"A mezzanotte sai che io ti penserò...". Chi non ha cantato una delle più celebri melodie della canzone italiana, impreziosita dalla voce vellutata di Adriano Celentano? Ma non tutti sanno che 'Una carezza in un pugno', capolavoro uscito come lato B del singolo 'Azzurro' (per dire il livello della musica nostrana negli anni '60) è firmata da un cantautore fuori dagli schemi, anarchico, dalla vita tormentata e multiforme: Gino Santercole.
Per fotografarne la biografia, basta ricordare che il musicista morto oggi a 77 anni era nipote di Celentano, pur avendo solo due anni di meno, e in seguito è divenuto anche suo cognato, avendo sposato la sorella di Claudia Mori. Una vita spesso all'ombra del Molleggiato, quella di Santercole, come lui stesso dirà nelle ultime interviste. Nato a Milano nel 1940, cresciuto anche lui nella celeberrima via Gluck, perde il padre da bambino, finisce in collegio, poi da giovanissimo si mette a lavorare da orologiaio, come lo zio.
Gli esordi
Gli esordi di Santercole, sono legati alla carriera dello zio - si legge sul Corriere della Sera - quando Celentano forma i Rock Boys, poco tempo dopo entra a farne parte in sostituzione di Ico Cerutti. Dai Rock Boys, a causa di alcuni cambi di formazione, nacquero I Ribelli. Nasce un vero e proprio clan che ruota attorno al Molleggiato in vorticosa ascesa (in seguito diventerà anche un etichetta musicale, per l'appunto il Clan Celentano): con Santercole, che suona la chitarra, ci sono artisti come Ricky Gianco e Don Backy. Nel 1964 il debutto da solista con il singolo 'Stella d'argento', nel 1966 l'esordio a Sanremo, dove presenta in coppia con Celentano 'Il ragazzo della via Gluck', che viene eliminata subito ma diventa un successo strepitoso.
Autore di canzoni famosissime
Negli stessi anni diventa il cognato di suo zio, sposando Anna Moroni, sorella di Claudia Mori. Nel 1968 il boom: esce il singolo 'Azzurro', canzone scritta per il Molleggiato da Paolo Conte. Il lato B, solitamente considerato poco più che un riempitivo, è occupato da una sinuosa canzone d'amore, dall'andamento melodico perfetto per la voce calda di Celentano: è 'Una carezza in un pugno', che negli anni diventa sempre più apprezzata, tanto da fare ombra persino al lato A.
E' proprio come autore che Santercole dà il meglio di se': 'Svalutation', 'Un bimbo sul leone', 'Straordinariamente' e tante altre canzoni nascono dalla sua prolifica penna. Sempre sulle orme dello zio ormai superstar, anche Santercole si tuffa nel cinema, lavorando con registi come Pietro Germi, Dino Risi, Giuliano Montaldo, Luigi Comencini, Luciano Salce, Mario Monicelli. Santercole ha dietro di sé una carriera fatta di arte a tutto tondo. Oltre ad essere chitarrista, compositore e cantautore ha recitato anche in numerosi film lavorando anche con Montaldo ed altri grandi registi.
Gli anni bui
Dalla fine degli anni '70 sulla vita di Santercole cala l'ombra nera della depressione: divorzia dalla moglie, e si allontana anche dalla coppia Celentano-Mori, che tanto significava per lui. Sono anni di psicoterapia e di silenzio. Nel 1999 il gran ritorno, e la riappacificazione in diretta con il Molleggiato che lo invita in tv al suo 'Francamente me ne infischio'. La salvezza passa anche dal nuovo matrimonio, che gli regala anche un figlio: si chiama Adriano.
Nel 2014 l'ultimo album, dal titolo emblematico: "Voglio essere me" che lui - racconta La Repubblica - aveva commentato così: "Oggi i ragazzi vogliono essere tutti come Vasco Rossi, io voglio essere me. Per questo nell'album ho inserito diversi stili, tutti legati alle mie radici"