AGI - Venerdì 30 uscirà "Ama il prossimo tuo come te stesso", primo album solista di Manuel Agnelli. Un debutto insomma, anche se si fa fatica ad accettare che riguardi un personaggio assai noto, prima per la ultratrentennale carriera con gli Afterhours, poi per quella più breve ma significativa in tv, al tavolo dei giudici di X Factor, che gli ha regalato la fama nazionalpopolare.
"Cercavo un titolo che raccogliesse tutto quello che stavo raccontando nel disco - ha spiegato alla stampa oggi - Ho trovato quella frase perfetta, fortissima e mai realizzata", una frase legata alla foto in copertina, ovvero il viso di Agnelli in fiamme "Infatti, se ti ami come mi amo io, meglio che eviti".
Dieci brani, tra questi "Proci", "Signorina Mani Avanti", "Pam Pum Pam" e, soprattutto, "La profondità degli abissi", colonna sonora del lungometraggio "Diabolik" e brano vincitore di un David di Donatello e un Nastro D'Argento per la migliore canzone originale.
La pausa dagli Afterhours
"La parola che caratterizza questo disco è libertà - spiega Agnelli - Libertà da una certa idea di me stesso; in questi anni sono stato felicemente sposato con gli Afterhours, fare un disco da solo mi permette di recuperare un pò di libertà rispetto quello che ho già fatto.
Ho scelto di fare questo disco con delle sonorità che mi appartengono ma non solo, non volevo fare un disco di rottura ma di continuità" e la continuità che si respira all'interno di "Ama il prossimo tuo come te stesso" ci riporta inevitabilmente agli Afterhours, per Agnelli questo disco dunque rappresenta un modo per riappropriarsi di quelle sonorità, mettere un timbro su un certo sound, affinchè non passi più per "Il canzonettaro", ovvero quello bravo a scrivere, a strimpellare la chitarra (che non è nemmeno il suo strumento) e a mettersi in primo piano in copertina, "Perchè non è mai stato così".
In questo senso Agnelli parla degli Afterhours come un progetto "Molto pesante" ma, soprattutto, specifica, di un progetto che opera esclusivamente nel momento in cui ha qualcosa da dire; "Magari il prossimo disco con gli Afterhours sarà tra 25 anni" dice infatti, quello che è invece certo è che questo non sarà il suo ultimo album da solista, anzi, l'intenzione è quella di uscire ogni due anni.
Attenzione, nessun rimpianto nell'avventura con Rodrigo D'Erasmo, Xabier Irondo, Roberto Dell'Era, Fabio Rondanini e Stefani Pilia, che Agnelli non manca mai di definire musicisti dal talento straordinario, ma più che altro qualche rimpianto per il modo in cui lui ne usciva identificato.
I temi
Tanti gli argomenti di attualità trattati in un disco pensato e in parte lavorato durante la prima pandemia, proprio quando impossibilitato a vedersi con i compagni di avventure di una vita, temi come la guerra, la pandemia, l'amore, proprio venerdì nelle radio sarà distribuita "Milano con la peste", tra questi non la politica, non in senso stretto più che altro, ma l'argomento tre giorni dopo la vittoria della destra non può che risultare impossibile da dribblare.
Agnelli non si tira indietro sulla questione anche se chiede di essere percepito come categorico in ciò che dichiara e di non tornare più sull'argomento: "Io sono di sinistra, sono sempre stato di sinistra, e penso che quello che sta succedendo sia una grande occasione per tornare ad avere un minimo di contenuti e un minimo di senso".
Ma Agnelli è punto di riferimento per qualsiasi argomento riguardante la cultura, racconta infatti: "Grazie alla televisione ho avuto l'onore di partecipare ad un pò di cene di salotti e devo dire che mi sono reso conto che ci sono persone che usano la cultura per avere rilevanza e la cosa mi ha colpito, ho capito perchè abbiamo una classe intellettuale così inutile".
Non va bene nemmeno il mondo underground dal quale proviene, che "è diventato fascista, con troppe regole, che una volta servivano a dare delle indicazioni, oggi invece un gruppo di lobbisti farisei che cerca di avere in mano le tavole della legge, un modo per avere in mano la situazione, sennò non contano niente".
Gli ultimi due severi no li dedica ai Maneskin, a suo parere venuti fuori più per "Motivazioni abbastanza magiche e non per un progetto fatto bene" e per il Festival di Sanremo, dato che proprio oggi si era sparsa la voce di un suo possibile ingaggio da parte di Amadeus, la risposta di Agnelli però è lapidaria: "Ci vado solo se mi offrono un transatlantico d'oro, ma sicuramente non in gara".