"Credo che il male della Rai sia la politica, ho parlato con diversi dirigenti che mi dicevano di non poterne più: 'Non possiamo iniziare un progetto che poi si ferma'". Lo dice Fiorello, che parla del suo ritorno in Rai in un'intervista a 'Repubblica' e ricorda: "Stavo per tornare a fare varietà, parlavo col direttore generale Mario Orfeo e con quello di Rai 1 Angelo Teodoli. Poi è cambiato tutto. Ora si ricomincia".
Fiorello ricorre alla metafora: "Il cavallo della Rai non sa più dove andare, se a sinistra, a destra. Vorrebbe solo essere accudito dal pubblico che paga il canone". Con viale Mazzini, racconta Fiorello, "stiamo discutendo il progetto RaiPlay e pensiamo a una serie di contenuti che passino anche sulla tv generalista".
"Cercherò - aggiunge - anche con il rischio di sbagliare, a tentoni, di smuovere le acque. Rischiando. Grazie a Dio c'è ancora attenzione su di me. Ho voglia di cercare nuovi stimoli: il varietà con lo smoking, il papillon e la scrittona "Fiorello" alle spalle l'ho già fatto. Intanto sto mettendo su una squadra di autori. So solo che c'è questo canale, RaiPlay. Ho intenzione di intitolare il programma Viva la Rai, proprio come la vecchia canzone di Renato Zero, come Viva Radio 2 o Viva Radio Deejay . Mi sembra che sia un titolo che dia gioia, e poi aggiungerei anche Play, con un punto esclamativo. Piccolino".
Fiorello assicura che "ancora non si è parlato di compensi" perché "prima si deve capire cosa potrò fare". In ogni caso, esclude di occupare lo spazio lasciato da Fabio Fazio su Rai1: "Mi fanno così stupido?".