AGI - Non conta da dove vieni. Potrai sempre scegliere chi essere, se lo vorrai. Parola di Lauro. Achille o De Marinis, è sempre lui, il nome non conta. Il cantante. Il performer. Il fenomeno musicale. Il ragazzo di strada che ce l'ha fatta. C'è tutto questo in 'Ragazzi Madre - L'Iliade', il docufilm sulla storia unica e sulla vita privata dell'artista disponibile da domani, giovedì 14 dicembre, in esclusiva su Prime Video. Il film apre per la prima volta il sipario sul percorso che ha portato Achille da icona urban dell'estrema periferia romana, ragazzo-madre di amici e figli di nessuno, a rockstar sui palchi internazionali, fino ad approdare al Palazzo delle Nazioni Unite di New York come rappresentante della musica italiana, in cattedra di fronte una platea di giovani studenti provenienti da tutto il globo.
Un'ora e un quarto circa di racconti, ricordi, video originali che ripercorrono la carriera del ragazzo partito da Montesacro e arrivato a Sanremo passando, però, per non poche tappe travagliate. Dal rapporto difficile con la famiglia all'arrivo, insieme al fratello, in una comune. Dall'adolescenza trascorsa insieme "ad assassini e delinquenti" alla spesa al supermercato "con un cestino sotto la cassa", per far passare i prodotti senza pagarli. Anni di perdizione, poi la musica come salvezza.
"Ho capito che non volevo fare la fine delle persone con cui ero cresciuto" racconta Lauro, ripercorrendo i passaggi che lo hanno portato da essere un trapper "molto acerbo", come lo definisce Frenetik, alias del produttore Daniele Mungari che ha sempre creduto in lui, all'evoluzione e contaminazione insieme al collettivo 'Quarto blocco' e Orang3, ossia Daniele Dezi, l'altro produttore che lo ha accompagnato nella sua crescita. Fino a quella 'Rolls Royce' che lo ha lanciato sul main stream al Festival di Sanremo nel 2019. Ma il filo dei ricordi non finisce qui. Si interseca anche alle performance sul palco dell'Ariston nel 2020, con quel 'Me ne frego' urlato in una tuta glitterata color carne, e ai 'quadri', espressioni di liberta' ma anche oggetto di polemiche nell'edizione 2021, quella della definitiva consacrazione. Oggi Lauro è un ex 'ragazzo di vita' lanciato verso una carriera da imprenditore musicale. Un giovane che si definisce ambizioso ma non dimentica da dove proviene, incontra i bambini negli ospedali e i ragazzi nelle comunità di recupero. Adolescenti proprio come lui fino a poco più di dieci anni fa.
Nel film, immancabili i compagni di una vita. Primo tra tutti Boss Doms, Edoardo Manozzi, che ironizza: "È pignolo, preciso e puntuale. Infatti lo chiamo Lauransia". Da protagonista del mondo urban-street, il camaleontico Lauro si è trasformato in icona glam, punk-rocker, pop star e autore, sempre pronto a rinnovarsi e a muoversi tra generi ed epoche differenti nel mondo della musica, del fashion e dell'arte.
Il docufilm, directed by Achille Lauro e prodotto da De Marinis Group in collaborazione con Prime Video, è stato presentato in anteprima lunedì 11 dicembre, alla presenza di un Achille Lauro visibilmente emozionato, in un secret-event organizzata da Alice nella città in collaborazione con l'assessorato Grandi Eventi di Roma Capitale nell'ambito delle attività di "Aspettando Alice". La proiezione è avvenuta al cinema Antares in zona Montesacro. Una scelta non casuale. "Queste sono le zone dove siamo cresciuti, questo è il cinema che frequentavamo da piccoli - ha spiegato l'artista - . Dedico quest'opera a chiunque c'è stato in questi anni, da chi ha fatto musica con noi alle persone che accolgono le nostre canzoni. Quest'anno facciamo dieci anni di carriera e, per me, tutto quello che è successo è vicino a un sogno". "Oggi per me si chiude un cerchio, sto per entrare in un nuovo mondo - ha aggiunto -. La musica è una foto di tutto ciò che siamo stati e saremo. Rivedendo questo documentario, mi rendo conto di quanta strada abbiamo fatto". E il nuovo album? "Abbiamo fatto tante cose in questi anni. Ora, però, fermi tutti. Stiamo lavorando forse alla migliore musica di sempre. Ma ci vuole tempo. Ci vuole il tempo giusto". Nell'attesa, buona visione.