AGI - Un viaggio in un'emozione, con un itinerario che scandaglia vita privata e vita d'artista, per ricordare uno dei musicisti più amati e i momenti del nostro vissuto. 'Pino Daniele Spiritual' è tutto questo e molto di più. Inaugurata stasera dal ministro della Cultura Alessandro Giuli, nel giorno in cui 'Pino' avrebbe compiuto 70 anni e a dieci dalla sua morte, aperta da domani fino al prossimo 6 luglio, la mostra è distribuita in due spazi di Palazzo Reale e riporta il figlio di Napoli che ha cambiato la storia della musica italiana in quella piazza del Plebiscito che nel 2008 ne consacrò il mito.
Due sale, una data spartiacque
Due sale, una data spartiacque, un album icona. Il 1977 e 'Terra mia', cioè, per dividere in aree tematiche il mare magnum di contenuti audiovisivi pubblici e privati, materiali d'autore e amatoriali, oggetti personali, come i suoi amati giubbotti di jeans e di pelle o abiti di scena, foto, strumenti, soprattutto chitarre di ogni tipo, a disposizione del visitatore. Ma anche pensieri, da quelli contenuti in suoi scritti a quelli legati a interviste più o meno celebri. Pezzi della sua vita ricostruiti anche fisicamente, come il balcone di un balcone che apre la prima stanza della mostra per restituire al visitatore l'essenza profonda dell'uomo, le origini del suo mondo e della sua musica.
Duetti celebri ed esperienze immersive
E ci sono anche i duetti celebri, riascoltabili, come tanto materiale musicale nelle installazioni che rendono in qualche modo interattiva l'esposizione. Esperienze immersive con le proiezioni lungo le pareti o il concerto finale, proprio quello del 2008, che vide più di 100mila presenze nella piazza simbolo di Napoli e la folla assiepata nelle strade adiacenti, un regalo alla sua città. C'è anche spazio per sentire la registrazione inedita di prove della Batracomiomachia, audio originale del 1974, unica incisione esistente di una session del suo gruppo.
La prima e la seconda sala
Nella prima sala, tutta la sua storia dal 1955, anno della sua nascita, al 1977 appunto, anno della pubblicazione del suo primo album, con ricostruzioni della sala prove e di un club notturno napoletano degli anni '70, cercando di restituire quella Napoli crocevia di culture e influenze nella quale prese il via l'esperienza di Pino Daniele musicista e uomo. Nella seconda, che arriva a dare conto del suo percorso fino al 2014, l'intreccio tra vita privata e vita d'artista anche attraverso i colophon che mescolano dichiarazioni pubbliche di Daniele e suoi pensieri intimi, quando ormai il Neapolitan power diventa una realtà che si consolida sempre più con i riconoscimenti della scena artistica internazionale e Daniele suona con big come Eric Clapton.
Promozione e collaborazioni
Promossa dalla Fondazione Pino Daniele con il Ministero della Cultura, Palazzo Reale retto da Paola Ricciardi, Regione Campania e Comune di Napoli, la mostra è prodotta da Cor con la Rai media partner, Rai Radio 2 radio ufficiale e la collaborazione di Rai Teche, Archivio storico Luce e Fondazione Campania dei Festival. La mostra ha anche un catalogo pubblicato da Silvana Editoriale.