AGI - Terzultima giornata dell'81ma Mostra del Cinema di Venezia. Sotto un cielo plumbeo (è allerta rossa per maltempo in tutta la regione) oggi arriva al Lido il quinto e ultimo film italiano in Concorso. Si tratta di 'Iddu' di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza con Toni Servillo ed Elio Germano, film nato dalla lettura dei numerosi pizzini ritrovati nel corso della lunga latitanza del boss mafioso Matteo Messina Denaro.
Servillo: "Chiediamoci come sia stato possibile"
"La domanda più semplice - ha osservato Servillo - che spero emerga nella mente dello spettatore è: ma come è stato possibile? Come è stato possibile che un Paese come il nostro che vanta una cultura che il mondo ci invidia non riesca a opporsi a un universo di una tale mediocrità che ha favorito per anni un uomo che teneva in scacco una regione e un paese? Come è possibile che accada?". "L'atmosfera ricreata è quella graffiante del grottesco per fare in modo che dietro all'insensata ridicolaggine di certe situazioni si colga il tragico che c'è" ha concluso.
Germano: "Iddu ci mette in discussione"
"Il gusto per l'esibizione di una cultura, per il dimostrare e dimostrarsi sempre superiore agli altri, per il sentirsi sempre migliore degli altri, con più diritto ad avere diritti". Cosi' Elio Germano. "Si tratta di un essere umano capace anche di dolcezza e questo e' perturbante, perche' significa che dentro ognuno di noi c'e' la possibilita' di diventare cosi' e, visto che viviamo in un'epoca storia in cui quei valori vengono accettati (dalla fascinazione per le armi, alla difesa del privato, al profitto a tutti i costi), questo personaggio ci mette in discussione".
Scurati: "'M' è il naturale proseguo del mio romanzo"
A precedere "Iddu" è 'M - Il figlio del secolo', pellicola Fuori Concorso di Joe Wright con Luca Marinelli. Si tratta di un ritratto moderno e graffiante di Mussolini e della sua ascesa politica, dalla fondazione dei Fasci di Combattimento fino all'imposizione della piu' feroce dittatura che l'Italia abbia conosciuto. "Questa serie è grande cinema, lo vedo come il naturale prolungamento del mio romanzo perchè il romanzo è una forma d'arte popolare ed è fondamentale raccontare, sempre con una visione antifascista, per raggiungere il più largo pubblico possibile", ha commentato lo scrittore Antonio Scurati intervenendo alla conferenza stampa di presentazione. "Il romanzo come il cinema è popolare - ha proseguito - c'erano dei rischi certo nel suo adattamento cinematografico ma tutti sono stati brillantemente superati e che pur nelle sua diversità il film conserva la sua vocazione a rappresentare quanto accaduto in una forma nuova, coinvolgente e mobilitante per le coscienze, per farli conoscere e capire quale seduzione potente fosse il fascismo 100 anni fa e provare repulsione nei confronti di questo".
Marinelli: "Doloroso interpretare Mussolini"
"Negli anni di studio ho imparato una cose importante: a non giudicare mai il proprio personaggio. E questa è stata la cosa piu' dolorosa che mi sia capitata nella mia carriera, dover sospendere il giudizio per quei 7 mesi e tentare di avvicinarmi al mio personaggio (Mussolini, ndr)". Cosi' Luca Marinelli presentando la serie Fuori Concorso 'M. Il figlio del secolo' alla Mostra del Cinema di Venezia. "Ho scelto di concentrarmi sul capire perchè un passo ha seguito un altro, allontanare qualsiasi aggettivo pericoloso perchè pericoloso è descriverli come il male assoluto perchè sono umani come noi e non sono da allontanare come fossero il diavolo in persona - ha aggiunto - allora ho ragionato sul fatto che fosse un criminale che si è macchiato di crimini orrendi e che ha scelto di fare quello che ha fatto".
"Vengo da una famiglia antifascista e sono fermamente antifascista - ha poi concluso - nel momento in cui mi è stata offerta questa possibilita' i pensieri sono stati piu' di uno, poi capito che era una maniera per avere personalmente una piccola responsabilita' storica nel mio piccolissimo".