M anca poco meno dii una settimana alla 70esima edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo. 24 tra cantautori, interpreti e band in gara per aggiudicarsi un premio che permette di entrare ufficialmente nella storia della musica italiana.
Dal 4 febbraio, per tutta la settimana e per i prossimi mesi, ci sarà tempo per scoprire, tifare e commentare le canzoni in gara, ora l’unica cosa che il pubblico può fare, in trepidante attesa dell’apertura del sipario più pesante d’Italia, è dare uno sguardo alla lista dei nomi dei concorrenti, e l’unica cosa che chi scrive di musica può fare è presentare al meglio quei nomi. Ma facendo parlare la musica, per farvi voi un’idea di chi salirà sul palco e capire anche il perché. Capiamo che per molti degli artisti che calcheranno il palco del teatro Ariston le presentazioni sono inutili, per questo tenteremo di proporre delle chicche, passate magari inosservate in tanti anni di carriera.
MARCO MASINI – Lo abbiamo già scritto: Marco Masini è certamente uno degli artisti più sottovalutati della musica cantautoriale italiana. Il disco capolavoro è certamente “Il cielo della vergine”, dieci perle perfette, scegliere una canzone è difficile. Proprio per questo abbiamo deciso di proporvi la title-track, una delle canzoni più belle scritte nella nostra lingua negli ultimi 30/40 anni.
ALBERTO URSO – il messinese fresco vincitore dell’ultima edizione di Amici di Maria De Filippi non possiamo proprio dire abbia un repertorio abbastanza esteso per farne una valutazione. È stato chiamato a Sanremo in quanto personaggio teen di una trasmissione televisiva teen per far cambiare canale a quei teen che stanno guardando show televisivi teen su Mediaset. Si da il caso che sappia anche cantare e che rappresenti l’erede de’ Il Volo che nessuno ha mai reclamato. Il brano che vi proponiamo si intitola “Accanto a te”
ELETTRA LAMBORGHINI – la Lamborghini è probabilmente la concorrente in gara con il repertorio meno vasto di tutti, solo dieci le canzoni pubblicate finora, che comunque le sono valse una poltrona di giudice a The Voice e la presenza sul palco del Festival di Sanremo. Vi proponiamo “Fanfare” in featuring con Gue Pequeno.
ACHILLE LAURO – l’ex samba trapper, rinato proprio l’anno scorso sul palco di Sanremo con l’ottima “Rolls Royce”, è un artista evidentemente ancora in fase di ricerca e formazione; cosa tra l’altro apprezzabilissima. Per conoscerlo un po' meglio vi proponiamo qualcosa che certamente non porterà sul palco del festival, giusto per condividere con voi l’effetto distopico. Si chiama “Thoiry Remix”, non sarà De Andrè ma funziona maledettamente bene.
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ANASTASIO – Il rapper vincitore dell’edizione 2019 di X-Factor è giovane e bravo. Col fatto di essere bravo dovrà conviverci sempre. Quello che farà dovrà sempre essere di un certo livello, altrimenti è un niente diventare l’ennesima figurina da talent, cosa che non crediamo lui sia. Anzi, crediamo che per la seconda volta, dopo Marco Mengoni, X-Factor abbia sfornato un artista che ha un senso di esistere ben preciso, per cui ci aspettiamo grandi cose su quel palco, nel frattempo potete godervi “Atto zero”, assaggio del suo prossimo album servito appena una settimana fa. Questo perché parlando di Anastasio l’impressione è che il meglio debba ancora venire.
BUGO E MORGAN – Visto che di Morgan si sa tutto e di più, anche oltre ciò che sarebbe lecito e interessante sapere considerato che si tratta di un artista, ed è sempre meglio far parlare la musica, cosa che lui sa fare come pochi in questo paese; allora vi parliamo di Bugo, artista indie quando indie voleva ancora significare “indipendente”, più che altro quando voleva ancora significare qualcosa. La partecipazione a Sanremo lo rimette in carreggiata essendo arrivato troppo in anticipo rispetto al treno Thegiornalisti-Coez-Calcutta-Gazzelle etc etc… avendolo trovato pieno lui, come tanti altri della sua generazione, rischiava di restare a piedi. Amadeus lo prende per un orecchio ed è una delle poche mosse intelligenti di questo festival. Di lui godetevi “Io mi rompo i coglioni” e cominciate a leccarvi i baffi.
DIODATO – Diodato come artista ricorda l’acqua fresca, scorre liscio in gola come quando hai sete ad agosto. Bevi e dimentichi. Certo, il suo lo sa fare, ma per lasciare il segno, per far si che la propria musica abbia un senso anche per chi ascolta, bisogna andare oltre. Tutto talmente limpido che diventa quasi fastidioso. “Adesso” rappresenta l’ultima sua esperienza a Sanremo, nel 2018 insieme a quel geniaccio di Roy Paci, ed è forse la cosa migliore che ha fatto nella sua carriera.
ELODIE – Altra artista venuta fuori dalla cantera di Amici di Maria De Filippi, che non è esattamente quella del Barcelona. Per conoscerla meglio vi proponiamo “Margarita”, sua prima vera hit insieme al compagno di vita Marracash.
ENRICO NIGIOTTI – Forse la vera sorpresa del cast di Sanremo 2020. L’anno scorso la sua esperienza fu proprio deludente, per non dire anonima. Amadeus lo ha rivoluto, allora dobbiamo pensare che abbia una canzone che è una bomba, ma il dubbio ci assale perché sarebbe la prima volta. Nigiotti ha sempre quell’aria da Gianluca Grignani che non ce l’ha fatta, sobrio e toscano quanto basta a farti saltare i nervi; qualche anno fa si sentiva molto “L’amore è”, titolo abbastanza presuntuoso per una canzone che ci siamo già dimenticati.
FRANCESCO GABBANI – Gabbani torna sul luogo del delitto, quando stregò l’Italia con “Occidentali’s Karma”, vincendo più per demerito degli avversari che per merito suo. Noi preferiamo proporvi “Amen” con il quale l’anno prima vinse Sanremo Giovani.
GIORDANA ANGI – Ci si sta occupando tanto delle donne a Sanremo, troppo poche per alcuni, e forse è vero, anche se essere ammesse ad una competizione solo in quanto donne è perlomeno mortificante e il messaggio che passa è tutto tranne che di equilibrio. Nessuno invece si sta occupando dell’enorme, decisamente eccessiva, presenza di ragazzi passati da Amici di Maria De Filippi. Eccone un’altra, Giordana Angi, uscita relativamente da poco con il disco un disco d’esordio non proprio memorabile e diventata poi autrice per ben quattro canzoni del nuovo album di Tiziano Ferro, quest’anno ospite fisso del Festival. Visto che questi ragazzi si presentano al grande pubblico con le cover decidiamo di proporvi proprio una sua cover: la canzone si intitola “Formidable”, piccolo capolavoro di Stromae che lei canta in maniera intonata.
IRENE GRANDI – Accogliamo con estrema gioia Irene Grandi sul palco più importante della stagione musicale italiana. Un’artista che conosce il successo nel 1995 con il disco “In vacanza da una vita” ed è proprio questa la traccia che vi consigliamo di riascoltare, visto che nel frattempo ha assunto una sorta di atmosfera vintage che, siamo sicuri, riuscirà a commuovervi.
LE VIBRAZIONI – La seconda traccia del loro album d’esordio “Le Vibrazioni”, mentre tutta Italia cantava fino a ustionarsi la gola “Vieni da me” e “Dedicato a te”, si intitola “In una notte d’estate” e, forse anche più dei due brani citati e più famosi, racchiude l’anima rock di una band che avrebbe meritato più attenzione e più fortuna.
LEVANTE – Ci fa piacere vedere Levante al Festival, segno che quando una artista donna ha qualcosa da proporre al pubblico di equamente valido e facilmente fruibile, esattamente come succede ad un uomo, le porte le si aprono con estrema facilità. Ci fa piacere quindi averla al festival e più in generale il suo successo. Ma quanto ci piaceva quando in “Alfonso” gridava a squarciagola “Che vita di meeeerdaaaaa!”
JUNIOR CALLY – Dell’ex-rapper mascherato, ora solo rapper, vi proponiamo “Tutti come me”.
MICHELE ZARRILLO – Zarrillo non è solo “Cinque giorni”, capolavoro di malinconia assoluta che traduce in pochi minuti tutto il malessere di vivere che si prova alla fine di una storia, provato nei secoli dei secoli da milioni di uomini. Roba che Montale al confronto ti sembra Topolino. La canzone che vi proponiamo si intitola “Non arriveranno i nostri” e fa parte del secondo album di Michele Zarrillo dal titolo “L’elefante e la farfalla”.
PAOLO JANNACCI – Per Jannacci junior si tratta di un esordio assoluto, è un bravo musicista, e questo lo sappiamo da tanto, ma non c’è ancora dietro un repertorio abbastanza vasto per esprimere giudizi. Quello che c’è comunque è dignitoso, ha un’anima. Per saperne di più comunque potreste provare ad ascoltare “Mi piace”.
PIERO PELÙ – Non ci sarebbe un gran bisogno di presentare Piero Pelù. È certamente tra i più celebri cantanti in gara e certamente quello che siamo più curiosi di vedere cosa combinerà sul palco dell’Ariston. I Litfiba non sono più Litfiba da tempo e pure Pelù, di conseguenza, ci appare un po' più spento. Allora abbiamo pensato di fare un po' di amarcord con “Gioconda” questo splendido e divertente pezzo del 1991, quando i Litfiba arrivarono ad esprimersi anche con i testi al massimo della loro essenza.
PINGUINI TATTICI NUCLEARI – Ad Amadeus serviva una quota indie e ha fatto la scelta più giusta (peccato che unica). I Pinguini Tattici Nucleari, che molti danno come sorpresa quest’anno del festival, sono in realtà gli unici che hanno pieno diritto a starci, gli unici che rappresentano ciò che davvero sta accadendo alla musica nel nostro paese. Sbarcheranno a Sanremo con il sold out al Forum d’Assago di Milano il 29 febbraio già sul groppone. Per conoscerli meglio alzate il volume al massimo e ascoltate la divertentissima “Sashimi”, capirete perché ci aspettiamo grandi cose.
RANCORE – Uno dei più interessanti rapper della scena italiana, dopo l’esperienza da spalla a Daniele Silvestri dell’anno scorso che gli è valso un pezzettino di Premio della Critica Mia Martini, torna sul palco dell’Ariston. Il ragazzo è talmente bravo che basta andare sulla sua pagina di Spotify e cliccare play, non sa fare pezzi brutti. Il più ascoltato sulla suddetta piattaforma è “Sangue di drago”.
RAPHAEL GUALAZZI – “Follia d’amore” è uno dei brani più belli ascoltati al festival negli ultimi vent’anni. Allora per presentare Raphael Gualazzi vi proponiamo la divertentissima “L’estate di John Wayne”, ennesima dimostrazione che non esiste musica allegra e musica triste, ma solo musica fatta bene e musica fatta male. Gualazzi suona che è un piacere.
RIKY – Del giovane Riky, anche lui della scuderia di Maria De Filippi vi presentiamo “Se parlassero di noi”.
RITA PAVONE – Quando Amadeus ha annunciato Rita Pavone in tanti hanno storto il naso. Viviamo, molti non lo sanno perché tv e radio non lo dicono, un momento di grande vivacità del nostro panorama musicale e vedersi ricicciare sul palco una donna di una certa età, effettivamente non può che creare qualche perplessità. Però, cavolo, c’è da dire che canzoni come “Il ballo del mattone”, non le fanno più.
TOSCA – Una delle più belle sorprese dell’edizione è certamente la convocazione di Tosca. Non solo perché artista brava, ma soprattutto perché artista vera, con una classe ormai praticamente introvabile. Un'artista che avrebbe potuto viaggiare sull’onda di “Vorrei incontrarti tra cent’anni” per almeno, appunto, altri cent’anni. Invece ha mollato il pop più becero per inseguire la sua vena artistica, che l’ha spinta verso un universo di musica più ricercata e verso il teatro, assieme al compagno Massimo Venturiello. Insomma, lontano dalle radio e da quelle tv che pure l’avrebbero voluta, e così dal grande pubblico, dal pubblico di massa, conservando comunque una nicchia che ancora la venera come merita. La chiamata arriva anche tra l’altro a seguito dell’uscita di “Morabeza”, indiscutibilmente uno dei migliori album dell’anno. Ma voi, avete mai sentito la sua versione di “Prisencolinensinainciusol”?