AGI - Nel ventennale della sua scomparsa, il genio libero di Giorgio Gaber torna a vivere sul grande schermo, protagonista di un grande evento culturale e musicale nell'ambito della 18esima edizione della Festa del cinema di Roma. Promosso dalla Fondazione Gaber, il docufilm è prodotto da Atomic in coproduzione con Rai Documentari e Luce Cinecittà e distribuito da Lucky Red.
"Ho accettato di fare questo film per dire grazie a Gaber per quello che ha fatto. Se penso a Gaber penso all'onestà intellettuale con cui ha guardato sempre il mondo e le cose del mondo. Ha avuto una funzione etica e sociale enorme: ha detto 'quando è moda è moda, svegliatevi'. Per questo i suoi testi sono attuali e c'è bisogno di Gaber adesso, di quella passione civile che un musicista eccelso".
Lo dice Riccardo Milani, sceneggiatore e regista di 'Io, noi e Gaber', il docufilm sull'artista milanese presentato in Sala Sinopoli in proiezione speciale. "Gaber era un grande intellettuale con la capacità di essere raffinato e popolare allo stesso tempo, aveva la capacità di parlare a tutti", aggiunge il regista, presente alla Festa insieme alla figlia di Gaber e Ombretta Colli, Dalia Gaberik.
"Gaber è stato un uomo importante per il mio percorso di formazione, sono nato nel 1958 - racconta ancora Milani - per me nei decenni è stato importante quello che ha detto e quello che ha fatto in anni. Ha avuto il coraggio di fare delle scelte. Era un conduttore tv di grande popolarità che ha detto: basta, faccio altro. E quando fa altro diventa un uomo che ha un seguito importante".
"Io ricordo che negli anni '70 ha parlato al movimento studentesco che era molto forte dicendo anche verità scomode. La ricerca della verità, la libertà del pensiero che mi ha insegnato Gaber - spiega ancora - sono state una costante della mia vita".
"Gaber è stata una voce importante per tutti noi - chiarisce - anticipando tutto quello che in questi decenni si è avverato, prevedendo che l'ideologia del mercato avrebbe schiacciato oggi tutte le altre, segnando una disperata continuità tra lui e Pier Paolo Pasolini per questo, tra le rarissime certezze della vita, ce n'è sicuramente una: Gaber ci serve ancora e ci serve adesso".
Girato tra Milano e Viareggio, nei luoghi della vita di Giorgio Gaber, 'Io, noi e Gaber' è il ritratto più che mai vivo e incisivo del Signor G., al centro di una delle pagine più preziose della storia culturale del nostro paese. Un viaggio esclusivo che attraversa tutte le fasi della sua carriera artistica: dai primissimi esordi nei locali di Milano al rock con Adriano Celentano, dal sodalizio artistico e surreale con l'amico Jannacci agli iconici duetti con Mina e alle canzoni con Maria Monti.
Dagli anni della popolarità televisiva al teatro, con l'invenzione, insieme a Sandro Luporini, del Teatro Canzone, piena espressione del suo impegno politico e culturale. Sullo sfondo, come locus amoenus che tutto muove e in cui tutto converge, si staglia il Teatro Lirico di Milano, simbolo del vicendevole amore tra Gaber e il pubblico milanese, e che oggi porta il suo nome Teatro Lirico Giorgio Gaber.
Attraverso la voce di familiari e amici, Riccardo Milani traccia un ritratto intimo e appassionato di Gaber, che include ad un tempo la sua storia personale - attraverso le parole della figlia Dalia e delle persone storicamente a lui più vicine - e una sinfonia di voci di colleghi e artisti che lo hanno vissuto e amato.
Il docufilm, che sarà disponibile nelle sale cinematografiche il 6, 7 e 8 novembre, vede la partecipazione speciale di Gianfranco Aiolfi, Massimo Bernardini, Pier Luigi Bersani, Claudio Bisio, Mario Capanna, Francesco Centorame, Lorenzo Jovanotti Cherubini, Ombretta Colli, Paolo Dal Bon, Fabio Fazio, Ivano Fossati, Dalia Gaberscik, Ricky Gianco, Gino e Michele, Guido Harari, Paolo Jannacci, Lorenzo Luporini, Roberto Luporini, Sandro Luporini, Mercedes Martini, Vincenzo Mollica, Gianni Morandi, Massimiliano Pani, Giulio Rapetti - Mogol, Michele Serra.