AGI - i dischi in uscita questa settimana sono 8:
ANNA – “Drippin’ in Milano”: C’è qualcosa di estremamente affascinante nel rappare sbiascicato, quasi svogliato, quasi arrancato, di questa giovanissima Anna. Magari non sarà roba per chi mastica musica un po' più elaborata, per i radical chic più talebani, ma ha un senso, e in un mondo, musicale e non, che perde cocci di senso ad ogni passo, è già qualcosa. Forse meno azzeccata la scelta di rivoluzionare la sua immagine, farla sembrare, forzatamente, molto più adulta di quanto non sia, trascinarla per le orecchie in un modello ammmericano che fa sorridere, che ci restituisce l’effetto dei concorsi di bellezza statunitensi meravigliosamente smontati in quel capolavoro che è “Little Miss Sunshine”. Tiè, ci è scappato pure il suggerimento cinematografico.
CASADILEGO – “MILLEPIANI”: Talmente tanto Mara Sattei che dopo venti secondi di brano, giurin giurello, siamo costretti a controllare se per caso non abbiamo sbagliato a cliccare su Spotify, poi controlliamo che il brano non sia stato scritto da Mara Sattei, poi che non sia stato prodotto, che non c’entri qualcosa in qualche modo insomma. Ma niente, tutto regolare, è proprio la ragazzina vincitrice dell’ultima edizione di X-Factor, che con Mara Sattei ci ha avuto a che fare a più riprese durante lo show, ed è rimasta evidentemente illuminata su quel sentiero. Il problema è: cosa ce ne facciamo di Casadilego se esiste già Mara Sattei? Probabilmente nulla. Speriamo che la giovine trovi una strada che restituisca alla propria musica, buona musica, come questo brano che, attenzione, non è affatto male, un po' di carattere. Perché chi azzarda la strada del talent, ed è certamente sempre di più un azzardo, ha bisogno di doppia dose di carattere per scrollarsi via di dosso la figurina che la tv ti appiccica sulla faccia. Se c’è una che ce la può fare è la brava Casadilego, ma serve uno sforzo in più.
SAMURAI JAY – “BYE BYE”: Brano divertente ma abbastanza vuoto, messo in piedi ad arte, probabilmente per la stagione estiva, ma che non lascia alcunché.
MYDRAMA feat. Vhelade – “Uh La La”: Anche quando era in gara a X-Factor non si capiva bene bene che strada volesse prendere MYDRAMA, una confusione che appesta il suo universo musicale ancora oggi. Questa “Uh La La” è una sorta di rap reggeatonato che stordisce; sarà questo inseguimento affannoso della stagione estiva, per cui il ritmo deve essere necessariamente danzereccio, come se d’estate tutti non pensassero ad altro che a ballarsela, però non convince.
PIANISTA INDIE – “CIAO”: La capacità, stupefacente, anche vagamente anni ’90, di scrivere in maniera così diretta, precisa, narrativa, quasi didascalica, di Pianista Indie, ne fa uno dei più interessanti esponenti del nuovo cantautorato. In barba a qualsiasi campagna di cat calling, la canzone parla di un tizio che mentre guida a bordo della sua moto propone ad una ragazza sconosciuta un passaggio. Sembra nulla, invece è un racconto quasi rivoluzionario in questo periodo di insopportabile perbenismo a tutti i costi. Bravo.
PETER WHITE FEAT. ZEROASSOLUTO – “NOTTI AMARCORD”: Forse il più azzeccato dei featuring che gli Zeroassoluto si sono accollati per tentare di rincorrere il treno del successo, evidentemente indispettiti dal fatto ciò che facevano una ventina di anni fa ora sia tornato così prepotentemente in vetta alle classifiche. Si tratta di un buon brano che ci racconta (finalmente, era ora) un aspetto dell’estate che rimane quasi sempre inedito; quello in cui felicità e nostalgia si bilanciano perfettamente, quello umano, delle storie d’amore semplici, quando ci si inseguiva per strada e non su WhatsApp, quello degli sguardi, dei lenti, delle sbronze ignoranti, dei cornetti caldi di notte. Sarà che l’argomento, come accade a chiunque guardi sospirando in direzione dei 40, prende per la gola; ma a noi il pezzo ci è piaciuto.
PABLO AMERICA – “ARIANNA”: Il grande cantautorato dedicato, senza voler scomodare “Sally”, “Alice”, “Gianna” e “Agnese” ma è da tanto che non sentivamo in un brano un romanticismo così meravigliosamente retrò, così onesto, così intimo, così terrestre, così comune a chiunque, quindi vicino a noi, ai nostri umani sentimenti. Pablo America non smette di stupire, di mostrare le innumerevoli facce del suo fare musica, tutte affascinanti, tutte sensate.
GOLPE! – “EP!”: Finalmente il primo disco di questo nuovo progetto che urla al colpo di stato, alla rivoluzione, forse proprio contro l’impero della musica italiana, cosa che non stonerebbe, che sarebbe anche in qualche modo necessaria. I sette brani del disco sono tutti molto ben congeniati, in particolare “L’ultimo dei miei cani” e “Senza filtro”, che riportano un po' alle sonorità de I Cani, del primo it pop, quei pezzi che per davvero hanno messo KO il mercato discografico per come lo conoscevamo. Chissà de GOLPE!, cui intenzione, per quello che ci sembra di capire, è di non rivelare la propria identità, riuscirà nell’impresa. Ma se l’impresa è innanzitutto fare buona musica, allora il primo passo sembrerebbe quello giusto. Noi tifiamo per lui, non solo perché è politicamente necessaria la rivoluzione ma anche, soprattutto, perché è divertente.