AGI - "Oggi possiamo annunciare che abbiamo preso in squadra Mourinho come fonico..." Lo ha detto con la consueta ironia il cantautore Daniele Silvestri, aprendo la conferenza stampa con cui ha presentato il progetto "Il cantastorie recidivo - dal 1994 al 2024", 30 concerti per celebrare i suoi 30 anni "fortunati" di attività, che si terranno a Roma, all'Auditorium Parco della Musica.
Nel 1994, Silvestri pubblicava il suo primo disco che poi si aggiudicò la Targa Tenco. Da allora, una carriera tutta in salita. Romanista da sempre, si lascia anche scappare che proprio stamattina ha chiamato il suo amico Daniele De Rossi: "È uno di quelli che dovevano venire a uno dei concerti. Mi ha detto che non potrà. Chi vuole capire capisca", ha aggiunto dicendosi "entusiasta come tifoso" nel vedere l'ex capitano giallorosso alla guida della Roma dopo l'esonero di Mourinho, ma "preoccupato come amico".
Poi chiude il discorso e si concentra su quello che sarà "un racconto di questi anni, mettendo insieme tanti elementi, forse troppi". E mentre Daniele Pitteri, Ad della Fondazione Musica per Roma, gli ricorda che "a mezzanotte si chiude", Silvestri afferma che "non sarà facile finire entro quell'ora. Perché non sarà facile farci stare tutto dentro". Con 30 concerti, sottolinea Pitteri, Silvestri è "l'artista che si è esibito di più all'Auditorium. Alcune date, le prime sei sono già sold out". In questa iniziativa, il cantautore è accompagnato da Emergency a suggello di una collaborazione che dura da tanti anni. L'associazione di volontariato sarà sempre presente.
"I miei sono stati 30 anni fortunati, e la cosa più bella è che suonare è diventato il mio mestiere. E la fortuna maggiore sta nel fatto che questo si è prolungato nel tempo", ha spiega l'artista. "Ho sempre pensato che mi sarei fermato quando non avrei avuto più storie da raccontare. Per fortuna non è cosi. Le canzoni a volte arrivano dove non pensavi, come nel caso di 'A bocca chiusa' che è nel film di Paola Cortellesi".
Gli spettacoli saranno in sala Petrassi, spazio simile ad un teatro: "Proprio il teatro, è il mio vero amore. Sono figlio di autori - ha aggiunto Silvestri - conosco il linguaggio del teatro. Abbiamo pensato a questo spettacolo come fatto per il teatro. Infatti è costituito da due atti. L'intervallo serve anche per consentire al pubblico di riprendere confidenza con gli arti inferiori.... e anche per farvi fermare un attimo, per far alleggerire il senso di sequestro di persona. Peccato finire a mezzanotte - ha ribadito - Sarà comunque uno spettacolo fatto di cose serie e semplici insieme. Di dubbi e paure. Ogni sera sarà diverso e ci saranno tanti momenti di leggerezza, anche nostalgici con ricordi e aneddoti di infanzia e adolescenza. Un omaggio a Lucio Dalla? 'Cara', la sua canzone che ho ricantato, ci sarà sempre.
La politica? Non possiamo far finta di non vedere quello che ci circonda. È inevitabile che quello che succede intorno a noi entri nei nostri spettacoli, in qualche modo ne terremo conto. La politica c'è perchè c'è sempre stata, io ho sempre raccontato quello che c'è intorno. Il tema della guerra non può non far parte di questo spettacolo visto che all'improvviso, è più vicina a noi di quanto crediamo. Non dimentichiamo comunque che la guerra c'è anche in tanti altri posti di cui non si parla mai, dove ci sono bambini di cui dobbiamo parlare secondo il principio che ogni bambino è il mio bambino. Questo non vuol dire che non sarà uno spettacolo leggero, ma non possiamo fingere di non vedere quello che sta succedendo".
Silvestri sarà accompagnato sul palco dai suoi musicisti fidati: "Sono i sette che da sempre mi accompagnano a cui sono grato. Sono sette artisti incredibili". Fra le iniziative che rientrano nel progetto de "Il cantastorie recidivo", anche la collaborazione con Fandango di Domenico Procacci: "Faremo podcast e video podcast dal titolo 'Le cose che abbiamo in comunè - ha spiegato il produttore - a partire dal 25 gennaio". Ovviamente, ha aggiunto Silvestri, "non sarò da solo a chiacchierare nei podcast, ci saranno ospiti prevedibili e non.
Niccolò Fabi e Max Gazze? Chi?" Ma i due cantautori sono stati ovviamente precettati. Fandango ed Emergency affiancheranno dunque il cantautore nelle serate dal 18 gennaio fino ad aprile.
La presenza della "E" dell'associazione, è una costante nei concerti di Silvestri: "Quando morì Gino Strada - ha affermato Simonetta Gola direttore della comunicazione di Emergency - Daniele scrisse una cosa intima su di lui, lo chiamò 'Gino mio, Gino di tutti'. Ha cantato in uno spettacolo la canzone 'Le Navi' pensando al suo progetto e quando abbiamo inaugurato la nostra nave, gli abbiamo chiesto di venirla a cantare proprio sull'imbarcazione. Con Daniele condividiamo lo stesso modo di stare al mondo e la stessa filosofia di vita. Saremo quindi insieme in questo anniversario. Del resto, anche noi il prossimo anno faremo 30 anni. Quindi invecchiamo insieme. Una coincidenza di trentennali".