AGI - Tante nuove uscite anche in questa settimana di giugno. Fedez prosegue nel suo percorso particolarmente centrato e fortunato, Le Vibrazioni tirano le somme di fine lockdown, ottima collaborazione tra Big Fish e Jack La Furia e i Boomdabash e Alessandra Amoroso provano a riconquistare l’estate con un nuovo tormentone. Questo e molto altro nelle nostre recensioni settimanali.
Fedez - “Bimbi per strada”
Fedez è un ragazzo molto in gamba ed è un peccato che in passato tutto ciò non si sia tradotto in una produzione musicale all’altezza dello spessore umano e culturale che, a prescindere da tutto, è evidentemente notevole. Fortunatamente per lui, oltre ad essere in gamba, Fedez è anche abbastanza giovane e sveglio per aggiustare il tiro, e se aveva cominciato il lavoro con “Problemi con tutti (Giuda)”, prosegue oggi con “Bimbi per strada”, brano in cui sfoga le sue barre sull’inconfondibile musica di “Children” del maestro Robert Miles.
Fedez in un momento in cui il rap italiano sta assumendo una nuova forma e i bulletti della trap conquistano le classifiche, risulta personaggio piuttosto atipico ma, a questo punto della storia, quasi necessario. Fedez non ha paura di mostrare ciò che è, in musica, con influenze più POPolari, e nella vita, immortalata costantemente da una stories sul suo seguitissimo profilo Instagram. Posto che ognuno fa le sue scelte, quelle di Fedez non sembrano poi così sbagliate, anzi, il ragazzo sa vendere quello che ha, in una maniera tale da stracciare letteralmente chiunque in termini di contemporaneità. La maturità (relativa, è ovvio), anche artisticamente parlando, sta portando poi a risultati di gran lunga superiori al passato e questo non c’è motivo di pensare che non debba essere un bene per lui e anche per il pubblico che, se non sta dalla sua parte, condanna lui e la sua famiglia regolarmente, subito, a prescindere; operazione fastidiosa che non fa altro che riflettere l’immagine di un paese profondamente invidioso mentre, mano sul petto, dai balconi del lockdown elegge eroi e canta l’inno dell’uguaglianza. Fedez sopporta tutto ciò con scioltezza e maturità, proseguendo nel frattempo anche un percorso artistico sempre più intrigante e centrato.
Le Vibrazioni - “Per fare l’amore”
Anche Le Vibrazioni presentano il conto alla fine del lockdown, “Per fare l’amore”, inno “al non odiare”, come dichiarato dallo stesso Sarcina, è un brano che forse va messo un po' da parte nella produzione della band. Le chitarre elettriche fanno posto a sonorità un po' più contemporanee ma ben equilibrate. Sono Le Vibrazioni che preferiamo? No, anche perché arrivano un po' tardi con la retorica dei balconi e di quanto siamo stati belli, buoni e uguali gli uni agli altri fino a un decimo di secondo prima di mettere il naso fuori e tornare ad essere uomini inqualificabili come mesi fa; però il mestiere fa la differenza e Le Vibrazioni ne hanno da vendere.
Big Fish feat. Jack La Furia - “Soldi all’inferno”
Operazione interessante quella che mette insieme Big Fish, uno dei produttori più illuminati della scena pop/rap degli ultimi anni e Jack La Furia, rapper della vecchia scuola che in questo brano, “Soldi all’inferno”, si sfoga in un testo cupo e schietto, una confessione che si percepisce onesta, una narrazione spietata che non strizza l’occhio alle classifiche ma che vuole semplicemente raccontare qualcosa e lo fa, benissimo.
Boomdabash feat. Alessandra Amoroso – “Karaoke”
Devono aver pensato: “dato che Mambo Salentino è andata così bene, perché non rifarla uguale?” e, immaginiamo (speriamo in realtà) qualcuno deve aver opposto resistenza tipo “ragazzi, non esageriamo. Va bene richiamare la Amoroso, va bene riprovare il tormentone, ma non possiamo farla uguale uguale!” e immaginiamo questo coraggioso eroe rinchiuso a chiave in uno sgabuzzino buio mentre dall’altra parte della porta i Boomdabash mettevano in musica da lido questa sequela infinita e imbarazzante di luoghi comuni.
Mr. Rain - “9.3”
Il cantautorato teen va in questa direzione, orbita in quella terra ancora di nessuno dove il rap è un po' pop e il pop è un po' rap e il tutto suona con un particolare retrogusto trap. Allora i criteri di valutazione devono cambiare, non possiamo giudicare male qualsiasi cosa solo perché non risponde a canoni considerati (da chi? Sulla base di che?) “adulti”. Mr. Rain, per esempio, non sarà Battisti e nemmeno Dalla, ma fa della buona musica, “9.3” è una ballad moderna, vagamente elettronica, un brano valido che si fa ascoltare, così come “Fiori di Chernobyl” che ha decretato il successo di Mr. Rain.
Dargen D’amico – “Ma non era vero”
Dargen D’Amico è uno dei rapper più interessanti della scena, la sua volontà di esplorare sonorità sempre diverse inseguendo (e qualche volte anche raggiungendo) un livello cantautorale discreto, è apprezzabile. “Ma non era vero” è interessante, ha una buona struttura, una serenata sbilenca e non orecchiabile e non ballabile e ben poco estiva. Anche per questo, ci piace.
PSICOLOGI – “MILLENIUM BUG”: il rap partenopeo che incontra quello capitolino, un disco d’esordio interessante, un sound semplice ma efficace, buono per raccontare in maniera schietta la famigerata Generazione Z, che artisticamente qualcuno dovrà pur rappresentare. È tutto semplice ma non superficiale, teen quanto basta, quanto serve, quanto è giusto che sia. I due ragazzi, Drast e Lil Kaneki, entrambi classe 2001, hanno cose da dire e hanno trovato un modo molto moderno e intrigante di dirle; tutte storie che riguardano canne, messaggi letti o meno, sbronzette adolescenziali, stories, McDonald's e amori intensi quanto lo possono essere durando un quarto d’ora. Consigliate “FUNERALE” in featuring con Tredici Pietro, “VORREI” e “POVERO” feat. Fuera.
Briga - “In rotta per perdere te”
L’ultimo avvistamento dell’ex “Amici di Maria De Filippi” Briga è stato sul palco del teatro Ariston di Sanremo insieme a Patty Pravo nel 2019, arrivarono ventunesimi, è evidente che il segnale non è arrivato. In un universo hip hop che si sta inventando davvero di tutto un brano del genere passa liscio senza lasciare alcunché.
Elisa Rossi - “Saluta il mare”
Una delle voci più raffinate del panorama pop al femminile sforna un’altra perla. Contenuti, interpretazione, mestiere, non si può chiedere di più.