C he la tecnologia ci abbia rivoluzionato la vita non è una novità, che sia destinata a rivoluzionarla ancor di più in futuro è una realtà inevitabile alla quale ci siamo arresi da tempo consci però dell’insostituibilità dell’essere umano. Da oggi qualche dubbio in più però sarà lecito porselo, perché secondo quanto svelato da Variety l’influencer Miquela, 2,3 milioni di follower su Instagram, sarebbe entrata a far parte della scuderia della CAA (Creative Artists Agency), la più importante agenzia di artisti del mondo.
La notizia non può che risultare clamorosa sotto diversi punti di vista: il primo è che entrare nella CAA non significa soltanto esistere in un menù che comprende personaggi tipo (per citare i primi che capitano sott’occhio della lunga lista) George Clooney, Tom Cruise, Mel Gibson, Robert De Niro, Nicole Kidman, Sandra Bullock, Brad Pitt, Julia Roberts, Steven Spielberg e Meryl Streep, ma anche che la nostra umanità, emozionalità, può essere demandata ad una macchina, quindi essere in qualche modo svalutata.
Il profilo di Miquela
Navigare sul profilo Instagram di Miquela, creata nel 2016 da una startup californiana chiamata Brud, è estremamente interessante; si tratta di un profilo in tutto e per tutto uguale a quello di qualsiasi altra influencer, che alterna foto in costume a dettagli della propria vita a casa, non più o meno credibile di ciò che vediamo giornalmente sui principali social network.
Miquela conversa con i suoi follower, fa dirette Instagram, conserva ricordi nelle storie in evidenza ma, soprattutto, appunto, canta, balla e recita. È vera? è falsa? Cosa importa in fin dei conti? Miquela (pronunciato "mih-KAY-lah") per il vasto pubblico della rete non esiste meno di quanto non possa esistere qualsiasi altra diva, per questo grandi marchi come Samsung, Prada, Calvin Klein e YouTube hanno già bussato alla sua porta.
Che differenza può esserci tra Miquela e una qualsiasi pop-star americana?
I dati al momento dicono: nessuna. Anzi è proprio la Brud a rispondere sul suo sito tra le FAQ a chi chiede se Miquela sia reale, la risposta è: “Reale come Rihanna”. Una risposta che non sembra affatto una provocazione, l’artista virtuale infatti si è già confrontata con la musica incidendo ben dieci singoli e raccogliendo milioni di visualizzazioni dei video su YouTube e di stream su Spotify dove può contare su una platea media mensile di oltre 800mila utenti.
Come fa un computer a fare musica?
Nel 2020 questa domanda risulta un po' anacronistica perché nessuno al mondo oggi fa più musica senza un computer, comunque anche in questo caso la risposta più esaustiva arriva dalla Brud: “Miquela, come molti artisti, utilizza strumenti di correzione del tono e altri software per assicurarsi di rendere perfette le sue prestazioni”.
Come tutte le star di Instagram chiaramente anche Miquela è impegnata in campagne sociali, a favore delle donne senza fissa dimora, dei giovani in crisi e della comunità LGBTQ; tanti che nel 2018 il Time l’ha nominata come una delle 25 persone più influenti su internet, insieme alla boy band koreana BTS, al Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e al rapper Kanye West, anche se una persona, a differenza degli altri, di fatto, non è.
Sempre secondo Variety l’ingresso in CAA segnerebbe nuovi orizzonti per la giovane Miquela, verso cinema e tv, ripercorrendo un po' la strada di S1m0ne, il film con Al Pacino che racconta proprio la storia di una star virtuale che arriva a conquistare un Oscar come migliore attrice. Ma quel film è ormai vecchio di diciotto anni e naturalmente nel 2002 tutto ciò sforava i limiti della fantascienza e diventava semplicemente poco credibile, totalmente assurdo, e forse proprio perché talmente assurdo non resterà di certo uno dei film per i quali ci ricorderemo Al Pacino.
Oggi invece la trama risulta profetica fino all’inquietante, perché S1m0ne era una truffa bella e buona, mentre che Miquela non esiste, è cosa dichiarata, eppure ai suoi follower non fa differenza, come non fa differenza per i suoi ascoltatori e probabilmente così sarà per i suoi spettatori.