L e accuse di violenza sessuale lanciate da Jimmy Bennett ad Asia Argento hanno causato un terremoto nell'intero movimento #metoo, del quale l'attrice italiana era stata la portabandiera. Colei che, incolpandolo di molestie, aveva causato la caduta del potente produttore Harvey Weinsten (che, tecnicamente, non la aveva stuprata bensì convinta a subire un rapporto orale per proseguire quello professionale), cadeva a sua volta, perdendo il suo posto a X Factor. Anche lei, secondo Bennett, aveva abusato della sua posizione. Una versione che, nonostante le smentite della Argento (che ha di fatto accusato il ragazzo di estorsione), ha confermato a 'Non è l'arena', la trasmissione di Massimo Giletti che lo ha intervistato in esclusiva mondiale.
"Sì Asia Argento mi ha violentato, è stato un rapporto completo", un rapporto non voluto ma subito, ancora minorenne, con quella donna, molto più grande, che chiamava "mamma" da quando lo aveva scritturato, ancora bambino, per il suo secondo film da regista: "Ingannevole è il cuore più di ogni cosa", del 2004. "C'è una perfetta corrispondenza tra lo schema Asia e lo schema Weinstein. Anche Asia - dice il giovane attore - ha abusato del proprio potere. Mi ha incontrato in un hotel per dimostrarlo e io avevo 17 anni e non mi sarei mai aspettato una cosa del genere".
"Tutto accadde molto rapidamente"
"Ci siamo incontrati al Ritz Carlton a Marina del Rey in California", racconta Bennett, ripercorrendo la vicenda, avvenuta cinque anni fa, "ero con un accompagnatore che è salito fino alla stanza dell'albergo. Asia era entusiasta e mi guardava dritta negli occhi, poi ha dato uno sguardo al mio accompagnatore e gli ha chiesto: 'Ma tu chi sei?'. Lo ha fatto sempre sentire un intruso durante l'incontro e quindi il mio accompagnatore ci ha lasciato soli. Tutto poi accade molto rapidamente. Asia mi ha offerto dello champagne e ha iniziato a fumare una sigaretta mentre mi raccontava del film che intendeva girare con me".
"Mi ha preso il viso e mi ha guardato e mi ha detto: 'Mi sei mancato tantissimo e ha iniziato a baciarmi", prosegue Bennett "la mia interpretazione era che mi stesse mostrando il suo affetto. Il bacio si è prolungato e ho avuto l'impressione che non fosse un bacio amichevole, ma che stesse cercando di esplorare la situazione. Dopo Asia ha appoggiato le mani sul mio corpo in modalità diverse e poi mi ha spinto sul letto e mi ha slacciato la cintura e i pantaloni". Il conduttore ribadisce che, per ragioni di dinamica anatomica, in molti sono scettici sul fatto che un uomo possa essere violentato da una donna ma l'attore insiste: anche a un uomo può accadere.
Un legame speciale
“Il legame tra me e lei era speciale", racconta ancora Bennett, "Asia era molto concentrata sul film e voleva incarnare il rapporto madre e figlio in modo che fosse più realistico possibile, ma sembrava andasse oltre l’aspetto professionale. Dopo il film del 2004 il nostro rapporto è continuato via sms, via mail, ma non l’ho più vista. Non c’è mai stato un altro incontro faccia a faccia per dieci anni. L’ho tenuta aggiornata sulla mia attività e lei si sentiva anche con mia mamma”.
Alla domanda di Giletti su eventuali ripercussioni negative sul movimento #Metoo, Bennett risponde: “Non penso che questa vicenda danneggerà il movimento. Abbiamo visto molte attrici che hanno denunciato le azioni malvagie di Weinstein. Il movimento di Asia punta il dito contro chi abusa del proprio potere. Io ho provato la stessa sensazione e credo che Asia abbia adottato lo stesso schema e non credo che questa vicenda stia facendo un favore a Weinstein” dice Bennett.