I mmaginate un artista sconosciuto, emerso dal nulla, all'improvviso, senza nemmeno passare per quella interminabile gavetta che sono le serate nei locali di nicchia. Mettetelo su YouTube e Spotify, fategli conquistare decine di migliaia di visualizzazioni sul primo e più di 14mila follower sul secondo. Fate in modo che le più importanti riviste del settore ne parlino.
Signore e signori, ecco Cambogia: la nuova star del panorama indie.
Peccato che sia tutta una messinscena. Sembrava la “next best thing”della scena musicale indipendente, il nuovo Calcutta. Ma di Calcutta cercava solo di copiare - con precisione - lo stile musicale e di promozione.
Ora i produttori, la casa di videomaking Ground’s Oranges, ammettono che la persona che si era prestata come “faccia” del progetto non è un musicista e nemmeno un attore. Solo un viso e un corpo di un amico da prestare a un’operazione per dimostrare come sia facile fare nascere, crescere e rendere popolare un progetto. Anche un progetto inesistente e di scarso valore artistico. Solo per "vedere l'effetto che fa".
Lo hanno ammesso loro stessi nell’ultimo video che hanno fatto uscire: Le luci rosa.
Una didascalia scorre sotto le movenze sexy di una “coniglietta” per spiegare come si trattasse di una sorta di esperimento sociologico. Che ora è finito.
E dire che ci erano cascati in molti. Wired aveva definito Cambogia “Il più indie di tutti i cantanti indie”, Rockit ne aveva fatto una recensione piuttosto positiva, Gli Stati Generali avevano inserito il loro disco nella lista dei più attesi del 2017. E’ c’è stato persino un finto live dallo studio di registrazione fatto per Sei tutto l’indie di cui ho bisogno, anche loro tratti in inganno.
In questa intervista che Zavvo Nicolosi ha rilasciato a Noisey viene spiegato tutto: dalla costruzione alla rivelazione del bluff.
Nicolosi, dell'ufficio stampa di Ground's Oranges, spiega che gli autori del progetto , Davide Iannitti e Riccardo Nicolosi, non amano affatto la scena indie. Il loro scopo era creare una grande opera vivente con cui la gente potesse interagire. Per fare questo hanno ascoltato più a fondo il genere e ne hanno copiato gli stili, finendo per rendere il loro prodotto musicale praticamente indistinguibile da altri da altri gruppi che girano nel settore.
E' abbastanza semplice prendere un tizio senza alcun talento e promuoverlo in modo da farlo arrivare a una fetta di pubblico più grande possibile, al di là dei meriti.
Alcune delle cose dette da Zavvo Nicolosi lasciano aperti scenari inquietanti sulla cosiddetta “nuova scena musicale italiana”. Si chiede per esempio se la musica conta ancora qualcosa o basta una buona strategia di marketing. E fa amare constatazioni: "Scoprire certi meccanismi (a quanto pare consolidati), che si avvicinano di più al mondo della politica e delle porte aperte a suon di amicizie e scambio di favori, ci ha fatto un po' paura".
Il segreto del successo
Era altamente sospettabile che l’operazione Cambogia fosse una presa in giro. A partire dal fatto che già dalle prime uscite sembrava una parodia di Calcutta. La scelta del nome d’arte ricalca quella che ha fatto Edoardo D’Erme; la pagina Facebook - Cambogia misteriosa pagina di - (ora Cambogia Vendesi pagina misteriosa) ricorda nel titolo quella di Calcutta pagina di; e il primo singolo, Il mare non è niente di speciale, sembrava ricopiare le canzoni del cantante di Latina.
Basta ascoltare i due brani per notare le somiglianze.
Persino nel nome dell'etichetta c'era la parodia: Calcutta prodotto da Bomba Dischi, Cambogia da Napalm Dischi. Come se non bastasse, Cambogia millantava l'aver registrato un primo disco distribuito a pochi. Cosa simile è successa a Calcutta, che prima di quello che ha determinato il successo, Mainstream, aveva pubblicato un disco, di cui però si sono perse le tracce.
Ma anche nei passaggi successivi Cambogia sarebbe potuto sembrare più che altro un’operazione di stile. Se prendiamo per esempio Adolescenza Tropicale, è chiaro il richiamo nostalgicamente ossessivo ai miti dell'adolescenza, tipico del mondo indie e presente anche nei pezzi de I Cani e dei TheGiornalisti.
Non esattamente qualcosa di nuovo, insomma.