I l duo Ermal Meta-Fabrizio Moro con il brano "Non mi avete fatto niente" ha vinto il Festival 2018, edizione numero 68, direzione artistica e conduzione di Claudio Baglioni con Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino. Nella finalissima a tre ha superato Lo Stato Sociale e Annalisa. Moro ha dedicato al figlio Libero la vittoria, ricordando che undici anni fa dedicò al padre la vittoria tra le Nuove Proposte. Invece la dedica di Meta, l'altro componente del duo, è per la Mescal, la sua casa discografica "che ha creduto in me, quando nessun altro lo faceva". Meta, che lo scorso anno arrivò terzo, ha parlato di "un'emozione indescrivibile".
Gli altri premi
- Assegnato a Max Gazzè per il brano "La Leggenda di Cristalda e Pizzomunno" il Premio "Giancarlo Bigazzi" per la miglior composizione musicale, assegnato dall'Orchestra del Festival di Sanremo.
- Assegnato a Mirkoeilcane, in gara tra le Nuove Proposte con il brano "Stiamo tutti bene", il premio 'Sergio Bardotti' per il miglior testo, riconoscimento assegnato dalla Giuria degli esperti presieduta da Pino Donaggio.
- Ron con il brano "Almeno pensami" ha vinto il Premio della critica 'Mia Martini', sezione Campioni, assegnato dai giornalisti delle testate accreditate presso la sala stampa Ariston Roof. L'artista ha ottenuto 25 voti, precedendo nell'ordine Ornella Vanoni con Pacifico e Bungaro 819 voti) e Max Gazzé (18). Hanno votato 132 rappresentanti di altrettante testate, voti validi 130, due le schede nulle.
- La band bolognese Lo Stato Sociale ha vinto il Premio sala stampa 'Lucio Dalla' al Festival di Sanremo assegnato dalle radio e tv private per la categoria Big.
- Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico ha vinto il premio 'Sergio Endrigo' per la migliore interpretazione al Festival di Sanremo con il brano "Imparare ad amarsi". Il premio e' stato istituito quest'anno dalla Rai e a votare sono i giornalisti accreditati nelle due sale stampa.
Favino ruba la scena
Ma porta la firma di Pierfrancesco Favino il momento più intenso della serata, che cattura l'Ariston e impone, con la forza della recitazione, il silenzio assoluto in sala. Lo fa con il monologo "La notte poco prima delle foreste", atto unico del drammaturgo e regista francese Bernard-Marie Koltès del 1977. Spesso il titolo è riportato al singolare, ma è solo per una questione legata alla prima traduzione in italiano dell'opera. È un testo a cui Favino è affezionato, a gennaio l'ha recitato all'Ambra Jovinelli di Roma. In sala all'Ariston è palpabile la tensione e l'attenzione.
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Le telecamere indugiano sui volti assorti della moglie e della figlia di Favino. E lui, su una sedia in un palco vuoto che dà il senso dell'esclusione, ha gli occhi lucidi mano a mano che va avanti.
Per approfondire: La storia di Meta e Moro
"Attaccati ingiustamente ma nessun rancore"
"Ci siamo rattristati, ci siamo sentiti feriti, attaccati ingiustamente ma non c'è sensazione di rivalsa, ci si parla, non serve mantenere rancore", ha detto Meta nella conferenza stampa notturna al Roof Ariston. "Tutto è andato tutto al suo posto - ha aggiunto - ma questo già dal nostro chiarimento con la stampa" sulla vicenda relativa al fatto che il brano in gara "Non mi avete fatto niente" non fosse del tutto inedito. A sua volta Moro ha detto "c'è talmente tanta gioia e felicità che non c'è spazio per altro. Poi io sono abituato a superare gli ostacoli e a trasformarli in energia positiva, in rabbia positiva". Sia Meta che Moro si sono detti molto felici che la canzone "sia arrivata a tanta gente, è un progetto su cui abbiamo lavorato tanto". I due hanno anche detto che non avevano mai preso in considerazione l'ipotesi di restare al Festival ma nel ruolo di ospiti nel caso fossero stati considerati non più in gara per la vicenda del brano.
I numeri dell'ultima edizione
L'edizione numero 68 del Festival si congeda con un grande risultato di ascolti: ieri sono stati 12 milioni 125mila i telespettatori sintonizzati su Rai1, con share del 58,3%, sostanzialmente simile a quello dello scorso anno, quando gli spettatori erano stati 12 milioni 22mila e lo share del 58,41%. Superato quindi di poco dal dato del 2017, lo share di ieri è il secondo più alto dal clamoroso 62,66% del 2002. L'audience è invece la migliore dai 12 milioni e 997 mila del 2013.
Per il dg Rai è stato "indimenticabile"
Questo appena concluso è stato un Festival di Sanremo "indimenticabile, capace di migliorare se stesso e di battere record di ascolti serata dopo serata", dichiara il direttore generale della Rai, Mario Orfeo, sottolineando che "il principale merito di questo straordinario successo va al direttore artistico Claudio Baglioni, che ha saputo costruire un grande e originale spettacolo televisivo mettendo al centro parole e musica ma anche mettendo se stesso in gioco sul palco dell'Ariston. Insieme con Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino che hanno dato una magnifica prova dei loro talenti in un gioco di squadra che ha regalato momenti emozionanti e divertenti, di riflessione e di comicità a milioni di telespettatori".
Orfeo aggiunge che il trionfo di Sanremo 2018 "è il segno della qualità e della modernità che Rai è in grado di offrire con il lavoro eccezionale di un gruppo che a ogni livello - dal direttore di Rai1 Angelo Teodoli al regista Duccio Forzano, dagli autori e dai musicisti alle colleghe e ai colleghi impegnati nella organizzazione e nella produzione dell'evento - ha dato il meglio di sè. A tutti loro va il mio ringraziamento e quello dell'azienda. Viva il Festival, viva la Rai".