Da D'Alessio a Giorgio Poi, le uscite settimanali
Da D'Alessio a Giorgio Poi, le uscite settimanali
ADV
ADV

Sofia Tornambene – “Tra l’asfalto e le nuvole”: è un brano che oscilla pericolosamente su un filo sottilissimo tra due grattacieli, una specie di rappresentazione musicale di un’impresa di Philippe Petit, solo estremamente più teen ed estremamente meno adrenalinica, anzi, se proprio vogliamo dirla tutta, anche piuttosto soporifera. Il brano si fa ascoltare, la schitarrata nei mitici studi RCA maschera, dietro l’atmosfera semplice e pulita, le lacune ancora comprensibilmente visibili della ragazza e inoltre le si addice più del pop in volata da classifica; ed è chiaro che risulta più appropriata anche rispetto alla giovane età della vincitrice dell’ultima edizione di X-Factor. Una roba intima, informale, come andare a casa di amici e i genitori, mettendo fortemente in imbarazzo la piccola di casa, le chiedano a gran voce di suonare quella canzone “che ci piace assai” davanti ad un pubblico già sulla via della sbronza molesta. Lei la suona, sortisce un certo effetto, ok, ma la tua testa pensa soltanto a riempirsi il bicchiere di prosecco per poi scegliere se puntare la bionda in fondo alla sala o il tiramisù. E alla fine la canzone ti regala talmente joie de vivre che opti per il tiramisù.

Dargen D’Amico – “Jacopo”: Ma chi l’ha detto che il rap non può stiracchiarsi in pregevoli salti mortali musicali? Dargen D’Amico, per esempio, ottimo esponente della scena nazionale, ci riesce benissimo, anzi, quasi sempre spacca e ascoltarlo è proprio un piacere.

Alfa feat. Yanomi – “Sul più bello”: Sta giungendo un tempo, vi dico, che la discografia, forse non solo italiana, come per i primi dieci anni del nuovo secolo passava esclusivamente dalla televisione, passerà esclusivamente dai social. Sarà lì che nuovi brani e nuovi artisti nasceranno e si moltiplicheranno; e, vi dico, quella non sarà una buona giornata. Alfa e il suo producer Yanomi orbitano quel mondo lì, fanno del pop innocuo, niente di che, una roba dimenticabilissima, ma anche i mostri sono nati cuccioli, in questo senso l’operazione ricorda quella di Benji & Fede ma con più garbo. Ora sarebbe il caso di dirvi qualcosa del brano: ecco, fate conto che Federico Moccia ascoltandola si sfregherebbe le mani.

ADV