AGI - Una passeggiatra per Cracovia è l'occasione per Roman Polanski e Ryszard Horowitz, due dei maggiori artisti polacchi conemporanei, un regista premio Oscar e un fotografo di fama mondiale, per condividere i ricordi più personali della loro infanzia e giovinezza.
Camminando per le strade di Cracovia, i due ripercorrono il passato e ricordano i momenti difficili della loro vita, durante l'Olocausto, quando si incontrarono nel ghetto ebraico costruito dai nazisti. Raccontano una storia di sopravvivenza - come Horowitz divenne uno dei bambini più giovani salvati da Oscar Schindler e come Polanski si nascose in un piccolo villaggio dopo essere fuggito dal ghetto, nella casa di una povera famiglia contadina.
L'incontro-confronto tra i due è stato raccontato in un documentario, 'Polanski, Horowit. Hometown', pensato 5 anni fa e realzzato da due giovani registi, una coppia nella vita, il 31enne Mateusz Kudla e la 34enne Anna Kokoszka-Romer, che sono anche giornalisti e, alla Festa del cinema di Roma dove il loro film asserà nel pomeriggio, hanno spiegato che questo è stato un problema.
"Non tanto per Horowitz, quanto per Roman Polanski - spiega la regista, che ha scoperto di essere incinta proprio quest'anno per lei certamente memorabile - perché dovevamo convincerlo a girare il film spiegandogli che non si trattava di una intervista".
"Quando Polanski ha deciso di fare film sull'affair Dreyfuss ('J'accuse', ndr) che inizialmente doveva essere girato a Cracovia - racconta - abbiamo contattato il suo avvocato a cui abbiamo esposto l'idea: non un'intervista, ma una passeggiata per Cracovia. Allora non sapevamo ancora, ma quando lo abbiamo raggiunto abbiamo saputo che aveva voluto fare un film simile come una passeggiata per Cracovia".
Horovitz e Poloanski sono sempre stati diversi, ma la loro passione li ha tenuti insieme. Hanno saltato la scuola per andare al cinema, hanno sviluppato le loro prime fotografie e si sono innamorati dell'arte. Nella triste realta' della Polonia comunista, contro il volere dei governi, hanno studiati i grandi artisti, hanno scoperto la bellezza del jazz e hanno iniziato a pensare di lasciare il paese.
Da quando Polanski ha lasciato Cracovia per girare film e Horowitz è fuggito a New York per perseguire la sua carriera nel campo della fotografia, non hanno mai avuto la possibilità di rivedersi in Polonia.
Ora, dopo 50 anni, tornano a vedere tutti i luoghi che li hanno resi quelli che sono oggi.
'Polanski, Horowitz. Hometown' è prodotto da Eliseo Entertainment che lo distribuirà in Italia nei cinema per un'uscita programmata di tre giorni dopo l'arrivo in sala di 'The Palace', ultimo film che Roman Polanski sta ultimando e prodotto sempre dalla società di Luca Barbareschi.
"Negli ultimi anni vivo more uxorio con Roman - ha detto l'ettore, regista e produttore a Roma al festival del cinema - ho imparato ad apprezzare il suo humor e l'assoluta correttezza nei rapporti.
Durante la preparazione del suo ultimo film ('The Palace', le cui riprese sono iniziate a maggio, ndr) è andato a fare questa passeggiata a Cracovia, molto impegnativa. Ho visto con quanto amore e rispetto guardava questi ragazzi e una sera mi ha mostrato le immagini e ho intuito che potesse una cosa speciale - ha aggiunto - così ho deciso di entrare finanziariamente nel progetto e poi cercare di far arrivare questo film all'estero, anche in America".
"Io sono un attore e sono innamorato degli attori, per cui scelgo solo cio' che mi tocca il cuore - ha detto ancora Barbareschi - e questo film mi ha toccato profondamente.
Roman è stato perseguitato per tutta la vita e mi diceva: in vita mia ho avuto tanto successo e tanto dolore. E anche Horowitz alla fine del film dice di voler andare alle Hawaii. Perciò credo che questo film sia importante per l'idea del perdono, come 'La casa degli spiriti' di Isabelle Allende".