T utto è cominciato col tweet di un amico, Nicola Brunialti, anche autore e collaboratore, parecchio tempo fa; e diceva, appunto, semplicemente, “Abbi cura di me”, al quale è seguita una chiamata da parte di Simone Cristicchi: “Dobbiamo partire da qua”. Oggi Cristicchi, sempre su Twitter, scrive “Abbi cura di me” è tutto quello che so della vita”. Ma di che parla questo brano che sembra aver stregato il pubblico? Compreso quello d’eccellenza, come il Cardinal Ravasi, che ieri ne ha citato uno stralcio del testo del brano sempre su Twitter.
Basta mettersi al fianco invece di stare al centro
— Gianfranco Ravasi (@CardRavasi) 5 febbraio 2019
(Simone Cristicchi, Abbi cura di me) #Sanremo2019
Il testo di “Abbi cura di me” è complesso, rimanda ad una evidente ricerca spirituale, alla descrizione di un momento della vita ben preciso, in cui si è pronti per cambiare atteggiamento rispetto alla propria esistenza. Una preghiera? Anche. Può darsi. Il bello delle canzoni, specie quando sono ottimamente scritte, come lo è certamente “Abbi cura di me”, è che possono rappresentare uno specchio capace di riflettere esattamente chiunque si piazzi di fronte, l’autore così come l’ascoltatore, senza alcuna differenza.
Certo, l’interpretazione evidentemente emozionata di Cristicchi, che con l’esibizione all’Ariston ha festeggiato anche il suo 42esimo compleanno, aggiunge un pathos coinvolgente che ha commosso il pubblico della Rai, se stesso compreso. Può vincere il Festival? Non stupirebbe affatto. D’altra parte con una canzone (musicalmente) simile lo ha già portato a casa una volta, e i dati disponibili stamane dalle maggiori piattaforme, YouTube su tutti, ci dicono che il numero delle visualizzazioni vola.
Per approfondire: Il senso della cura, e dell'abbandono, in tre belle canzoni di Sanremo
Lui nelle numerose interviste rilasciate parla di “messaggio d’amore universale”, ma se il pubblico votante si immedesimerà un click di troppo perdendosi nel labirinto poetico che Cristicchi ha imbastito, il cantautore, che ha trovato una sua posizione stabile, una sua cifra stilistica ben precisa, nel teatro-canzone in chiave vagamente più pop, potrebbe anche andare oltre e prepararsi a far spazio nel comodino per un altro Leone d’oro con relativa palma.