Last Call Ambra
Ambra – Voto 6: Alla fine dell’esibizione di Matteo Siffredi, forse ve lo siete persi perché vi eravate giustamente addormentati, va in lacrime da lui per accoglierlo in squadra come se fosse improvvisamente apparso Malgioglio nudo. Francamente esagerato. Sculaccia i Tropea prima di prenderli, per aver avuto una reazione discutibile quando hanno saputo che sarebbe stata lei il loro giudice, per il resto fila tutto liscio con Lucrezia. La squadra è scarsetta, si appenderà ai Tropea.
Nervi – Voto 3: Cantano “(I Can't Get No) Satisfaction”, che già di per sé non è una genialata, allora loro scelgono di offrirne una versione minimal, quasi accennata, praticamente annacquata. Giustamente scartati, nessun problema, ne risentiremo presto parlare in tutte le migliori pizzerie egiziane.
Cecilia Quaranta – Voto 4: A metà strada tra Marina Rei e Alanis Morisette, sceglie di cantare male “Dog Days Are Over”, che essendo un provino forse non è esattamente una scelta azzeccata, quella di cantare male intendiamo.
Matteo Siffredi – Voto 5: Bravo forse, noiosissimo sicuro. Canta “lovely” di Billie Eilish e ci viene voglia di suonare al vicino per picchiare il suo chihuahua. Così, gratis.
Lucrezia – Voto 6,5: Uno dei pochi concorrenti che sembra vagamente a fuoco, infatti porta “Fiore mio” di Andrea Laszlo De Simone, che se non sapete chi è vergognatevi. Passa in un girone facile, dovrà dimostrare di essere qualcosa in più di una Casadilego qualsiasi.
Tropea – Voto 7: Epica la loro faccia quando gli hanno detto che erano stati assegnati ad Ambra; e non avete sentito gli improperi quando gli hanno fatto lo scherzo che erano con Rkomi! Che ridere. Passano, è chiaro, sono nettamente i più preparati.
Inverno – Voto 3: Brava eh, se non fosse per questo conto in sospeso che aveva evidentemente con Tiziano Ferro per cui ha scelto di crivellare di bruttezza “Sere nere”. Peccato, ci siamo persi qualcosa.
Last Call Dargen D’amico
Dargen D’Amico – Voto 4: Vestito come quando il computer va in tilt e lo schermo diventa tutto blu, si siede già forte dei troppo simpatici, Disco Club Paradiso; troppo non nel senso di tanto, proprio di troppo. Prendendo Matteo “Sofferenza” Orsi deve necessariamente lasciare a casa una tra Cinzia, Beatrice Maria Visconti e Martina Baldacci, che sono tra le migliori concorrenti in assoluto. Alla fine tiene la Visconti e come scelta ha un senso, ha creato una squadra tecnicamente non fortissima ma molto televisiva. Furbo.
Cinzia – Voto 7: Una musicista fantastica che sceglie proprio l’ultima selezione per azzardare con una roba forse un po' troppo complessa per un provino in tv. Ma è di un altro pianeta, che va ben oltre X Factor. Non facciamo che ci perdiamo.
Irene Pignatti – Voto 0: Già “Pazzeska” è un brano orribile nella versione originale, versione chitarra e voce sembra uno stornello scritto durante l’ora di educazione civica alle medie e suonata poi per scherzo nella parrocchia del paese quando il prete fa le confessioni. Un disastro.
Matteo Orsi – Voto 4: Mira troppo in alto, reggere “En e Xanax” è troppo complesso, significa reinterpretare un’emozione e non solo semplicemente una canzone. Poi sta sofferenza, come se avesse trovato il bagno occupato nel momento sbagliato, la troviamo un po' plastificata. Passa ai live, sarà molto funzionale alla gara, ma è una scelta sbagliata.
Martina Baldacci – Voto 7: Sarà stata la scelta particolarmente azzeccata di cantare quella perla di “Tu, forse non essenzialmente tu”, ma è probabilmente la migliore esibizione della serata. Si, ha ragione Dargen, alle volte esagera in barocchismi da karaoke di provincia, ma si può domare e ha una vocalità che nella discografia italiana non c’è. Torna a casa immeritatamente.
Beatrice Maria Visconti – Voto 6,5: Alla terza esibizione possiamo sbilanciarci e affermare che la forza di questa ragazza si basa su un’immediata ed inequivocabile antipatia, con quel trucco vagamente volgarotto, vestita come un frontale tra Luisa Spagnoli e la bancarella der Trucido al mercatino di San Giovanni; e poi appena apre bocca si trasforma in un perfetto prodotto pop. Si muove bene, canta bene, si fa guardare, buca lo schermo e siamo sicuri regalerà immensa gioia, bisogna alzare le braccia e ammetterlo.
Last Call Rkomi
Rkomi – Voto 6: Fa il suo, è un po' stretto all’angolo, pochi dubbi, tanta noia.
Santi Francesi – Voto 7,5: Tra i progetti più centrati dell’edizione, c’è uno stile, un’idea, una funzionalità relativa alla gara. Interessante il cugino di Andrea Renzi alla voce, con quella tristezza negli occhi come se il cantante dei Nervi l’avesse smutandato un quarto d’ora prima. Passano, ma non c’erano molti dubbi.
The violet end – Voto 3: Si esibiscono come se fossero davanti a tutta la scuola e dovessero far colpo sulla ragazza carina del primo banco. Esagerati, non si capisce niente, non ce li ricordiamo più nemmeno. Spiaze.
Manal Harchiche - Voto 4,5: Una noia tale che pur di non ascoltarla andiamo a lavare i piatti. Al fiume. A piedi. In Umbria.
Delì Lin – Voto 4: Nella trama del film che ci inventiamo per sfuggire alla noia di questa esibizione, lui viene mandato a casa ma poi partecipa al torneo di All Valley e arriva in finale contro il bullo del quartiere, un rumeno cattivissimo del Kobra Kai, e perde anche lì, ma tipo che le prende di santa ragione.
Iako – Voto 5: Cantautore, producer, praticamente disoccupato. La sua versione pop tech di “In alto mare” sa di già sentito, esibizione media e poco ficcante, ma le alternative erano così misere che si ritaglia un posto in squadra.
Didì – Voto 7,5: Ottimo terzino brasiliano ma, a quanto pare, molto meglio come concorrente di X Factor. Canta benissimo ma soprattutto sfracella lo schermo, è ipnotizzante, faccia da cinema, massima resa
Last Call Fedez
Fedez – Voto 6,5: Solo due sedie da scegliere per lui, dato che la prima è già stata assegnata agli Omini, che in cambio evidentemente hanno arrangiato “Viola”, il tremendo duetto pop/punk con Salmo. Il compito è arduo perché ha la squadra più forte, più o meno meriterebbero tutti, ma lui ha le idee chiare e va dritto su Dadà e Linda Riverditi; e noi siamo d’accordo.
Wiem – Voto 5: Porta Adele, ma non fa in tempo ad arrivare alla prima “e” che Fedez l’ha già fatta fuori; si tratta di un grande classico di X Factor: arriva una ragazza dalla voce mostruosa fino quasi ai live e poi viene scartata, per una questione di personalità, che è una scusa vaga ma sempre efficace per farsi i fighi dopo al baretto accanto agli studi.
Marco Zanini – Voto 5: Anche lui si butta sul pop americano più spinto, una scelta che ormai si rivela sbagliata, che toglie appeal, poi decide di indossare anche una camicia sul marroncino post pranzo di Natale…insomma un connubio di fattori che non aiuta per niente. Anche lui salta senza troppi preamboli. Giustamente.
Dadà – Voto 7: Talmente avanti che davvero non avrebbe bisogno di X Factor, siamo più noi che abbiamo bisogno di lei per non spararci alle ginocchia il giovedì sera solo per sentirci vivi. Mashupperà tutta l’edizione, è chiaro, fino alle semifinali, è chiaro, perché tanto poi i progetti del genere non prendono mai troppo il largo pubblico. Infatti sta a X Factor.
Linda Riverditi – Voto 6: Forte personalità, forte malinconia, una carta emotional sicura per la fase dei live, che Fedez sa che serve. Noi ne faremmo volentieri a meno, anzi, proprio vieteremmo per regolamento un certo repertorio, ma nelle precedenti selezioni aveva già dimostrato di meritare di arrivare in fondo. In fondissimo forse eh…attenzione.
Fil Ricchiardi – Voto 5: L’Elton John di Halifax rientra in Italia per partecipare a X Factor, o forse per vendicarsi, vedremo. La sua “Paparazzi” di Lady Gaga non è forte quanto il trucco in faccia; anzi è proprio molle e dimenticabile.