AGI - È entrato pochi minuti dopo le 11.30 nel foyer del teatro alla Scala, il feretro di Carla Fracci, spentasi ieri all'età di 84 anni dopo una lunga lotta contro un tumore. Nel teatro milanese è stata allestita la camera ardente aperta fino alle 18.
Ad accogliere la salma dell’etoile fuori al Piermarini c’erano il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il direttore musicale Riccardo Chailly e il sovrintendente Dominique Meyer. All’arrivo del carro funebre un centinaio di persone all'esterno del teatro si è lasciato andare in lungo applauso proseguito anche all’interno dove erano presenti, tra gli altri, la sorella Marisa Fracci, il direttore del corpo di ballo Manuel Legris, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, il direttore generale Maria Di Freda, il direttore della scuola di ballo Frederic Olivieri.
Dopo che un quartetto di archi, posizionato nell’atrietto della platea, ha eseguito i “Crisantemi” di Giacomo Puccini, è stato osservato un commosso minuto di silenzio. La musica è poi ripresa con un adagio di Mozart.
Oltre alla sorella di Carla Fracci, erano presenti anche il marito e i nipoti ai quali il sindaco, il governatore lombardo e anche l’etoile della Scala Roberto Bolle hanno reso un breve omaggio prima di lasciare il teatro.
“Milano perde una parte della sua storia recente. Lei ha amato Milano profondamente e credo che raramente si sia visto un ricambio così sincero da parte della città. Io ho avuto la fortuna di conoscerla parecchi anni fa e, sentendo gli umori della città, si tratta di uno dei rari casi in cui tutti sono a favore, in cui tutti l’hanno ammirata e amata.
È anche una bella storia, nascere in una famiglia normale, con una volontà di costruire qualcosa di importante per te e perché ti sta intorno”, ha detto il sindaco, Giuseppe Sala. “Possiamo anche definirla una sorta di cenerentola - ha aggiunto - ma questa è anche un po’ Milano, l’idea di dare opportunità a chi lo vuole, l’idea dell’accoglienza per tutti, però lei certamente ci ha dato lustro difficile da immaginare da poter ripetere. È chiaro che c’è il dolore, ma c’è anche la consapevolezza di quanto amore è circolato fra lei la città e questo devo dire che rinfranca”.
All'etoile potrebbe essere intitolata una via o una piazza
Sull’ipotesi di intitolare una via o una piazza all’artista il sindaco Sala ha sottolineato che: “Dobbiamo mantenere la regola dei dieci anni, perché se no le eccezioni non vanno bene. Però ci ragioneremo, vedremo cosa fare. Il modo per riconoscere il talento - ha chiosato - è l’amore che lei ha dato a Milano ci spinge a trovare delle soluzioni”.
“È stata un’artista unica che ha fatto la storia e ha dato tantissimo alla sua città e all’intero paese. Io l’ho definita la stella delle stelle”. È quanto ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana . “Ho avuto il piacere - ha aggiunto - di incontrarla alcuni mesi fa e ha veramente rappresentato in sé l’arte italiana e ha esaltato questo teatro in maniera particolare”.
Per il governatore lombardo, l’etoile era “un grande piacere da vedere, da assistere alle sue interpretazioni. Era pura poesia”.