AGI - "Oggi al mio manager è stato consigliato da parte degli organizzatori, di dirmi di non presentarmi al Pride di Milano a causa dell'ipotesi che alcuni membri della comunità possano in qualche modo mettermi in imbarazzo". Arisa non parteciperà ai Pride organizzati a Roma e Milano, lei che di quello di Napoli di due anni fa fu madrina.
La vicenda parte da "La confessione" di Peter Gomez, che le chiede di esporsi sull'attuale governo, Arisa risponde sostenendo di essere contenta di vedere una donna in quella posizione, che la Meloni "ha molta cazzimma" e che "si comporta come una mamma molto severa. Molto severa e molto spaventata. E poi una mamma che non è solo madre di un figlio, ma ne ha tre, ne ha quattro. Allora bisogna che lei faccia delle cose che vadano bene per tutti e quattro i figli".
Dichiarazioni che hanno indispettito e non poco la comunita' LGBTQIA+, che infatti ha assalito i social della cantante costretta, ospite a Domenica In, a dare delle spiegazioni: "C'è stata una sorta di misunderstanding" ha ammesso a Mara Venier, "Io sono una che fa da paciere, cerco sempre di trovare un equilibrio anche quando l'equilibrio sembra non esserci - ha detto - Sono sempre stata dalla parte di tutte le minoranze, per esempio da quella delle donne, posso anche essere contenta se una donna come me ricopre la più alta carica dello Stato".
E ancora: "Ho detto che la Meloni mi piace, poi che ci siano difficoltà sull'accettazione e sul riconoscimento dei diritti della comunità LGBTQ+ è vero: vorrei che fosse chiaro che io non sono una voltabandiera, sono quindi anni che sono dalla parte di questa comunità e continuerò a starci fino alla fine della mia vita".
E conclude l'intervento con un messaggio rivolto direttamente alla premier: "Non voglio risultare come una traditrice, chiedo alla signora Meloni di non agevolarmi in nulla", in riferimento a un suo eventuale endorsement verso Fratelli D'Italia, come molti hanno paventato sui social, per ottenere uno slot nel cast della prossima edizione del Festival di Sanremo.
Le polemiche non si sono placate, anzi, si sono infiammate ancora di più, fino a costringere ieri Arisa a una lettera sui propri social nella quale ha annunciato la rinuncia alla partecipazione ai Pride. "Cari ragazzi e ragazze - scrive Arisa - mi spiace immensamente per il momento che stiamo vivendo e spero che col tempo potremo di nuovo comunicare. Per adesso sono solo insulti pesantissimi da parte di alcuni di voi che non so come decifrare. Oggi al mio manager è stato consigliato da parte degli organizzatori, di dirmi di non presentarmi al Pride di Milano a causa dell'ipotesi che alcuni membri della comunità possano in qualche modo mettermi in imbarazzo, io sarei venuta volentieri, però se ho fatto qualcosa di così tanto grave da meritare un trattamento così esclusivo, credo che non parteciperò neanche al pride di Roma".
"Mi dispiace davvero tanto - continua - Buon Pride a tutti, divertitevi anche per me, vi auguro di trovare un piano di svolta e di realizzare i vostri sogni legittimi per essere felici. Ve lo auguro davvero dal profondo del cuore. Io continuero' a vivere frequentando gli amici di sempre e mi faro' raccontare".
Prima di congedarsi però Arisa aggiunge: "La diversità è fatta di opinioni, di esperienze e di modi di vedere la vita. La diversità è ricchezza. Me l'avevate insegnato voi. Non condannate la gente perché non la pensa esattamente come voi, magari quella gente lì vi ama lo stesso, ma voi pensate di no. I tempi cambiano, le mamme imbiancano, i fiori sbocciano e poi appassiscono, e poi rinascono. Bisogna lavorarci e crederci sempre. Se vi giocherete la carta dell'amore vincerete sempre".