S i intitola “False Prophet” e ufficialmente anticipa l’uscita del doppio disco “Rough and Rowdy Ways” che sarà disponibile dal prossimo 19 giugno e segnerà il ritorno ufficiale di Bob Dylan agli inediti dopo otto anni di silenzio e immobilità artistica, o quasi. Perché in realtà Bob Dylan zitto e fermo non lo è mai stato, ma saremmo ingenerosi, ma anche sordi e ignoranti, se pensassimo che le regole del mercato discografico valide per tutti possano piegare alle proprie esigenze anche un artista come Bob Dylan.
Uno, per dire, che prima di oggi si era fatto vivo alla fine di marzo con un brano dedicato all’ex presidente Kennedy della durata di 17 minuti; non abbiamo in mano dati ma ci piacerebbe sapere quante radio nel mondo hanno avuto il fegato di passarlo e con quale frequenza, immaginiamo pochissime.
Oggi torna alle nostre orecchie con un blues classico, potente, regolare, che marcia tradizionale su pochi accordi, “calpestando” un classico testo alla Dylan. Ci sono le donne, naturalmente, “Mary Lou” e la “signorina Pearl”, c’è la pace, c’è il misticismo, c’è l’amore per la musica, un occhiolino strizzato al cielo, un altro a Martin Luther King, la poesia, chiaro, e più in generale il solito, immancabile, irripetibile, senso di epicità che pervade qualsiasi cosa componga il cantautore di Duluth.
A questo proposito è interessante anche sottolineare la scelta della cover del brano, che rievoca la serie di romanzi pulp “The Shadow”, spesso ripresi in radio e doppiati da Orson Wells e sputati dalla penna di un altro personaggio altrettanto mitico, Walter B. Gibson, che, giusto per farvi inquadrare il soggetto, era anche un mago professionista tra i più apprezzati della storia.
Un caso? Potrebbe, o magari no. Perché in fondo cos’è Dylan se non un artista che mescola abilmente la sua arte ad una magia unica nel suo genere? Uno che mischia la narrazione all’illuminazione, la tecnica all’etereo, il cielo e la terra, la sua musica e il ritmo del nostro respiro. Questo lo rende Bob Dylan, questo lo rende probabilmente il più grande di tutti.