"Accusata di vittimismo solo per avere raccontato alcune brutte esperienze". Paola Egonu, spigliata e serena nel suo monologo così come nella co-conduzione, si difende da una delle accuse che più di frequente le vengono rivolte. E parla della sua fatica di perdere anche quando vince: "Sono quella a cui lo sport ha dato tanto ma che non crede che la sconfitta sia solo quando perdi la partita. Anche se vinciamo ma io sbaglio succede che la viva come una sconfitta".
Lei è quella a cui tocca "la palla che scotta perché sono un'attaccante". E ancora sulle critiche: "Alcune sono costruttive, altre gratuite e altre ancora dei macigni. Sto imparando a dargli il giusto peso". "Siamo tutti uguali oltre le apparenze", ha concluso la schiacciatrice, che aveva esordito spiegando di "non essere qui per dare lezioni, perché sono in un momento della vita in cui c'è più da imparare che da insegnare".