AGI - Jacopo Tissi lascia il teatro Bolshoi di Mosca. Il primo ballerino lo ha annunciato in un post su Instagram. "Sono scioccato da questa situazione che ci ha colpito da un giorno all'altro e, onestamente, per il momento, mi ritrovo impossibilitato a continuare la mia carriera a Mosca".
"Nessuna guerra può essere giustificata - ha aggiunto - Mai. E io sarò sempre contro ogni tipo di violenza. Non possiamo lasciare che l'odio si diffonda, anzi il nostro mondo dovrebbe essere pieno di armonia e pace, comprensione e rispetto". "Spero davvero - ha concluso - che tutte le guerre e le sofferenze cessino al più presto".
"È difficile trovare le parole in questi giorni, tutti i momenti che ho vissuto fino ad ora e i tanti pensieri che mi girano per la testa. Non riesco a descrivere quanto sia stato triste per me lasciare i miei insegnanti, i miei colleghi e amici; persone speciali che mi hanno fatto crescere come artista e come persona a cui sono e sarò sempre grato. Come essere umano provo empatia verso tutte le persone e le loro famiglie che stanno soffrendo".
"Una scelta nobile e coraggiosa" l'ha definita il ministro della Cultura, Dario Franceschini, "Tissi, orgoglio italiano della danza nel mondo, con questo gesto dimostra di essere non solo un grande artista ma anche una grande persona e un grande italiano".
L'etoile, ventisette anni, arriva da Landriano, un piccolo paese in provincia di Pavia. Ed è il primo danzatore italiano a diventare un ‘interno’ del Bolshoi. Aveva mosso i primi passi di danza nella scuola del paese per poi diplomarsi alla Scuola di ballo dell’Accademia della Scala. Poi è iniziata la sua scalata. Si è esibito per un anno all’Opera di Vienna nella Wiener Staatsballett, rimanendo però sempre in contatto con l’allora direttore del balletto de La Scala, il russo Makhar Vaziev. Nella stagione 2015/16 è rientrato in Italia per far parte del Corpo di Ballo della Scala, e poi di nuovo via, verso un traguardo brillante: nel 2017 è entrato nella compagnia del Bolshoi, primo italiano a entrare nell'organico moscovita. Alla Scala di Milano è tornato recentemente, a fine gennaio per una recita de la Bayadere di Nureyev insieme a Svetlana Zakharova.
Milano, e non solo il pubblico scaligero, l'ha sempre amato tanto da insignirlo con la massima onorificenza: l’Ambrogino d’Oro, nel 2018.