre nella mia vita. Non è che prima non fossi libero, io sono sempre stato libero, e infatti eccomi qua”.
Nel programma, assicura che ci sarà spazio per tutti, sulla poltrona degli ospiti. Anche il leader della Lega Matteo Salvini tornerà a 'Che tempo che fa', magari in occasione della prima puntata, il 15 ottobre? il conduttore e Littizzetto hanno replicato all’unisono con una battuta: "Proprio all'inizio, no, calma. Uno le persone" in casa nuova "le invita dopo aver sistemato, comprato il divano e la poltrona".
Nessuna sorpresa poi per il tweet di Salvini che scrisse "Belli ciao" nel giorno in cui fu ufficializzato l'addio alla Rai. Il tweet di Salvini? "Ero abituato perché era già successo 124 volte, quindi nulla di nuovo" taglia corto Fazio. Che spiega il suo rapporto con la politica, soprattutto con quella sinistra un po’ assente durante la trattiva per il rinnovo del suo contratto.
"Io non credo che chi fa il mio mestiere debba essere difeso dalla politica, se io fossi stato difeso dalla politica nella mia vita, sarei ancora su Rai Uno o sarei tornato in Rai anziché stare un anno fermo dopo il tentativo di La7. Io i politici li vedo dieci minuti prima di andare in onda in un camerino". “Non voglio essere difeso da nessuno – conclude - se non dal mio lavoro e dai miei risultati e da nient'altro, non mi importa assolutamente nulla".