AGI - La band ha comunicato la notizia senza specificare la causa del decesso. Dopo aver ingannato la morte più di una volta, Gary Rossington, ultimo membro fondatore superstite dei Lynyrd Skynyrd, le ha ceduto all'età di 71 anni. Era sopravvissuto all'incidente aereo nel quale, nel 1977, trovarono la morte il cantante Ronnie Van Zant, il chitarrista Steve Gaines, la corista Cassie Gaines, il road manager Dean Kilpatrick e due membri dell'equipaggio. Ne emerse con fratture alle braccia e a una gamba e con stomaco e fegato perforati ma ce la fece. Un anno prima era uscito vivo da un frontale con un albero a bordo della sua Ford Torino, episodio che ispirò la canzone "That Smell".
Una leggenda nata da una gara di baseball
Nato il 4 dicembre 1951 a Jacksonville, capitale della Florida, diventato presto orfano di padre, conobbe i suoi futuri compagni di avventure musicali grazie al baseball. Con il batterista Bob Burns e il bassista Larry Junstrom mise su sia un gruppo che una squadra per partecipare alle competizioni giovanili. La tradizione vuole che un giorno del 1964 il battitore dell'altra squadra scagliasse una potentissima palla tra le scapole di Burns. Quel battitore era Van Zant che, scoperto di condividere con gli avversari non solo la passione sportiva, si sarebbe ritrovato quel pomeriggio stesso con Rossington, Burns e il chitarrista Allen Collins a suonare "Time Is on My Side" dei Rolling Stones. Così sarebbe nato il primo nucleo della leggenda del rock sudista.
Il disco di esordio, "Pronounced 'Leh-'nérd 'Skin-'nérd", uscì nel 1973. Miscela di country, blues e folk rock del Sud, l'album conteneva brani diventati subito classici come "Tuesday’s Gone", “Simple Man”, “Gimme Three Steps" e la celeberrima "Freebird", canzone diventata così iconica che negli Stati Uniti, ai concerti rock, è ancora usanza invocarne l'esecuzione per prendere in giro una band che non si gradisce. Marchio di fabbrica lo "slide" di Rossington, poi emulato da centinaia di epigoni.
La scalata al successo fu interrotta dalla tragedia del 1977. La reunion arrivò dieci anni dopo, con il fratello minore di Van Zant, Johnny, ad affiancare i membri originali Leon Wilkeson, Billy Powell, Ed King e lo stesso Rossington.
Un lungo addio
Il destino continuò però a falcidiare la formazione. Il bassista Wilkeson morì per problemi renali ed epatici il 27 luglio del 2001. Un anno dopo la consacrazione tardiva, con l'ingresso nella Rock and Roll Hall of Fame il 13 marzo 2006, fu la volta del chitarrista Hughie Tomasson, stroncato da un infarto a soli 55 anni. Nel 2009 fu la volta del tastierista Powell e del nuovo bassista Donald Evans, morto di cancro ad appena 48 anni. Nel 2018 toccò al chitarrista Ed King.
Rossington soffriva da tempo di problemi cardiaci e aveva subito l'installazione di un quintuplo bypass nel 2003. Nel 2015 un attacco di cuore lo costrinse a numerosi interventi chirurgici negli anni successivi. Nonostante il peggioramento delle sue condizioni, continuò a esibirsi dal vivo, eseguendo solo poche canzoni quando le sue condizioni non gli consentivano sforzi maggiori. Ora, assicura la band, si è riunito con i vecchi compagni per un'infinita jam nel cielo.