S ulla scia della vittoria della 69esima edizione del Festival di Sanremo, e probabilmente anche delle conseguenti polemiche circa i criteri di votazione e perfino la sua presunta non abbastanza “italianità”, Alessandro Mahmood, in arte semplicemente Mahmood, vola al primo posto di tutte le classifiche.
“Soldi”, la canzone con la quale ha trionfato sul palco dell’Ariston, non solo ha conquistato un pubblico giovane, già ormai ampiamente abituato a quel sound, lo stesso, curato da due giganti della scena come Durdust (messo al timone dell’orchestra durante le esibizioni al festival) ma soprattutto Charlie Charles, lo stesso che si cela dietro il successo di raccoglitori di stream su larghissima scala come Sfera Ebbasta, Ghali, Tedua e Capo Plaza; ma ha evidentemente incuriosito e coinvolto verso quel sound un pubblico decisamente più vasto, un po' come accaduto lo scorso anno ai bolognesi dello Stato Sociale, che presentarono all’Italia un universo discografico totalmente sconosciuto al pubblico mainstream. Ma nemmeno la loro “Vita in vacanza” riuscì a conquistare il gradino più alto del podio di Sanremo, Mahmood invece, forse in un festival troppo colto da un lato, con troppe figurine da talent dall’altro e con troppa istituzionalità da un altro ancora, è riuscito come un mago a distrarre tutti e portarsi a casa una vittoria fino a un attimo prima che venisse annunciato il podio altamente improbabile.
Su Spotify, più importante piattaforma mondiale per l’ascolto di musica in streaming, i click volano; “Soldi” è di gran lunga la canzone più ascoltata, con circa un milione e 300 mila ascolti, 500 mila click di lunghezza rispetto al secondo in classifica che, ironia della sorte, è proprio Ultimo, il giovane cantautore romano che non ha preso benissimo quella medaglia d’argento, sbottando in maniera perlomeno scomposta con i giornalisti della sala stampa, rei di aver ribaltato la volontà popolare, espressa con il televoto, di vederlo incoronato vincitore, come se Sanremo fosse un reality qualsiasi.
Ma per quanto riguarda Spotify la sorpresa forse principale arriva dalla classifica Globale, dove Mahmood, il giorno dopo la vittoria del festival riesce ad entrare raggiungendo il 40esimo posto (oggi è sceso in posizione 44), un successo importante sia per lui sia per l’Italia, che mette in vetrina un sound totalmente in linea con gli standard da classifica del resto del mondo, mettendo per una volta da parte il classico canto “sentimentalpop” all’italiana.
Anche su YouTube il video di “Soldi” è arrivato a raccogliere 11 milioni di visualizzazioni, anche qui primo in una classifica che vede brani sanremesi occupare le prime tredici posizioni, anche qui mettendosi alle spalle Ultimo, sotto con il video della sua “I tuoi particolari”, di quasi 3 milioni di views. Anche le radio chiaramente, come ci dicono i numeri di Earone.it, si accodano al trend e Mahmood risulta essere l’artista con più passaggi tra tutti quelli in gara al festival, in attesa, domani, della classifica definitiva con il punteggio accumulato nell’ultima settimana tra tutti gli artisti italiani.
Anche per la chart iTunes il più ascoltato è Mahmood con la sua “Soldi”, che racconta, a differenza di ciò che un ascolto solo superficiale può far credere, di una storia molto complessa tra il giovane Alessandro e il padre egiziano. Classifiche che sanciscono, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che Mahmood ha conquistato un pubblico ben più vasto di quello votante del festival e la sua vittoria si incastra perfettamente con le preferenze degli ascoltatori.