AGI - Il film "Oppenheimer", dedicato al fisico americano e padre della bomba atomica, è stato acclamato domenica agli Oscar, ma a Hiroshima, la città giapponese devastata dalla prima esplosione nel 1945, è atteso con circospezione. "È davvero un film che la gente di Hiroshima può sopportare di vedere?", si chiede Kyoko Heya, presidente dell'International Film Festival della città del Giappone occidentale. "Oppenheimer", che domenica si è portato a casa 7 statuette, tra cui miglior film e la miglior regia per Christopher Nolan, ha avuto un grande successo in tutto il mondo la scorsa estate, tranne che in Giappone, dove non è stato proiettato nei cinema.
Il film sarà proiettato però a partire dal 29 marzo. Non è stata fornita alcuna ragione ufficiale per il ritardo, che ha alimentato la speculazione che il film fosse troppo delicato per essere distribuito in Giappone. Più di 140.000 persone sono state uccise a Hiroshima e 74.000 a Nagasaki quando gli Stati Uniti hanno sganciato le bombe atomiche su queste città pochi giorni prima della fine della Seconda Guerra Mondiale.
Inizialmente scettica, Kyoko Heya, 69 anni, ha deciso di organizzare martedì una proiezione speciale per gli studenti delle scuole superiori della città: "Ho pensato che la gente di Hiroshima dovesse vederlo", ha spiegato all'AFP. "Io stessa ho visto il film dal punto di vista di un abitante di Hiroshima", ha detto dal Peace Memorial Park della città, vicino al luogo in cui la bomba sarebbe caduta e dove le rovine di un famoso edificio a cupola ricordano gli orrori dell'attacco, così come un vicino museo. La signora Heya ha trovato il film "molto americano-centrico" e inizialmente era "terrorizzata" all'idea di proiettarlo a Hiroshima, metropoli di 1,2 milioni di abitanti. "Ora spero che molte persone guardino il film, perché sarei felice di vedere Hiroshima, Nagasaki e le armi atomiche diventare argomenti di discussione grazie anche a questa testimonianza".
Yu Sato, una studentessa di 22 anni dell'Università di Hiroshima che lavora con i sopravvissuti al bombardamento, dice di aver avuto "un po' di paura" della loro reazione e di quella delle loro famiglie. "Ad essere sincera, ho sentimenti contrastanti", ammette. Oppenheimer ha creato la bomba atomica, rendendo il mondo un posto molto spaventoso". E "anche se non aveva intenzione di uccidere molte persone, non può essere considerato totalmente esente da colpe". L'estate scorsa, l'uscita contemporanea di "Oppenheimer" e del film "Barbie" ha generato innumerevoli meme su Internet, con immagini che combinavano i due film e che hanno scioccato l'opinione pubblica in Giappone, l'unico Paese ad aver subito un attacco nucleare in tempo di guerra.
Sui social le critiche non si sono sprecate. Un messaggio, che riassume molti pensieri, ha suggerito: "Forse è ora che qualcuno faccia un film sulle bombe atomiche dal punto di vista del Giappone o di un giapponese". Il martirio di Hiroshima era già stato portato sullo schermo in "Hiroshima, mon amour" di Alain Cavalier, una coproduzione franco-giapponese basata su una sceneggiatura di Marguerite Duras, presentata al Festival di Cannes nel 1959 ma esclusa dal concorso a causa delle pressioni americane.