AGI - "Tu sei non solo l'orgoglio del cinema americano ma anche l'orgoglio di una parte del cinema italiano. Sono così onorato di dare questo premio a uno dei piu' grandi talenti mondiali. Evviva Quentin Tarantino". Con queste parole Dario Argento ha consegnato il premio alla carriera al regista statunitense alla Festa del cinema, dopo un'ora di domande e risposte nel corso dell'incontro ravvicinato all'Auditorium.
Tarantino ha ricevuto il riconoscimento davanti a una sala completamente piena di fan che hanno applaudito a ogni risposta, battuta e clip mandata sul grande schermo per rendere omaggio al regista. A sorpresa sono arrivati tre video con messaggi di congratulazioni da parte di attori iconici della cinematografia di Tarantino: Samuel Jackson, John Travolta e Christopher Waltz.
Nella lunga intervista con Antonio Monda tanti gli argomenti: il curriculum 'taroccato' dove Tarantino scriveva di aver partecipato a due film di Romero e di Godard; la voglia di fare l'attore trasformata presto in passione per la regia perche' "volevo che il film fosse mio"; il ricordo di Ennio Morricone "il mio compositore preferito, un vero gigante". Alla fine standing ovation di un pubblico impazzito che ha cercato di raggiungerlo per gli autografi ma stavolta, diversamente da stamattina dopo la conferenza stampa, il regista è scappato via.
Fare un film in Italia
È una prospettiva che il cineasta americano non disdice. A domanda specifica, infatti, ha risposto con entusiasmo: "Assolutamente sì, mi piacerebbe da morire e so che anche a mia moglie piacerebbe. Si tratta di trovare la storia giusta... e girarlo a Cinecittà sarebbe pazzesco".
Poi ha aggiunto: "Ho un'idea in mente ma non dico che sarà il prossimo film, comunque sarà qualcosa di diverso. Questa cosa, di cui non dico altro, potrebbe avere uno stile spaghetti western dove ognuno parla la propria lingua e sa che deve dire la sua battuta solo quando l'altro ha finito di pronunciare la sua".
Le critiche a Pulp fiction
"Film in giro ce ne sono tanti, mica devono vedere per forza il mio...". Tarantino ha replicato così a chi critica alcuni suoi film, come "Bastardi senza gloria "o "C'era una volta a...Hollywood", per i capovolgimenti storici attuati dal regista statunitense. "La cosa fighissima - ha invece aggiunto - è che come regista puoi sorprendere con elementi che le persone hanno davanti agli occhi ma non se ne rendono conto, e alla fine arriva la sorpresa con la rivelazione".
Ma il regista ha poi espresso il suo punto anche sulla situazione del cinema contemporaneo rispndendo aed una domanda se certi film fatti in passato, oggi potrebbero essere realizzati con la stessa libertà. "Credo che ora sia più difficile ma non impossibile. Bisogna farlo e volerlo fare, credere nei propri principi, senza preoccuparsi che alla gente non piaccia. Non bisogna rifletterci troppo". Il riferimento è a Pulp Fiction che negli anni 90 ricevette critiche, anche da parte delle femministe.
Tarantino ricorda l'accoglienza per il suo film capolavoro nel 1995: "Quando usci ebbe molte critiche positive dalla stampa, ma ci furono anche articoli molto duri e io pensai 'Ma ho solo fatto un film divertente sui gangster, che problema c'e'?'. Anni dopo sono andato a rileggere quelle critiche e ho pensato che non bisogna essere troppo sensibili, prendersela. Perché il tuo film a qualcuno non piacerà ma in fondo è un film di cui vale la pena parlare, anche se non con parole lusinghiere, che anima il dibattito. Pulp fiction occupa un posto sullo scaffale, diciamo cosi', perche' e' un lavoro vitale, che è apprezzato".
E ancora: "Bisogna accettare le critiche anche spietate, accettare che a qualcuno il tuo film non piaccia". Tornando alla libertà di esprimersi oggi, aggiunge: "Ora siamo in un tempo repressivo ma anche negli anni '80 era cosiì e dobbiamo dire che la permissività degli anni '90 deve qualcosa anche a Pulp fiction. Se il film fosse uscito 4 anni dopo, forse sarebbe stato diverso".
Il retroscena
I passi del celebre twist ballato a piedi nudi da John Travolta e Uma Thurman? "È vero" che la coreografia fu inventata da Travolta, come raccontato da lui stesso due anni fa ospite della Festa del cinema di Roma, ma anche Quentin Tarantino diede il suo contributo. A svelarlo è lo stesso regista del film cult del 1995, nel corso dell'Incontro ravvicinato con il suo pubblico all'Auditorium: aggiunge dettagli che fanno felici i fan presenti dopo una clip che rimanda il ballo dei due attori.
"È vero per quanto riguarda le mosse di John - dice Tarantino - mentre per quanto riguarda Uma fu mia l'idea di farle fare quel movimento con le mani... e poi, sul twist John disse che era noioso e quindi io davo indicazioni di cambiare coreografia e stile di danza con alcune mosse che lo hanno reso più movimentato e divertente"