“Stavo aspettando il film giusto, e adesso l’ho trovato’. Muto come un pesce dopo la riconciliazione in tribunale con suo fratello Gabriele, sparito dai radar artistici da qualche anno, con tanto di immancabile bufala che lo voleva falegname a Todi, in Umbria, dove ha vissuto per un po’, Silvio Muccino si prepara a riconquistare la scena artistica e qualche esternazione se la concede con l’Agi.
A tre anni da “The Place” di Paolo Genovese, e a cinque dalla sua ultima regia (‘Le leggi del desiderio’, non un grande successo), mentre il fratello maggiore sta per sbarcare al cinema, il 13 febbraio, dietro la macchina da presa de ‘Gli anni più belli’, il piccolo di casa Muccino, 37 anni, racconta di essere appena felicemente tornato sul set. Da attore. È nel cast di ‘Security’, thriller di Peter Chelsom, regista tra l’altro di commedie come ‘Serendipity” e ’Shall we dance’, le cui riprese sono cominciate a fine gennaio a Forte dei Marmi.
Il protagonista è Marco D’Amore, il Ciro l’immortale di Gomorra e Muccino fa parte di un cast corale che comprende Maya Sansa, Valeria Bilello, Tommaso Ragno e, tra gli altri, Fabrizio Bentivoglio, quest’ultimo un fatale e significativo link con i tempi pre-rottura familiare, visto che con lui Silvio ha recitato nel 2003 in ‘Ricordati di me’ diretto dal fratello Gabriele. L’Agi ha incontrato casualmente l’attore in un bar di Roma, e ne è nata una chiacchierata in cui ha chiesto di lasciar fuori suo fratello Gabriele, con cui, dopo la famigerata lite familiare andata in scena per anni su giornali, social, talk show e, infine a colpi di carte bollate, in tribunale, si è appena riconciliato, perlomeno in aula.
Guerra in famiglia
A metà gennaio il regista che aveva querelato per diffamazione Silvio (aveva sostenuto che il fratello maggiore con una sberla aveva rotto il timpano all’ex moglie Elena Majone) alla prima udienza del processo ha ritirato la sua denuncia, liberandolo dallo status di imputato e spiegando così il suo “beau geste’ in un’intervista al settimanale Oggi: “Non volevo che mio fratello fosse condannato. Se Silvio torna, sa dove trovarmi. Io sono qui e l’aspetto, gli avevo offerto anche un ruolo nel mio penultimo film ‘A casa tutti bene’”.
Da Silvio, invece nessuna reazione e nessuna esternazione: “Sto vivendo un bel momento professionale e anche personale” è l’unica allusione che il fratello minore, sorridendo, concede alla vicenda familiare, spiegando di non aver neanche ancora visto il nuovo film di Gabriele. Il calumet della pace, probabilmente, deve ancora essere fumato. Ma se uno dei motivi di contrasto tra i due era stata la rivalità registica, pare che nel prossimo futuro, il problema non si porrà.
Silvio chiarisce di non avere nessuna regia in vista e di essere concentrato sulla sua nuova prova attoriale, la prima in un thriller, tratto dall’omonimo romanzo di Stephen Amidon (lo stesso autore de ‘Il capitale umano’ da cui Paolo Virzì ha tratto il suo film del 2013). Sul suo ruolo in ‘Security’ in uscita nel 2021, prodotto da Vision Distribution e Indiana Production, non può svelare ancora nulla.
La trama di "Security"
La sinossi di ‘Security’ racconta che la storia (nel romanzo ambientata a Stoneleigh, nel New England) ruota attorno alla denuncia per tentato stupro e violenza privata intentata al ricco possessore della più bella tenuta di una cittadina tranquilla da parte della figlia di un noto ubriacone arrestato per sospette molestie pedofile. L’accusato è un potente personaggio estraneo al tessuto sociale del luogo e la polizia pensa subito che in realtà la ragazza stia cercando di coprire il padre. Qualcuno che tace conosce la verità, però, e a indagare per scoprirla è il responsabile di gran parte dei costosi sistemi di sicurezza installati nelle case dei cittadini per bene.
L'indagine coinvolge il figlio adolescente di Kathryn, la donna che il responsabile della security infelicemente sposato, ama da sempre, e una studentessa del college locale, innamorata di un professore molto attraente e stranamente irrequieto.