C ontroverso intervento di Francesco Renga durante il Dopofestival. Quando una giornalista, venerdì sera, chiede a Baglioni un chiarimento circa la scarsa presenza di artiste donne al festival, il cantautore bresciano, in gara col brano “Aspetto che torni” dedicato ai genitori, ha preso la parola: “È una questione fisica, di vocalità - ha detto Renga - La voce maschile è una voce più armoniosa, le voci femminili belle, aggraziate, sono meno di quelle maschili. Non è un caso che ci siano molti più cantanti maschi, non è una questione di… sesso, è che la voce maschile, all’orecchio umano, ha una gradevolezza diversa da quella femminile. Le voci femminili hanno delle frequenze diverse, quindi all’udito vengono apprezzate solo quando sono veramente molto speciali”.
Il direttore artistico Baglioni invita immediatamente chi desidera, a dissociarsi, il conduttore del dopofestival Rocco Papaleo dimostra di sapere già cosa accadrà dicendo “ora succederà un casino”, più dura la reazione dell’altra conduttrice, l’attrice Anna Foglietta, che mette in guardia Renga rispetto a ciò che dice dato che quello delle “quote rosa” è un problema diffuso anche nel mondo del cinema.
Questo ieri notte. Renga nella giornata di oggi, dopo l’attacco unanime ricevuto sul web, tramite i suoi account social, si è visto costretto a dare una spiegazione: “Ieri nel cercare di esprimere un concetto tecnico mi sono incartato e ho finito per dire una cosa sbagliata. Capita. E me ne scuso. Tengo solo a sottolineare che le donne sono il centro della mia vita e accusarmi di sessismo significa strumentalizzare un’opinione. Capisco che la polemica è il sale dei dibattiti e mi dispiace di averla incendiata esprimendo male un pensiero. Se dico che per una questione di frequenze una voce femminile sia più rara e per questo anche più preziosa, accetto che ci sia chi non la pensa come me ma mi ferisce chi va oltre tirando in ballo il sessismo. Ci tenevo a chiarire perché sul tema uomo/donna, che è decisamente più alto di un dibattito sulle frequenze vocali, non accetto strumentalizzazioni. Spero che le persone in buona fede capiranno che non c’è nulla di più lontano del maschilismo nel mio modo di vedere le cose. Tutto qua”.