"Diamo la connessione wifi gratis agli anziani, una sorta di donazione limitata a questo periodo di emergenza coronavirus". E' l'idea che lancia Renzo Arbore parlando con l'Agi, oltre a quella di una di una campagna istituzionale tesa ad avvicinarli al mondo della rete.
“La grande nemica da sconfiggere ora che siamo in casa è la noia, per questo invito i miei coetanei a vincere la diffidenza verso la rete e a cominciare ad esplorarla - dice lo showman e musicista -. E’ vero che c’è un revival della tv generalista, ma sul web si può reperire di tutto, dalle vecchie gag di Walter Chiari alla canzone che ci ha fatto sognare”. Dall’alto dei suoi 82 anni Renzo Arbore invita la fascia anziana della popolazione ("parlo dei miei coetanei ma anche dei tanti oggi diversamente giovani che seguivano me e Boncompagni a 'Bandiera gialla') a vincere le resistenze verso il web.
Arbore, tra i primi a firmare l’appello di Pupi Avati per un cambio di passo culturale della tv pubblica nell’emergenza Covid-19, invita le famiglie a uno scambio intergenerazionale: “Ora che c’è più tempo libero, i giovani che vivono in casa con gli anziani potrebbero darsi da fare per insegnare ai loro nonni i passaggi basilari per consultare il web”.
Lui è un navigatore della prima ora: “Un artista non può che andare ad esplorare la rete, con un clic ritrovo maestri dell’umorismo come Aldo Fabrizi e alimento alcune mie passioni che pochi conoscono, dalla musica messicana a quella capoverdiana. Se penso alla fatica che dovevo fare da giovane per reperire i brani musicali od altro, quando non esisteva il web...”. Oltre a prendere parecchio, Arbore alla rete dà anche e non solo su Facebook: chiuso a casa nella 'clausura da coronavirus', sta mettendo il turbo al suo Renzoarborechannel.tv, canale che esiste, spiega, da molti anni: “Era una sorta di divertissement per gli amici o poco più, ma adesso ci sto lavorando praticamente tutti i giorni”.
Tra le novità: “Cinquanta sorrisi da Napoli” con imperdibili clip, a partire da una parodia di 'Natale in casa Cupiello' diventato, con dei doppiatori napoletani 'Quarantena in casa Cupiello', e un analogo 'Ma la notte no' che l’attore Maurizio Casagrande con l’aiuto di un premiato gruppo di colleghi, da Massimo Boldi a Nino Frassica passando per Paolo Conticini, ha riadattato in versione emergenza coronavirus (“m’appesto, m’appesto, m’appesto se esco, se sto in quarantena no...”) per invitare i napoletani a restare in casa.
“Nato come un gioco, questo video ha avuto oltre un milione di visite” informa Arbore che, come racconta all'Agi, è protagonista di una quarantena stretta e rigorosa, che non gli sta pesando più di tanto: “Le mie regole sono: mai vestaglia, mai troppo divano, mai non fare la barba, mi vesto e mi comporto come se dovessi uscire normalmente. E per muovermi un po’ visito la casa, avanti e indietro”. Il cibo e la spesa non sono un problema: Arbore ha grandi scorte in casa, cibi surgelati e in scatola: “Ho la dispensa piena, quando vado fuori per lavoro torno sempre con qualche specialità locale, dai granchi di Miami alle lumache di Taranto, non ho pregiudizi verso i surgelati. E ho anche un abbattitore”.
Poi ci sono gli amici, a distanza, naturalmente: il web ha regalato delle novità anche a un esperto come lui. “Con i miei amici ora ci contattiamo con FaceTime - chiarisce - potersi vedere in volto dalle proprie case è fondamentale ora che non si può uscire. So che, aiutati magari dai figli, molti anziani si tengono in contatto con i nipoti così, soprattutto con le videochiamate via WhatsApp e ne sono felice, dovrebbero farlo un po' tutti”. FaceTime è anche l’app con cui Arbore, racconta, dà vita alle riunioni con i suoi autori per un nuovo progetto tv, ancora top secret: “Posso solo dire che la rete cui dovrebbe essere destinato è Raidue”.
Quello che più gli manca è la sua Orchestra italiana: “Oltre a rappresentare il mio vero lavoro - la tv è una cosa saltuaria - è la mia seconda famiglia: stiamo insieme da 28 anni, nella storia della musica è l’orchestra più stabile”. Arbore ha dovuto cancellare per ora sette concerti, “tutti sold-out, rimandati teoricamente a quest’estate”. L’Orchestra italiana tornerà ad esibirsi, sottolinea “quando si potrà tornare a farlo con modalità tradizionali, senza misure restrittive e distanziamenti sociali: si snaturerebbe lo spirito dei nostri concerti”.