AGI - Un titolo assente da 20 anni dal palcoscenico del San Carlo di Napoli incassa un doppio bis a scena aperta.
Il melodramma di Vincenzo Bellini, 'Sonnambula', due atti su libretto di Felice Romani, diretto da Lorenzo Passerini, giovane e già affermato direttore, per la prima volta alla guida di orchestra e coro del Massimo napoletano, aveva nel ruolo di Amina Jessica Pratt, molto applaudita come in alternanza a Nadine Sierra pochi giorni prima con ‘Lucia di Lammermoor’, e Francesco Demuro nel ruolo di Elvino, insieme al russo Alexander Vinogradov nei panni di Rodolfo e Manuela Custer in quelli di Teresa.
Per entrambi i protagonisti applausi scroscianti per due arie nel primo e secondo atto e una richiesta perentoria di bissare, subito accolta. La pratica dei bis nell'opera è diventata molto rara e ai nostri tempi si può dire eccezionale che si fermi l’azione di una rappresentazione per ripetere un brano particolarmente gradito dal pubblico.
Ma sull’aria di Elvino, 'Ah! Perché non posso odiarti', Demuro ha mostrato intensità e ricchezza di abbellimenti con salti spinti verso l’acuto, scatenando un applauso interminabile, che lo ha convinto a ripetere quel pezzo di bravura.
Nel'atto successivo, Jessica Pratt-Amina con 'Ah! Non credea mirarti' ha attraversato l’intera tavolozza di colori dell’espressione musicale fino ai picchettati e salti acutissimi, e la sua voce è svettata potente sulla massa sonora di orchestra, coro e altri cantanti in scena.
Il soprano ha poi scelto di affrontare il fenomenale diminuendo che prima di lei Maria Callas aveva sfoderato nelle sue esecuzioni negli anni ’50, fino alla salita del Fa sovracuto; una scelta fatta per la seconda volta nella sua carriera e per la prima volta in Italia. Quell'incredibile Fa è arrivato dritto nel cuore degli spettatori quattro volte, compreso il bis.
Un altro primato di questa serata, che ha visto anche l'esordio in scena del primo degli allievi dell’Accademia di canto del San Carlo guidata da Mariella Devia, Ignas Melkinas. Rappresentazione terminata con dieci minuti di ovazione, pubblico in piedi.