L ’8 dicembre la Lega si è riunita in Piazza del Popolo a Roma. Il leader, Matteo Salvini, ha fatto il suo ingresso in scena sulle note dell’aria pucciniana Nessun Dorma e con la stessa è sceso dal palco una volta ultimato il comizio. Niente è stato lasciato al caso quindi, men che meno la playlist che ha fatto da colonna sonora all’evento. Come ricorda Repubblica “Tra i vari artisti, Povia (I bambini fanno oh), cantante vicino alla destra, ma anche Edoardo Bennato, Vasco Rossi (Un mondo migliore), i Lunapop di Cesare Cremonini (Un giorno migliore), Andrea Bocelli (Con te partirò) e Ma il cielo è sempre più blu”.
È attorno al brano di Rino Gaetano che oggi si è concentrata l’attenzione perché la sorella e il nipote del cantautore calabrese si sono detti stufi di vedere associate le opere di Rino a qualsivoglia manifestazione politica “Non ce l'abbiamo né con la Lega né con Matteo Salvini - dice Alessandro - Nel corso degli anni è capitato più volte che le canzoni e l'immagine di Rino venissero usate da parte di diversi schieramenti. Questo è solo stato l'ennesimo episodio che ci viene segnalato in questi anni e di cui siamo stufi. Fosse stato chiunque altro l'avremmo pensata allo stesso modo. Rino non è di destra né di sinistra, non ha colori politici. Perché devono farsi forza usando lui e la sua musica? Non ci è mai piaciuto. Anzi, ogni volta che ci hanno invitato a parlare o cantare su un palco abbiamo chiesto di togliere le bandiere del partito di turno. Non critichiamo nessun messaggio, semplicemente ci sembra scorretto politicizzare la sua musica. Rino non era d'accordo neanche allora. Ha suonato alcune volte alla Festa dell'Unità, ma lui era solo a favore del popolo e contro chi tradiva i suoi ideali".
Perché è stato usato proprio quel pezzo?
Gli organizzatori del raduno leghista probabilmente hanno scelto il pezzo per evidenziare il passaggio cromatico (ma anche politico) dal verde al, appunto, blu; starebbe comunque nel gioco politico delle parti se Salvini avesse scelto un pezzo storicamente utilizzato dalla sinistra italiana come un leggero smacco, ma non si può andare più in là di una supposizione. “Non voglio che la musica di Rino sia mischiata alla politica - spiega Anna - Non mi piace che venga utilizzato così, mi dissocio. Sono la sorella, posso dire la mia?". Ovviamente ne ha tutto il diritto, come suo diritto è stato rivolgersi per la prima volta direttamente alla Sony Music, che detiene tutti i diritti dei brani :“Ci hanno risposto che avrebbero controllato circa l'uso delle sue canzoni. E che comunque nelle manifestazioni si compila il borderò. Ma la nostra non è una questione di diritti, non è quello che ci interessa”.
Chissà se adesso Salvini dovrà vedersela anche con gli autori di tutti gli altri brani utilizzati in Piazza del Popolo. Probabilmente non avrà problemi con Povia, che il Capitano leghista ha sempre ammirato per la sua presa di posizione politica non troppo velatamente destrorsa, ma potrebbe averne, e di seri, con Vasco Rossi che giusto un paio di anni fa non la prese affatto bene quando scoprì, come abbiamo ricostruito ad agosto noi di Agi, che proprio Salvini utilizzava la sua “C’è chi dice no” per sostenere il fronte contrario alla riforma costituzionale del 2016; dal suo account Facebook Vasco Rossi infatti intimò senza mezzi termini: “La propaganda politica stia alla larga dalle mia canzoni!”.