G abriella Germani è una donna single, ma si divide tra due uomini. Da una parte Fiorello, con cui duetta al "Rosario della sera" di Radio Deejay, dall’altra Maurizio Costanzo. Con il primo, da cui è stata recentemente definita "l’imitatrice radiofonica numero uno sulla Terra" lavora ormai da 18 anni, dai tempi di "Viva Radio 2", il secondo legame professionale invece è appena nato anche se, racconta all’AGI l’artista di Sora che ha scoperto la sua versatilità a scuola imitando Carlo Verdone, Raimondo Vianello e Beppe Grillo, la passione è antica: "Nei primi anni Novanta, ai tempi dell’università (si è laureata in Giurisprudenza, trasferendosi da allora nella capitale dalla sua Ciociaria ndr) ero già una fan del "Costanzo show". Quando dopo essermi allenata davanti alle mie coinquiline dei tempi dell’università, sfidando la mia timidezza mi iscrissi ai provini per il talent di Canale 5 "Sotto a chi tocca" e lo vinsi, mandai anche un curriculum a Costanzo, ma non ebbi risposta. Però evidentemente era scritto nel destino che prima o poi avremmo lavorato insieme".
Chiamata a fine marzo, quasi 30 anni dopo, come ospite nella prima puntata del nuovo Costanzo show di Canale 5, Germani, oltre ad apprendere che quel suo vecchio curriculum non era mai arrivato nella mani del conduttore, è stata subito promossa a presenza fissa del talk show. Forse perché con la sua imitazione di una Lilli Gruber in estasi davanti a Marco Travaglio e piuttosto brusca e sbrigativa invece con Matteo Salvini ("rapido, rapido nella risposta") e con quella di Mara Venier attratta dal ministro dell’Interno ("mi fa sangue") ha conquistato sia il ministro dell’Interno sia la conduttrice di Domenica in, ospiti della prima puntata anche loro. Tanto che il primo ha prontamente twittato, allegando il video: "Troppo divertente Gabriella Germani, qua imita Lilli Gruber. Ascoltate anche voi, per me è geniale".
Un simile endorsement non rischia di comprometterla, trasformandola nell’imitatrice cara alla Lega?
"Ma no, anche perché nelle mie imitazioni osservo sempre la par condicio, è una regola che mi sono data. Se faccio una battuta sul Pd e sui Cinque Stelle poi ne riservo un’altra alla Lega a Fratelli d’Italia e ai forzisti. Con le mie imitazioni, poi, ho messo per una volta d’accordo Laura Boldrini e Salvini. Molto prima del tweet del vicepremier, si era già accorta di me l’ex presidente della Camera che per niente offesa quando prendendola in giro per la sua furia antisessista Germani la imitavo facendole femminilizzare i nomi delle regioni italiane in "Veneta, Lazia, Piemonta", mi invitò a Montecitorio ad esibirmi in uno spettacolo dell’8 marzo".
Ma qualcuno si è mai offeso per le sue imitazioni parodistiche?
"In prima persona no. Una volta si risentì giusto l’agente di Monica Bellucci, quando la imitavo a Viva Radio2 (aveva ideato una telefonata con la mamma nella quale Bellucci abbandonava il birignao francese per lasciarsi andare al forte accento della sua Umbria ndr). L’attrice venne poi in radio da Fiorello, e fu simpatica come me l’ero sempre immaginata".
Adesso che si divide tra due diversi mostri sacri come Fiorello e Costanzo, si sbilancerebbe a dire con chi si trova meglio?
Ma sono due situazioni completamente diverse. Con Fiorello ho una grande complicità, fa il comico anche lui e lavoriamo insieme da 18 anni. Verso Costanzo, che ho sempre stimato, ho ancora un timore reverenziale, non riesco, ad esempio, a dargli del tu. Ma sto via via scoprendo che è un tenerone, un uomo davvero affettuoso. E nella puntata dell’11 aprile l’ho convinto ad esibirsi con Bonolis, Scotti e Conti nella passerella finale, dopo 37 anni che non la faceva. Ma se oggi, alla soglia dei 50 anni (li compie il 20 aprile ndr) sono ospita fissa al Costanzo show o a Radio Deejay imito Elisa Isoardi che dà consigli alla nuova fidanzata di Salvini, Francesca Verdini (le fa dire: "Le faccio tanti auguri e le do un consiglio: attenta a quando gli farai una foto in accappatoio sul letto per mollarlo… a me, senza filtri, si vedevano due rughette intorno all’occhio" ndr), il merito va però tutto a Fiorello".
Perché?
"Dopo avermi assoldata nel 2001 a Viva Radio 2 grazie a un cd con le mie imitazioni che gli spedii nel 2001, cinque anni fa mi ha ripresa con sé a "Fuori programma", convincendomi a tornare nel mondo dello spettacolo quando stavo per riciclarmi come agente immobiliare, e quindi a Edicola Fiore e Il rosario della sera. Avevo pensato di cambiare completamente vita", dal 2012 al 2014 avevo rifiutato tutte le offerte artistiche, con tanto di prime serate, perché non trovavo più stimoli nelle imitazioni: sono stata ferma tre anni, perché il mio lavoro mi annoiava, imitare non mi stimolava più. Ma non ne facevo una tragedia: non considero eterno questo lavoro, ho un approccio disincantato, mi meraviglio anche quando mi riconoscono per strada".
Scusi ma perché aveva deciso di diventare proprio un’agente immobiliare?
"Veramente mi sarebbe piaciuto virare verso il cinema, con una nuova carriera alla Sabrina Impacciatore. Ma dopo aver superato una miriade di provini per film e fiction ed essere stata poi scartata a un passo dal contratto ("mi dicevano "sei perfetta ma l’azienda purtroppo ha scelto un’altra…") ero riuscita ad aggiudicarmi giusto una particina in "Posti in piedi in paradiso", film di Carlo Verdone. Tornata, con Fiorello, sulla via delle imitazioni sono però riuscita a rinnovarmi, non annoiandomi più".
Come si è rinnovata?
"Imitando non più soltanto le star dello spettacolo (da Daria Bignardi a Ambra Angiolini, fino alle più recenti Asia Argento, Barbara D’Urso e Mara Venier) ma virando verso la satira politica, con le versioni radiofoniche delle varie Virginia Raggi, Laura Boldrini, e Giorgia Meloni con il suo tormentone ‘a ridicoliiii!". E adesso che le donne interessanti del parlamento le ho imitate un po’ tutte ho trovato un escamotage: parlo di politica imitando le conduttrici dei talk show, come Barbara Palombelli e Lilli Gruber. La conduttrice di Otto e mezzo l’ho provata per la prima volta sul palco bolognese de La Repubblica delle Idee, accanto a Massimo Giannini e all’ex direttore Mario Calabresi, ero terrorizzata, invece fu un successone".
Ma come nascono le sue imitazioni e quanto impiega per perfezionarle?
"Mi servono al massimo due giorni e non faccio neanche gli esercizi vocali: quando decido di imitare qualcuno significa che mi ha già colpito, suggerendomi la chiave. Poi con Fiorello e i suoi autori ogni giorno diamo vita ai testi, dopo aver pranzato insieme. In radio sono fondamentali, più che in tv. E dietro alle mie imitazioni non c’è mai livore. Tutti i miei bersagli, alla fine, mi ispirano simpatia".
Niente trucco e parrucco, né ovviamente alla radio da Fiorello, né in tv da Costanzo…
"Non mi maschero da dieci anni, non mi affido ai costumi e al trucco per somigliare al personaggio che imito ma soltanto alla voce e ai testi, che sono fondamentali e tutti incentrati sul mix satira e attualità".
Sulla piazza delle imitazioni non è certo sola, chi le piace di più tra le colleghe?
"Ognuna ha una sua caratteristica: Virginia Raffaele mi ricorda Anna Marchesini, è una vera regina del trasformismo, io non riuscirei mai a calarmi nei panni di Carla Fracci, Paola Cortellesi è la numero uno delle imitazioni canore e tra le più brave c’è anche Francesca Reggiani, anche per i testi".
Ma non è che ora le verrà la temuta crisi dei 50 anni con annessa voglia di cambiare un’altra volta strada e di andare davvero a vendere case?
"Non temo i fatidici 50, come testa mi sento più giovane di dieci anni fa, quando volevo abbandonare tutto. Se mi dicessero che nel futuro continuerò a divertirmi come adesso lavorando con Fiorello, con Costanzo, e ogni tanto pure con Massimo Giletti a La 7 come mi capita ora, beh, ci metterei davvero la firma".