S abato mattina cima alla classifica Viral di Spotify c'è “Dance Monkey” della giovanissima australiana Tones And I. Niente di strano se consideriamo che stiamo parlando di una hit mondiale che sulla piattaforma per l’ascolto della musica in streaming ha finora collezionato oltre un miliardo di ascolti.
La versione che però domina la chart stavolta non è quella originale ma quella in 8D. Sono in tanti che negli ultimi giorni si sono visti recapitare su WhatsApp un audio anonimo e la raccomandazione da parte del mittente di ascoltarlo rigorosamente con le cuffie.
Per l’esattezza il messaggio, sempre inoltrato da altre conversazioni, recitava così: “Ascoltatelo solo con le cuffie. Sarà la prima volta che sentirete questa canzone con il vostro cervello e non con le vostre orecchie. Sentirete la musica dall'esterno e non dalle cuffie. Sentite gli effetti di questa nuova tecnologia”.
Una volta inforcate le cuffie nelle orecchie e cliccato play l’effetto è effettivamente inconsueto; il brano che gira come “prova” è “Hallelujah”, capolavoro senza tempo di Leonard Cohen nella suggestiva versione a cappella dei Pentatonix, un gruppo vocale molto famoso negli Stati Uniti e vincitori anche di tre Grammy Award.
La musica non arriva come sempre, diretta, ma è come se rimbalzasse da un auricolare all’altro creando un effetto di leggera confusione e allo stesso tempo rilassamento. Una sorta di massaggio musicale al cervello, un ascolto decisamente piacevole. Il primo istinto chiaramente, specie in un periodo dove si tende a studiare qualsiasi modo per passare il tempo in casa, è quello di rendere partecipi altri amici della scoperta e cercare altri brani in questa particolare versione.
Chi possiede un minimo di dimestichezza con il backstage della musica, sul mixaggio, sulla parte riguardante la tecnica con la quale si costruisce la struttura acustica di un brano, capisce che non c’è niente di magico dietro e che non serve una competenza enciclopedica in materia per “costruire” quel suono.
Una spiegazione più specifica la fornisce su Infobae il tecnico del suono e produttorer Andrés Mayo: “Si basa su una manipolazione di fase che impedisce al cervello di identificare da dove viene il suono. Ciò significa che grazie al lavoro di mix che si realizza per generare l'8d (la cui definizione si avvicina all'idea di musica 360°) la mente umana entra in una specie di parco di divertimenti di suoni che vanno e vengono, e che regalano una sensazione di spazialità che approfondisce ancor di più quella vissuta con il suono stereo. In questo modo la musica (o almeno la sensazione che il suono genera) non rimane più circoscritta a due fonti sonore (lato destro e sinistro) bensì diventa uno spazio virtuale di forma sferica, dove si possono apprezzare stimoli che sembrano provenire da diversi angoli”.
Un’altra “bugia” è quella riguardante la tempistica: non si capisce il motivo per cui si è venuta a creare questa catena di messaggi e nemmeno qual è il primo anello, ma sono almeno due anni che su YouTube si possono tranquillamente trovare numerosi brani in 8D; il canale 8D Tunes infatti conta oltre sei milioni e mezzo di iscritti.
È evidente che la scoperta sia legata al periodo di quarantena al quale siamo obbligati dalla crisi sanitaria e sono bastate una manciata di ore per far diventare il fenomeno decisamente virale.
Un utente di nome “Rycott” ieri ha pubblicato una versione in 8D del video del discorso alla nazione del premier Conte, accompagnato da effetti psichedelici e musica. L’effetto è divertente e la moda è ormai lanciata, non vi resta che armarvi di cuffie e farvi un giro alla ricerca dei vostri brani preferiti da ascoltare in una versione molto più coinvolgente e profonda.